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apparato circolatorio e respiratorio.
SCOPO ESPERIENZA: approfondimento delle conoscenze riguardo all'apparato respiratorio (laringe, trachea, polmoni) e circolatorio (cuore e le sue vene ed arterie).
MATERIALI: è stato necessario l'utilizzo delle vie respiratorie e circolatorie di un suino.
STRUMENTI: pinzetta, bisturi e forbici.
TEMPO: due ore
PROCEDIMENTO E DATI OTTENUTI: per prima cosa abbiamo analizzato e osservato tutto l'insieme delle vie respiratorie e circolatorie del suino, in modo tale da prendere confidenza e riconoscere globalmente le varie parti.
Da questa visione sommaria, constatati gli elementi a nostra disposizione (LARINGE, che si dirama in due parti, ESOFAGO e TRACHEA, i due POLMONI, direttamente collegati a quest'ultima, e il cuore), abbiamo deciso di procedere con ordine, analizzando ogni singola parte e non soffermandoci solamente ad una visione superficiale, ma tentando con gli strumenti a nostra disposizione di capire nel miglior modo possibile le varie strutture.
La laringe, di struttura cartilaginea, si divide in esofago e trachea. Il momento più interessante è stato quando abbiamo aperto la laringe ed abbiamo visto le corde vocali, che si presentano come delle pliche che vibrano all'uscire dell'aria producendo suoni.
Dopo aver osservato la laringe, abbiamo notato la differenza fra le due diramazioni di questa, cioè l'esofago e la trachea, differenze dovute alla loro diversa funzione. L'esofago, infatti, si presenta come una struttura elastica e muscolare a differenza della trachea, che è rinforzata da anelli cartilaginei che le impediscono di collassare durante l'inspirazione.
Seguendo il condotto tracheale siamo giunti ai polmoni attraverso i bronchi, dove abbiamo potuto vedere le varie diramazioni dei bronchioli. Nel loro complesso i polmoni risultano al tatto spugnosi e viscidi, caratteristica determinata dalla presenza della pleure, una membrana protettiva.
Prima di analizzare il cuore siamo riuscite a riconoscere una parte del diaframma, muscolo che appariva molto simile alla lingua.
Le varie operazioni dopo aver staccato il cuore dal resto del materiale già osservato:
Riconoscimento delle arterie e delle vene che entrano negli atri ed escono dai ventricoli.
Presa visione esteriore delle quattro parti in cui è suddiviso il cuore.
a- Gli atri (od orecchiette), posti al di sopra, erano molto più piccoli rispetto ai relativi ventricoli.
b- Il ventricolo sinistro è molto più grande di quello destro; occupa infatti il 70% del volume complessivo.
Sezione del cuore.
Dopo aver tagliato con il bisturi la parete muscolare molto spessa e consistente del cuore, abbiamo analizzato:
a- Sezione degli atri e ventricoli, la cui parete interna aveva delle pieghe a differenza di quella esterna che era liscia.
b- Riconoscimento delle valvole e della loro struttura; esse si presentano fibrose, ma allo stesso tempo fragili e assomigliano ai fili di un paracadute.
In quest'ultima fase della sezione del cuore abbiamo riscontrato alcune difficoltà date dalla complessa identificazione delle vene e delle arterie che affluiscono al cuore. Cercando di ricostruire il percorso di esse dagli atri e ventricoli e aiutate dalla conoscenza della diversa struttura delle vene e delle arterie (le vene si presentano più rosse e sottili, non aperte, mentre le arterie sono bianche , spesse, più robuste delle vene e proprio per questo motivo rimangono più aperte), siamo riuscite, però, a riconoscerle.
CONCLUSIONE: attraverso questa esperienza abbiamo approfondito maggiormente le nostre conoscenze perché abbiamo potuto osservare attraverso un contatto diretto le varie cose studiate nei libri e ciò è stato molto utile. Infatti abbiamo potuto comprendere meglio le diverse caratteristiche delle strutture che prima non erano così chiare, come nel caso della diversa consistenza delle vene e delle arterie, oppure la differenza fra l'esofago e la trachea. E' stato, inoltre, interessante poter vedere con i nostri occhi anche i più piccoli particolari, come le valvole del cuore e le corde vocali. Queste ultime hanno attirato maggiormente la nostra attenzione, anche perché, dalle poche informazioni in nostro possesso, non avevamo un'immagine precisa di esse. Al di là della comprensione delle cose studiate, questa esperienza ci è stata molto utile anche perché abbiamo lavorato e ci siamo gestiti abbastanza autonomamente.
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