Ereditarietà dei caratteri
Le caratteristiche
morfologiche, fisiologiche o psichiche di ogni organismo vivente sono
determinate da due fattori: il patrimonio genetico ricevuto in eredità dai
genitori e l'influenza ambientale. Il primo determina i cosiddetti "caratteri
ereditari" ossia da un lato l'insieme delle caratteristiche generali che
definiscono una determinata specie e dall'altro
i numerosi caratteri che
differenziano tra loro individui della stessa specie come ad esempio il colore
degli occhi, il gruppo sanguigno ecc. nell'uomo
La
trasmissione dei caratteri ereditari obbedisce alle leggi formulate da G. Mendel
verso la fine del XIX secolo. La conclusione principale a cui giunse Mendel è che il patrimonio genetico di ogni essere
vivente, ossia il suo "genotipo", è composto dalla successione di coppie di
elementi, detti "geni", che l'individuo riceve dai genitori al momento della
fecondazione tramite le cellule seminali. Ogni coppia di geni stabilisce
funzioni e proprietà di un dato organo (ad esempio il colore degli occhi) mentre
ogni gene della coppia è responsabile della manifestazione di un carattere
specifico (ad esempio il colore azzurro degli occhi). L'insieme dei caratteri
mostrati dall'individuo, ossia il suo "fenotipo", è il risultato della "competizione"
che si stabilisce in ogni coppia tra i due geni preposti alla medesima
funzione. Quando una coppia contiene due geni identici l'individuo manifesta il
carattere trasmesso da entrambi i geni. Se invece sono presenti geni
contrapposti, l'individuo manifesta solo il carattere del cosiddetto "gene
dominate". L'azione del secondo gene, detto recessivo, risulta dunque
mascherata.
Un carattere recessivo si
manifesta quindi solo negli individui in possesso di un genotipo recessivo
puro. Questo spiega perché un carattere recessivo si manifesta in genere con
minor frequenza rispetto al corrispondente carattere dominate. D'altra parte,
due genitori del fenotipo dominante possono generare figli che mostrano
viceversa il carattere recessivo. Ad
esempio incrociando due piante di pisello giallo si possono ottenere piante di
pisello verde, un colore recessivo rispetto al primo. Questo accade quando
entrambi i genitori possiedono un genotipo misto, avente cioè sia il
gene dominante che quello recessivo. Al momento della fecondazione, ogni
genitore trasmette al figlio un solo gene, in questo caso dominante o
recessivo. Ogni gene è trasmesso con uguale probabilità per cui se il figlio
riceve dai entrambi i genitori il gene recessivo, cosa che accade con una
probabilità di uno su quattro, mostrerà il carattere che nella generazione dei
genitori risulta invisibile. Infine l'osservazione, sempre dovuta a Mendel, che
i vari caratteri ereditari non sono in genere correlati tra loro, ad esempio il
carattere della buccia liscia o rugosa si trasmette in modo indipendente dal
colore di essa, completa il quadro scientifico sull'ereditarietà dei caratteri.
E'
opportuno tuttavia osservare che il quadro precedente è influenzato da vari
fattori che ostacolano in genere la verifica diretta delle leggi di Mendel. Tra
tutti ricordiamo il fenomeno della dominanza incompleta o lo presenza di
caratteri determinati da un numero di geni maggiore di due. Questo si verifica
ad esempio nell gruppo sanguigno dell'uomo che può presentare i fenotipi A, B,
AB o 0 e che viene determinato da tre geni
distinti caratterizzati da definiti rapporti di dominanza o codominanza (due
geni che contribuiscono in modo paritario al fenotipo).