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FLORA PRESENTE IN UN BACINO IDROGRAFICO
VEGETAZIONE RIPALE
La menta acquatica (Mentha acquatica), rinvenibile sul bordo estremo delle rive, talora con la parte inferiore del fusto immersa in acqua, caratterizzata da un fusticino eretto di 20-80 cm. di altezza, con foglie di colore verde scuro, di forma ovato-oblunga e con margine leggermente dentato e dai piccolo fiori roseo-violacei riuniti in infiorescenze a capolino
(luglio-settembre).
Il Poligono d'acqua (Polygonum amphibium), osservabile nelle basse acque vicino al bordo, spesso con buona parte del fusto sommersa, inconfondibile per le tipiche foglie oblunghe galleggiati e i piccoli fiori rosei riuniti in una densa spiga cilindrica (luglio-primi di settembre).
Il Farfaraccio (Petasites vulgaris), riconoscibile per le grandi foglie cuoriformi dai margini dentati e sorrette da lunghi e robusti piccioli, cresce lungo le umide sponde.
La Salcerella ( Lithrum salicara ), bellissima pianta perenne a portamento eretto, alta da 60 a 100 cm., con foglie lanceolate e strette e i fiori a sei petali di color rosso-violetto riuniti in una lunga spiga terminale (giugno-settembre).
La Canapa d'acqua (eupatorium cannabinum), pianta che può raggiungere 1,50 m d'altezza, con fusto eretto con foglie opposte e palmate, ripartite in 3-5 segmenti fogliari lanceolati, dentati e con infiorescenze formate da numerosi e piccoli capolini rosei (luglio-primi di settembre).
La Coda di gatto, Mazza sorda o Tifa (Typha latifolia), pianta rinvenibile in limitati tratti delle sponde ed a ciuffi rigogliosi ed isolati nelle acque più basse, inconfondibile per le lunghe foglie lineari erette e per la caratteristica spiga apicale di colore bruno scuro che forma una sorta di manico vellutato attorno all'asse. Questa pianta molto ornamentale costituisce, insieme alla comune canna di palude, uno degli elementi più caratteristici degli ambienti umidi d'Europa.
La canna di palude (Pharagmites australis), presente in folte associazioni in poche e residue aree delle sponde, laddove le azioni del aglio periodico sono state meno radicalo. Può raggiungere i 3 metri d'altezza ed è caratterizzata da foglie strette e lunghe, scabre e dal bordo tagliente e da un ciuffo di spighette apicali piumose di colore bruno-dorato o violacee.
La Canna di fiume (Arundo donax), vero gigante delle Graminacee europee potendo raggiungere i 4 metri d'altezza, può essere osservata lungo i pendii erbosi degli argini dove cresce in piccoli gruppi. Un tempo veniva coltivata come barriera contro il vento .
Tra gli alti fusti eretti delle canne di fiume è possibile rinvenire il Vilucchione (Convolvulus sepium), una tipica pianta rampicante e volubile, lunga da 1 a 3 metri circa, con foglie intere e di forma triangolare e fiori bianchi grandi ed a corolla imbutiforme molto decorativi e profumati (giugno-ottobre).
Nei prati umidi che si sviluppano nelle immediate vicinanze del fiume, oltre alle tante e più comuni specie di graminacee, leguminose e composite, è facile osservare la diffusa e caratteristica Borsacchina (Capsella bursa-pastoris), una piantina alta dai 10 ai 40 cm., con foglie basali disposta a rosetta e foglioline lanceolate lungo il fusto e con tipici frutti a siliquetta di forma triangolare simili nell'aspetto alle antiche bisacce tradizionali dei pastori.
Lungo i ripidi pendii degli argini, assolati e con terreni più secchi, invece è possibile rinvenire anche varie specie di piante erbacee di notevole interesse erboristico come la Borragine ( Borrago officinalis ), la Bardana (Arcitium lappa), l'Ortica (Urtica dioica) e varie Malvacee.
CARICE
Nome italiano del genere Carex, costituito da piante erbacee, appartenenti alla famiglia delle Ciperacee, che vegetano per lo più nelle stazioni umide o acquitrinose : hanno fiori unisessuati disposti in spighette e caratteristici frutti a otricello importanti nella differenziazione della specie (più di mille).
Mediocri per il foraggio, vengono talora coltivate per ornamento.
LISIMACHIA
Genere di piante per lo più erbacee, a foglie intere e fiori gialli, bianchi o rossi, proprie delle regioni temperate o subtropicali e spesso coltivate per ornamento.
Fa parte della famiglia delle primule.
GIUNCO (Juncus)
Pianta perenne degli acquitrini di stelo dritto, flessibile e senza nodi. Si trova di varie specie e di varie famiglie. Il giunco vero e proprio, delle giuncacee, ha una infiorescenza di molti piccoli fiori preso la cima dei fusti che sono in cespi eretti, rigidi, con midollo spugnoso.
