|
Appunti superiori |
|
Visite: 1094 | Gradito: | [ Picolo appunti ] |
Leggi anche appunti:Colorazione di GramColorazione di Gram OBIETTIVO: Saper esaminare un batterio utilizzando il Striscio di sangue e colorazione di May Grunwald - GiemsaStriscio di sangue e colorazione di May Grunwald - Giemsa Materiale: Vetrini, pipette, Difese aspecifiche e risposta immunitariaDIFESE ASPECIFICHE E RISPOSTA IMMUNITARIA La prima linea di difesa è costituita |
Artrosi
|
|
INTRODUZIONE |
Patologia cronica delle articolazioni, tipica degli individui anziani come conseguenza del processo di invecchiamento, o presente anche in soggetti più giovani, come effetto di traumi, e nei malati di obesità e di vene varicose.
|
|
TIPI DI ARTROSI |
Le diverse forme di artrosi si sviluppano ciascuna tipicamente in una particolare tipologia di pazienti: se i soggetti anziani, infatti, in genere sviluppano l'artrosi dell'anca, l'artrosi del ginocchio colpisce gli anziani, ma anche gli obesi e i portatori di varici; l'artrosi cervicale, che colpisce le articolazioni tra le prime vertebre della colonna vertebrale, e l'artrosi lombare, localizzata a livello delle vertebre lombari, sono tipiche di individui con disturbi di postura della colonna vertebrale (come scoliosi e cifosi) o che svolgono attività lavorative (come il trasporto di carichi pesanti) che espongono alcune regioni della colonna a ripetute sollecitazioni e a possibili microtraumi. L'artrosi dell'anca può anche essere congenita, e in tal caso prende il nome di displasia; tutti i neonati entro i primi mesi di vita vengono sottoposti a screening radiologico per scoprire l'eventuale presenza di tale malformazione con tempestività.
|
|
SINTOMI |
La forma più tipica di artrosi è quella localizzata alle anche, che colpisce gli anziani. Questa patologia, non innescata da processi infiammatori, comporta una progressiva degenerazione del tessuto osseo, che in alcuni punti si ispessisce e diviene irregolare; tale processo non interessa la membrana sinoviale. In corrispondenza delle estremità ossee si producono formazioni cartilaginee (dette condrofiti) o ossee (osteofiti) di forma allungata (tipicamente detta "a becco di pappagallo"). I movimenti delle articolazioni, a causa di tali alterazioni, divengono lenti e, spesso, dolorosi; il paziente, soprattutto al risveglio, percepisce una sensazione di blocco a livello articolare, che può essere parzialmente risolto mediante l'esecuzione di alcuni movimenti di flessione ed estensione. Talvolta, l'articolazione può restare bloccata.
|
|
Artrosi cervicale, lombare e del ginocchio |
L'artrosi cervicale compare normalmente verso il 30° anno di età e determina una certa rigidità nei movimenti del collo, nevralgie e talvolta nausea. L'artrosi lombare compare verso il 40° anno di età; essa causa dolore fra la quarta e la quinta vertebra di questa zona e spesso può sfociare in ernia del disco, ossia in una forma di ernia che coinvolge i dischi di cartilagine posti tra le vertebre e causare lo schiacciamento del midollo spinale o dei nervi da esso emergenti. L'artrosi della regione dorsale della colonna può comparire in soggetti giovani, portatori di cifosi; essa può comunque protrarsi nel tempo senza suscitare una particolare sintomatologia. L'artrosi del ginocchio compare fisiologicamente dopo il 60° anno di età, ma può svilupparsi in associazione con disturbi come il valgismo e il varismo (nei quali le gambe non risultano diritte e appaiono incurvate rispettivamente verso l'esterno o verso l'interno), nei soggetti fortemente obesi (dato che il sovrappeso sottopone il ginocchio a un'eccessiva sollecitazione). In questi individui compaiono dolori nell'esecuzione di movimenti quali salire le scale o flettere gli arti inferiori; si osserva una tendenza all'ingrossamento delle ginocchia.
|
|
TERAPIA |
Il trattamento delle diverse forme di artrosi può essere sintomatico e teso a ridurre il dolore. In tal caso, viene solitamente affrontato con farmaci (soprattutto FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei, e cortisone iniettato a livello dell'articolazione malata), o con trattamenti fisioterapici che migliorino la mobilità articolare. Nei casi più gravi, è opportuno intervenire chirurgicamente. Si possono ricostruire le parti ossee degenerate, eventualmente con l'applicazione di protesi specifiche; è anche possibile eseguire un'artroscopia, ossia un intervento chirurgico mediante il quale l'articolazione viene esaminata con l'ausilio di fibre ottiche e viene depurata delle eventuali parti degenerate e delle porzioni cartilaginee che potrebbero scatenare infiammazioni.
Appunti su: |
|