|
Appunti superiori |
|
Visite: 1391 | Gradito: | [ Picolo appunti ] |
Leggi anche appunti:GinestraGinestra Genere: Spartium Specie: junceum Famiglia: Leguminosae Legit: Difese aspecifiche e risposta immunitariaDIFESE ASPECIFICHE E RISPOSTA IMMUNITARIA La prima linea di difesa è costituita Fam. Liliaceae s. l. (liliacee)Fam. Liliaceae s. l. (liliacee) In gran parte erbacee perenni, con fusti sotterranei |
Phylum MICROSPORIDIA
Protozoi sporigeni intracellulari
La loro importanza medica è causa di patologia intestinale, cheratocongiuntivale, encefalica nei pazienti immunocompromessi (AIDS).
Patogeni a distribuzione geografica ubiquitaria.
Al Phylum Microsporidia appartengono 4 generi che possono parassitare l'uomo: Enterocytozoon spp., Encephalitozoon spp., Nosema spp., Pleistophora spp.
L'unica specie di interesse umano del genere è Enterocytozoon bieneusi
Sono caratterizzati x la presenza di un lungo tubo proteico che , estroflesso dalla spora e ancorato alla superficie della cellula ospite, consente al suo interno il passaggio del nucleo e dello sporoplasma infettante.
Enterocytozoon bieneusi è un parassita del tratto duodeno-digiunale.
La trasmissione avviene: a) x via oro-fecale mediante ingestione di acqua o di alimenti contaminati; b) possibilità di infezione x via inalatoria; c) mediante la trasmissione interumana, sessuale.
Presenza di serbatoio animale (cani, conigli, uccelli, animali da fattoria), rende possibile la trasmissione zoonotica.
Le spore protozoarie aderiscono agli enterociti del tratto duodeno-digiunale, all'interno dei quali iniettano il materiale nucleare e lo sporoplasma. Nella cellula ospite ha luogo una prima fase merogonica con formazione di elementi plasmodiali e in una successiva fase sporogonica che dà luogo a numerosi sporoblasti. La maturazione delgli sporoblasti a spore porta alla necrosi cellulare con liberazione delle spore stesse nel mule intestinale e nelle feci, che possono rimanere vitali x numerose settimane.
La microsporidiosi intestinale da Enterocytozoon bieneusi è stata riscontrata nei soggetti affetti da AIDS. Il protozoo risulta essere causa di diarrea acquosa cronica con atrofia e necrosi degli enterociti duodeno-digiunali con modesto infiltrato linfocitario, cui consegue il mancato assorbimento e diarrea osmotica. Si tratta di infezioni degli stadi finali della storia naturale della HIV, quando le difese immunitarie sono gravissimamente compromesse.
Oltre al tratto intestinale la patologia da Microsporidi può interessare: il tratto respiratorio superiore e inferiore, il tratto genito-urinario, la cornea e la congiuntiva.
- La diagnosi di microsporidiosi intestinale, viene fatta su sezione istologica da biopsia duodeno-digiunale (colorate con Giemsa) che mette in evidenza plasmodi merogonici e sporogonici in posizione intermedia tra nucleo e apice degli enterociti.
- La diagnosi di certezza, si basa su metodiche di microscopia elettronica.
Non è possibile la sua coltivazione né in vitro né in vivo, quindi non è stato possibile allestire tecniche sierologiche specifiche.
- TERAPIA: metronidazolo, albendazolo, primachina. Nei soggetti con AIDS la terapia di mantenimento deve essere continuata indefinitivamente.
Appunti su: |
|