LUPPOLO (Humulus Lupulus)
Cannabacea perenne dai lunghissimi polloni, con foglie picciolate cuoriformi racchiuse da 3 a 5 in spighe ovali. Il fusto è lungo fino a 10 metri, rampicante per mezzo di caratteristici uncini di cui sono munite le foglie e il fusto. E' propria dell'Eurasia e dell'America Settentrionale, coltivata nell'Europa centrale, è comune anche in Italia. serve a dare l'amaro e il sapore della birra.
FRASSINO (Fraxinus)
Piante appartenenti alla famiglia delle Oleacee, originarie dell'emisfero settentrionale e per la maggior parte dall'America. Sono piante arboree con foglie caduche, opposte, di norma pennato-composte, fiori piccoli, riuniti in racemi, e frutti a samara. In Italia se ne trovano due specie : Fraxinus ornus, detto frassino da manna od orniello, e Fraxinus excelsior, il frassino comune o propriamente detto. Quest'ultimo è un albero sovente di grandi dimensioni, alto fino a 35 metri, dl fusto cilindrico con corteccia dapprima liscia e olivastra, poi grigia e infine ruvida e screpolata. Cresce in tutta l'Europa e, in Italia, è più frequente al nord e nelle regioni centrali, dalle bassure al piano montano, dove raggiunge i 1800 metri d'altitudine. Ha legno duro, chiaro, di colore gialliccio, molto elastico e resistente, usato per attrezzi sportivi, manici, macchinari, sfogliati e tranciati ; le foglie costituiscono un ottimo foraggio.
ONTANO NERO (Alnus Glutinosa)
Secondo un'antica tradizione nell'ontano viveva il male. L'albero, conosciuto durante tutta la storia dell'uomo dall'Europa occidentale all'Estremo oriente, era temuto perché il suo legno, se tagliato, si tinge di arancio sanguigno, quasi stesse sanguinando. Ciò diede vita alla superstizione secondo cui l'albero era la personificazione di uno spirito maligno, come l'Erlkonig delle leggende germaniche.
Come tutte le piante della famiglia delle Papillonacee, proprie delle regioni temperate dell'emisfero settentrionale, l'ontano ha radici che contengono batteri in grado di utilizzare l'azoto dell'aria e di fissarlo, migliorando così la carenza di azoto che di solito si riscontra nei terreni molto umidi.
In Italia ne crescono 4 specie, di cui questa è la più comune, albero alto fino ad una trentina di metri, con foglie obovate o quasi rotonde, dentate, verdi su entrambi i lati , fiori maschili in amenti, infruttescenze glutinose, a strobilo cilindrico. Le sue infiorescenze compaiono già nell'autunno prima in forma di amenti pedunedati : ha amenti fruttiferi simili a quelli di un pio. Si trova soprattutto in prossimità dei corsi d'acqua, fino a 1000 metri d'altitudine, e fornisce un legno ocraceo giallastro, tenero, molto leggero, poco resistente all'azione degli insetti e alle intemperie ma assai resistente all'acqua, per questo può essere piantato anche per arricchire terreni poveri, o per impedire l'erosione delle rive dei fiumi. E' inoltre usato per intaglio, tornitura, ebanisteria e, essendo di facile lavorazione, era ricercato dagli zoccolai e ancora oggi trova un discreto impiego nella fabbricazione degli zoccoli e manici di scopa. Dalla corteccia, dai frutti e dalle foglie si ottengono delle tinture.
Specie congruenti sono l'ontano bianco (Alnux incana), con foglie appuntite, glauche al di sotto, diffuso specialmente lungo i corsi d'acqua alpini ; l'ontano napoletano (Alnus cordata), con foglie cuoriformi, presente in Campania e in Lucania ; l'ontano alpino (Alnus viridis), arbusto prostato proprio delle zone più basse delle Alpi.
IL SALICE
Genere di piante della famiglia Salicacee, presenti nei luoghi umidi. Sono alberi, arbusti o piccoli cespugli con foglie allungate od ovali, stipolate, e fiori unisessuali in amenti ; il frutto è una capsula. Le specie diffuse in Italia sono molte, le maggiori sono : il Salix alba, il Salix purpurea (di colore rosso), il Salix babylonica (salica o salicone). Sono note, infine alcune specie di salici prettamente alpini , fra le quali il Salix herbacea e Salix reticulata, tutte e due di piccola mole.
