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IL CERVELLO
Anatomia pesa circa 1,4 Kg e presenta circonvoluzioni simili in ogni essere umano, ha simmetria bilaterale e varie regioni.
Il cervello è diviso in due emisferi connessi dal corpo calloso e divisi in lobi:
I neuroni sono formati da un corpo centrale che si presenta ramificato in dentriti e un lungo assone che funge da trasportatore delle informazioni nervose. Alla fine dell' assone ci sono terminazioni nervose. Il segnale elettrico entra dai dentriti che lo trasmettono al corpo centrale e attraversando l'assone arriva fino alle terminazioni nervose con vescicole. Esse lo trasformano in segnale chimico che diffonde tra la sinapsi e arriva alla terminazione sinaptica successiva dell'altra cellula dove entra nei dendriti come segnale elettrico. Il segnale chimico è detto neuro-trasmettitore e viaggia tra le sinapsi. Il potenziale inibitorio è quello che impedisce la conduzione. Il potenziale eccitatore potenzia l'azione.
Teorie
Joseph Gall nel XIX sec propone che il cervello sia suddiviso, su approccio sperimentale. Crede che ci sia una corrispondenza tra la forma del cranio e le caratteristiche dell'intelligenza. Diede contributo alle neuroscienze anche se la sua visione è stata superata.
In realtà i procedimenti mentali sono localizzati in zone che controllano le attività. Ci sono quindi diverse intelligenze e abilità.
Pierre Broca nel 1860 tratta un paziente con patologia del linguaggio (afasia). Egli riusciva a comprendere la lingua, fischiava e cantava, ma non riusciva ad articolare un linguaggio. Quando morì Broca fece autopsia e ne risultò che il paziente aveva una lesione nel lobo frontale. Anche altri sette pazienti presentarono patologie simili con le stesse lesioni. Si dedusse quindi che l'emisfero dedicato all'espressione linguistica è il sinistro (Area di Broca). Studi successivi dimostrarono una corrispondenza tra le parti del corpo e il loro controllo da parte del cervello, si potè costruire una specie di mappa celebrale. Nel 1870 Fritsch e Hiltzig.
Wernike studiò un paziente con una lesione tra il lobo parietale e quello temporale che si ripercuoteva sulla comprensione linguistica: il paziente si esprimeva, ma non capiva.
La teoria del linguaggio dice che l'informazione visiva è percepita nel lobo occipitale, mentre quella uditiva entra in quello temporale. Nell'area di Broca si articola il linguaggio complesso e controllato da più aree.
L'emisfero destro si occupa della comprensione emozionale, nell'espressione emozionale del linguaggio e percepisce elaborando la melodia del linguaggio. Si parla di neuoroscienze cognitive.
Infanzia e sviluppo:
Il cervello è una macchina complessa che stupisce e si sviluppa progressivamente attraverso le interazioni con il mondo esterno. La placca neurale si ripiega e forma come un tubo che si divide in vesciche (neurilazione). I neuroni si moltiplicano e si differenziano per portare il cervello alla forma finale. Le cellule nervose una volta differenziate non si dividono più e iniziano a creare connessioni tra di loro. Si presentano come piccoli alberi con ramificazioni che diventano sempre più complesse con lo sviluppo. Si forma una rete di dentriti tra le cellule in modo casuale tra le varie possibili combinazioni. La sinapsi è un collegamento chimico tra due cellule nervose. L'estremità distale di connessione si muove e tasta le cellule finchè non riconosce quella giusta. Neuroni inizialmente possono riconoscere molte più cellule di quelle che in realtà devono legarsi. Le connessioni in eccesso vengono eliminate quando la rete si stabilizza e le sinapsi vengono selezionati. L'eliminazione è controllata dal sistema nervoso. L'ambiente influenza la crescita del cervello.
0-2 anni : stadio senso-motorio (confidenza con il mondo fisico)
2-7 anni: ragiona attivamente e in modo intuitivo
7-11 anni: ragionamento qualitativo sul mondo ma non domina le relazioni quantitative
11-15 anni: ragionamento scientifico
i bambini devono essere adeguatamente stimolati secondo le varie fasce di apprendimento perché la giusta stimolazione permette un apprendimento attivo ed efficace. Il cervello cambia, si evolve, apprende e funziona in modo ottimale nell'età adulta. Le alterazioni della vecchiaia rendono il cervello più semplice e c'è organizzazione migliore. il cervello cambia attività e abilità secondo età e ambiente.
Apprendimento e memoria:
L' apprendimento cambia l'anatomia del cervello. La fatica di apprendere nasce proprio da questo: cambiamento delle connessioni tra i neuroni che lasciano segno materiale nel cervello. L'apprendimento a breve termine causa un aumento delle vescicole e ha potenziale d'azione. Nell'apprendimento a lungo termine, invece, si sviluppano nuove sinapsi. Le mappe celebrali sono dinamiche e differenti, tra gli individui e nell'individuo stesso. Le esperienze allargano le aree coinvolte in esse.
Esperimento sulle scimmie che avevano diverse rappresentazioni della mano nel loro cervello. Gli scienziati si chiesero se questo era dovuto all'ambiente o alla genetica. Inducono le scimmie a fare lo stesso esercizio per giorni e si vede che usando sempre le stesse dita c'è sviluppo di un'area celebrale a scapito di altre parti. L'esercizio modifica anatomia del cervello che si adegua alle esigenze. La psicoterapia e la psicofarmacia si trovano dunque ad agire sulle stesse modificazioni. La psicoterapia, anche se in modo più lento e graduale, agirà allo stesso modo dei farmaci in quanto modifica la conformazione del cervello. Idem per i farmaci che però operano involontariamente e senza sforzo dell'individuo.
La memoria è come una biblioteca che archivia. La selezione e la disponibilità dei dati varia in base alla necessità e all'utilità. Sofisticazione del cervello che si adatta all'ambiente. Il principio di potenza si basa su legge dell'apprendimento (più utilizzo e più ricordo) e dell'oblio (più a lungo non ci serviamo di un informazione e più è difficile ricordarsene). La memoria è quindi influenzata da stimoli esterni. Apprendere significa codificare le esperienze e gli insegnamenti. Abilità può essere cognitiva (si seguono istruzioni passo a passo), poi con l'esercizio i processi mentali tendono a richiedere meno attenzione e si parla di abilità associativa. Infine l'esercizio elimina la cognizione di ciò che facciamo (possiamo guidare parlando per esempio) e l'abilità diventa autonoma. Il tempo di esecuzione di un compito e la quantità di esercizio sono legati da curva logaritmica.
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