Fam. Lamiaceae o Labiatae
(labiate)
Comprende oltre 3.000 specie, diffuse
soprattutto nelle zone temperate e nella regione mediterranea. In maggioranza
erbe, ma anche suffrutici e arbusti, con fusti giovani a sezione quadrangolare.
Foglie opposte e decussate (= ogni coppia è sfalsata di 90° rispetto alla
precedente), raramente verticillate, per lo più semplici, prive di stipole.
Infiorescenze di tipo composto: gruppi di cime più o meno contratte (verticillastri)
sono riuniti a formare strutture simili a spighe (spicastri) o a
capolini. Fiori ermafroditi, con calice gamosepalo, più o meno zigomorfo,
persistente. Corolla gamopetala zigomorfa, pentamera, solitamente del tipo bilabiato,
con le basi dei petali saldate in un tubo che si apre in due labbri: quello
superiore formato da due petali e quello inferiore da tre. Nei generi Teucrium
e Ajuga manca il labbro superiore, mentre nel gen. Mentha la
corolla è attinomorfa. Androceo costituito da 4 stami epicorollini, didinami (2
più corti e 2 più lunghi), raramente (gen. Salvia, gen. Rosmarinus)
ridotti a 2 soli. Gineceo bicarpellare, con ovario supero diviso in 4 lobi, fra
mezzo ai quali è inserito lo stilo (stilo ginobasico). Frutto del tipo
schizocarpo: a maturità si separa in 4 acheni (tetrachenio) che
rimangono nel fondo del calice. La corolla bilabiata è un adattamento all'impollinazione
entomofila: il labbro superiore protegge gli stami e lo stimma, quello
inferiore attira gli insetti con il suo aspetto vistoso e funziona come
piattaforma di appoggio per l'animale, che viene spolverato di polline mentre
raccoglie il nettare in fondo al tubo corollino. Nei fiori più maturi con
antere ormai svuotate, lo stilo si allunga e lo stimma arriva a raccogliere il
polline dal dorso dell'insetto. Moltissime labiate impollinate dalle api hanno
grande importanza come piante mellifere. Sono spesso presenti su fusto e foglie
peli ghiandolari che secernono oli eterei, da cui il forte profumo di molte
specie, coltivate come aromatiche e medicinali. Studi sistematici recenti
basati sulle sequenze del DNA sembrano indicare che la famiglia delle Lamiaceae
come viene generalmente intesa è polifiletica e quindi non naturale; sarebbe
invece monofiletica una famiglia di Lamiaceae in senso lato, che include
anche le Verbenaceae.
Esempi: Sono coltivate come aromatiche e/o medicinali o per l'estrazione di
oli essenziali la salvia (S. officinalis, con due stami modificati a
formare una struttura a bilancere funzionale all'impollinazione); il rosmarino
(Rosmarinus officinalis), spontaneo nelle garighe e sulle rupi calcaree
a mare; il basilico (Ocimum basilicum); le mente (gen. Mentha,
dalla sistematica complessa e con specie che si ibridano con facilità); le
santoregge (gen. Satureja); i timi (gen. Thymus), con forme
suffruticose e striscianti (timo serpillo o pepolino); le lavande (gen. Lavandula,
in particolare lo spigo o Lavandula angustifolia); vari tipi di origano
(Origanum heracleoticum, O. vulgare); la maggiorana (Origanum
majorana); l'issopo (Hyssopus officinalis), la melissa (Melissa
officinalis), la nepitella o mentuccia (Calamintha nepeta). Molte labiate
hanno proprietà digestive, calmanti e toniche del sistema nervoso. Nepeta
cataria (erba gatta) e altre labiate con forte aroma sgradevole attirano
irresistibilmente i gatti e vengono usate in cibi e accessori per felini.
Specie spontanee: Salvia glandulosa e Teucrium scorodonia sono
comuni nei boschi freschi su suolo acido (castagneti); molti suffrutici
aromatici caratterizzano vari aspetti delle garighe mediterranee; Teucrium
flavum e T. fruticans sono diffusi sulle rocce vicino al mare. Molte
labiate, indigene e non, sono coltivate come ornamentali.