BIOLOGIA:
GENERALITÀ
I
requisiti della c. sono facilmente osservabili negli organismi unicellulari, i
quali, posti in adeguati terreni colturali o nel loro habitat naturale,
sono in grado di riprodursi e di svolgere le attività vitali talora complesse
che sono tipiche della specie. Il numero spesso straordinariamente grande delle
c. che compongono i tessuti degli organismi superiori (Metazoi, Metafiti) è il
risultato di una catena di processi riproduttivi e di differenziazione che
originano dalla divisione di un'unica c.-uovo fecondata. L'osservazione
microscopica delle c. rileva un'estrema varietà di forme e di strutture, le
quali appaiono, in genere, rispondenti alle specifiche funzioni cellulari.
Così, p. es., la presenza di dendriti e di prolungamenti assonici che si
diramano dal soma delle c. nervose è espressione della loro attitudine a
trasmettere a distanza gli impulsi nervosi; la forma lenticolare biconcava dei
globuli rossi consente un elevato rapporto superficie/volume; ciò fornisce a
tali elementi la più ampia superficie di contatto con i gas respiratori. Molti
tipi di c. hanno forme geometriche regolari (p. es. cubiche, cilindriche,
prismatiche), che si prestano particolarmente per la composizione di strutture
organiche omogenee, come le pareti di rivestimento o i tessuti compatti. Il
volume delle c. varia di norma da 200 a 15.000 m³; dimensioni eccezionali
possono raggiungere la c.-uovo o le c. nervose, i cui prolungamenti hanno
talora la lunghezza di 80-90 cm. Occorre rilevare che le dimensioni di ciascun
tipo di c. si mantengono grosso modo costanti nelle diverse specie animali,
indipendentemente dalla mole di questi. Lo studio della c. e delle strutture
che la compongono ha avuto negli ultimi anni uno sviluppo enorme. Il progresso
delle nostre conoscenze sull'argomento è dovuto a vari fattori, come lo
sviluppo delle metodologie di osservazione diretta (p. es. la microscopia
confocale) e l'uso di marcatori specifici per le varie componenti cellulari che
sono stati sviluppati con l'applicazione delle tecniche di biologia molecolare
alla biologia della cellula. In particolare gli anticorpi monoclonali
(immunologia) che possono essere diretti contro proteine specifiche o parti di
esse, vengono legati a sostanze fluorescenti, per la microscopia ottica, o a
metalli pesanti, per la microscopia elettronica, e vengono usati per
'colorare' in questa maniera la proteina riconosciuta. Queste
metodologie ci permettono di studiare la c. in grande dettaglio perché è
possibile collegare la presenza di una particolare proteina a un determinato
momento del ciclo cellulare e associare quindi la proteina con una funzione
cellulare. La costanza delle grandezze cellulari è espressione della legge di
Driesch, secondo la quale la mole somatica non dipende dalla grandezza delle c.
ma è determinata dal loro numero.