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L'utilizzo degli enzimi per il "controllo ambientale"
Come detto, gli enzimi possono essere presenti in soluzione oppure fissati ad un substrato. La fissazione al substrato richiede un processo di stabilizzazione affinché questi, possano rimanere attivi nell'ambiente di lavorazione. Le principali tecniche di immobilizzazione sono: l'adsorbimento (con supporti solidi, scambiatori di ioni), l'ancoraggio (a ceramica, vetro, carbone, a cui l'enzima sarà covalentemente legato), l'inclusione in un gel (mediante riscaldamento dell'enzima); l'incapsulazione (tenendo l'enzima in soluzione).
L'impiego degli enzimi ha il vantaggio che non vi sono effetti collaterali, comparsa di ceppi competitivi, e, rispetto alle sintesi chimiche, grande specificità, attività catalitica e semplicità di impiego.
Nell'industria alimentare è sviluppatissimo l'utilizzo di microrganismi vivi, aggiunti all'alimento, durante la lavorazione:
PRODUZIONE |
MICRORGANISMI impiegati |
pane e prodotti da forno, bevande alcoliche come il vino |
lieviti, prevalentemente Saccaromiceti |
yogurt, kefir, latti fermentati |
batteri lattici (per dare vita alla fermentazione lattica) |
aceto, acido citrico, lattico |
batteri acetici (per dare vita all'ossidazione acetica) |
formaggi |
batteri lattici, Aspergilli |
oli vegetali |
batteri e miceti |
enzimi |
batteri, lieviti, tessuti animali e vegetali |
dolcificanti |
batteri, lieviti, enzimi |
Le azioni microbiche sugli inquinanti chimici, consistono in interventi di DEGRADAZIONE, dove i composti complessi vengono resi più semplici; di CONIUGAZIONE, al contrario, comportando l'addizione di composti già di per loro complessi; di DETOSSIFICAZIONE, convertendo i prodotti iniziali in composti non tossici; di ATTIVAZIONE, aumentando, viceversa, la loro tossicità.
In conclusione, una biotecnologia che voglia operare nel rispetto dell'ambiente deve intervenire a tre livelli:
Bonifica dell'inquinamento; per esempio rimozione degli sversamenti di greggio, detossificazione di terreni contaminati, trattamento degli scarichi urbani e industriali.
Controllo dell'inquinamento; per esempio recupero di metalli tossici, pesanti, dalle acque di scarico delle miniere, utilizzo di enzimi anziché cloro nella produzione di pasta di legno e/o carta.
Protezione dall'inquinamento; per esempio gli impianti a ciclo chiuso per la produzione di enzimi, implicando l'uso di materie rinnovabili, e la formazione di rifiuti che consistono in fanghi biodegradabili, utilizzabili come fermentanti.
Perché una qualsiasi tecnologia possa essere considerata ecologicamente sostenibile, non deve comportare alcuna forma di degrado ambientale, quindi né lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, né la creazione di carichi insostenibili per l'ambiente.
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