IL SALICE BIANCO (Salix alba)
Il salice bianco è diffuso in tutta Italia, specialmente lungo i corsi d'acqua, in formazioni vegetali in cui è caratteristicamente consociato al pioppo nero. Può raggiungere i considerevoli 25 metri d'altezza, le foglie sono ovate o quasi triangolari o rombiche, dentate ai margini, i fiori sono in amenti e i frutti a capsula con numerosi semi pelosi alla base. E' riconoscibile per la corteccia tessurata e per la sua corteccia biancastra.
Il salice bianco e' una specie che, come altri salici, ha importanza forestale per il consolidamento delle sponde dei fiumi e dei torrenti e per la valorizzazione dei terreni goleani, che periodicamente vengono invasi dalle acque. Si propaga facilmente per talea e, pertanto, l'impianto di questa specie è assai rapido ed economico. Il salice bianco, insieme con alcuni altri salici, era tradizionalmente coltivato nelle campagne e trattato con taglio a capitozza : questo trattamento consiste nel tagliare periodicamente la pianta (in genere ogni 2-3 anni) ad una altezza di un metro, un metro e mezzo da terre, in modo che si sviluppino i polloni fuori dalla portata degli animali pascolanti. I rami così ottenuti erano impiegati, secondo il loro diametro, per gli usi più diversi : per palieri, per le produzione di legacci per la vite, per intrecciare i cesti, ecc. Questi usi sono oggi venuti meno per il cambiamento dell'agricoltura, che vuole campi sgombri da alberi, per favorire il lavoro delle macchine.
I salici hanno avuto una certa rivalutazione negli ultimi tempi per la produzione di oggetti artigianali intrecciati quali sedi, cesti, tavolini da tè, che oggi vanno per la maggiore.
SALICE ROSSO (Salix Purpuream)
Pianta legnosa di colore rossastro comune lungo i corsi d'acqua e nei luoghi umidi. Si trova sotto forma di albero, arbusto o piccolo cespuglio ; ha foglie allungate o arrotondate, fiori in amenti e frutti in capsula.
IL PIOPPO (populus)
Nome di varie piante arboree appartenenti al genere Populus (fam. Salicacee), diffuse e coltivate nei luoghi umidi e lungo i corsi d'acqua di tutte le regioni fredde e temperate dell'emisfero settentrionale. Sono alberi d'alto fusto con foglie ovate o quasi triangolari, dentate ai margini, e fiori unisessuati aclamidi, raccolti in amenti ; i frutti sono capsule con numerosi semi pelosi alla base. Le specie e varietà coltivate sono piante a crescita rapida, con ciclo di 8-12 anni, e producono legno tenero, bianco, leggero, non molto resistente, adatto soprattutto per i compensati, fiammiferi, imballaggi e pasta di legno.
IL PIOPPO BIANCO (Populus alba)
Subito ravvivate dalla più lieve brezza, le tremule foglie del pioppo bianco stormiscono con un rumore simile a pioggia. Queste foglie, dai piccioli compressi e flessibili, sono ricoperte sulla pagina inferiore da una peluria densa e pallida, che da all'albero il nome specifico. Con la corteccia e i rametti anch'essi pallidi, ha una bellezza assai apprezzata nei parchi e nei giardini. Nella leggenda greca l'albero era nero finché Ercole non se ne fece una ghirlanda durante la lotta con cerbero, il guardiano dell'aldilà. Il suo sudore trasformò il colore dell'albero, schiarendolo.
Siccome la peluria delle foglie protegge gli stomi dal fumo o dal sale, il pioppo bianco cresce bene lungo le strade e vicino al mare. Emette polloni e può essere piantato per formare barriere frangivento dove altri alberi non sopravviverebbero.
Nativo del Vecchio Mondo, dall'Europa occidentale all'Asia centrale, il pioppo bianco è comune in tutta la Penisola, su terreni sciolti e freschi. Era noto sin dai tempi dei Romani e viene infatti menzionato da Orazio, Virgilio e Plinio. Il legno del pioppo bianco è simile a quello degli altri pioppi, ma l'albero raramente viene coltivato a scopi commerciali, in quanto gli ibridi euroamericani crescono a dimensioni utili assai più rapidamente.
PIOPPO NERO (Populus nigra)
Cresce in Europa e in Asia centro-occidentale, ha foglie rombiche, cuneate alla base, e corteccia assai screpolata ; è frequente anche in Italia lungo i greti dei torrenti e dei fiumi.
PIOPPO CIPRESSINO (Populus nigra, var. italica)
E' una varietà del pioppo nero, spesso impiegato per alberature, è noto solo in coltura, in quanto non si riproduce vegetativamente (esistono solo piante maschili).
PIOPPO TREMOLO (Popoulus tremula)
Frequente nelle zone collinari e montuose dell'Italia settentrionale e, più raramente, in quella meridionale. Ha una corteccia grigio-verdastra e foglie pressoché rotonde, dentate, dal quale si ottiene un legno di scarso valore commerciale.
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