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TRANSIZIONE TRA CLASSICISMO E REALISMO IN ITALIA
L'Accademia dei tre CARRACCI
I Carracci erano tre cugini bolognesi , Annibale (1560-1609), Agostino (1557-1602) e Ludovico (1555-1619), provenivano da una famiglia della piccola borghesia locale e si dedicarono alla pittura formandosi nell'ambiente cittadino che negli anni della loro giovinezza era dominato dagli artisti della tradizione del tardo-manierista locale.
L'importanza della loro attività artistica e teorica, riconosciuta ai tre pittori, sta nell'aver contribuito in maniera determinante all'uscita dalla crisi del Manierismo , alla formazione della cultura figurativa Barocca , a nuove soluzioni pittoriche basate sul recupero della tradizione classica e rinascimentale ma rinnovata seguendo la pratica e i precetti dello studio del vero e del disegno.
La crisi della cultura del Cattolicesimo si evidenziò dopo la Riforma protestante (nel 1517 Martin Lutero espose le sue 95 tesi a Wittenberg), ed il successivo "sacco di Roma" ad opera delle truppe di Carlo V nel (1527), fatti che resero la capitale papale più insicura e instabile, meno appetibile per gli artisti dell'epoca Roma alla fine del XVI secolo era meno incline ad produrre una nuova corrente artistica.
L'arte manierista che riproduceva stancamente lo stile dei grandi del Rinascimento, accentuandone le complicazioni formali e il virtuosismo, non obbediva più all'esigenza di chiarezza e devozionalità.
Bologna era al centro di un territorio in cui l'opera degli artisti aveva per tradizione un accentuato carattere devozionale e pietistico, ed inoltre si trovava a contatto ravvicinato con l'arte padana e veneta ,su queste basi culturali ed estetiche i Carracci svolsero il loro compito di teorici del rinnovamento artistico , accentuando l'umanità dei personaggi e la chiarezza delle scene sacre.
L'eclettismo della loro arte, il rispetto della tradizione, un linguaggio adatto ai luoghi pubblici frequentati dalle classi popolari soddisfaceva le esigenze della Chiesa della Controriforma che necessitava di un nuovo modo di esprimere il suo primato sulle altre confessioni e confermava che l'arte poteva e doveva essere veicolo verso la fede.
I Carracci (Agostino ed Annibale erano fratelli, mentre Ludovico, il più anziano era loro cugino) si inserirono perfettamente nel momento politico ed artistico dell'epoca, capirono il bisogno di una tensione artistica che potesse rispecchiare le nuove esigenze e che fosse libera dagli artifici e dalla complessità del Manierismo.
Nel 1582 istituirono una scuola che aveva il preciso compito di formare culturalmente e pittoricamente nuovi artisti, chiamandola prima Accademia dei Desiderosi e successivamente di Accademia degli Incamminati (1590).
L'intento dei Carracci era quello di formare i nuovi talenti dell'arte con una educazione che fosse valida sia dal punto di vista pratico che culturale, un concetto moderno di scuola. L'accademia era organizzata in parte come una bottega del quattrocento dove si faceva molta pratica, si apprendeva la tecnica e la manualità pittorica, si abituava l'allievo ad acquisire una personale visione della realtà tramite il disegno dal vero, questo approccio eliminava le complessità teoriche dell'arte manierista, ma contemporaneamente gli artisti venivano avvicinati alla cultura umanistica (lettere, scienze, filosofia) per dotarli di una base culturale insieme alla professionalità artistica.
Principali opere:
Nel 1584 affrescarono alcune sale del palazzo del conte Filippo Fava a Bologna, con 'Storie di Giasone e Medea', opera ancora incerta nello stile la cui ideazione è attribuita a Ludovico e l'esecuzione ad Agostino.
Nel 1590 decorarono ad affresco e con tele il Salone d'onore di palazzo Magnani '''Storie di Romolo e Remo' In queste decorazioni Annibale prende il sopravvento come dimostra lo stile plastico (le figure solide e possenti e muscolari, dall'aspetto classicheggiante, i colori vivi ed accesi) e illusionistico (i riquadri delle scene simulano l'aspetto di tele riportate con finte spaccature ).
Nel 1592 nel Palazzo dei Diamanti di Ferrara vengono collocati alcuni ovali a carattere mitologico dipinti dai tre Carracci tra i quali la 'Venere e Cupido' di Annibale della Galleria Estense di Modena Tra il 1593 e il 1594 sempre a Bologna affrescano tre sale di palazzo Sampieri con 'Storie di Ercole'
Michelangelo Merisi, detto Caravaggio (1571-1610)
nasce a Milano nel 1571. Si forma presso la bottega del pittore Simone Peterzano nella città di Milano dove recepisce i modi di due tradizioni diverse: da un lato il realismo lombardo, dall'altro il rinascimento veneto, con il quale viene in contatto quando Peterzano lo porta con se in alcuni viaggi a Venezia, dove conosce l'arte del Tintoretto.
A vent'anni si trasferisce a Roma.
Egli inventa un suo particolare repertorio dipingendo giovani presi dalla strada, messi in posa, accompagnati da cesti di frutta, calici e oggetti di vetro.
Principali opere:
il Giovane con cesto di frutta e Bacco degli Uffizi.
il Canestro di frutta, oggi a Milano alla Pinacoteca Ambrosiana, in cui rappresenta gli oggetti così come sono in realtà: la foglia secca, la mela bacata, senza cercare di abbellire la natura , ma rappresentandola così com'è.
Riposo durante la fuga in Egitto: Il suo primo quadro di figure, dipinto nel 1595 circa, nel quale è chiaro il richiamo ai grandi maestri bergamaschi e bresciani. Ma è altrettanto evidente il richiamo alla cultura romana dimostrato dall'angelo rappresentato di spalle che è il perno dell'intera composizione.
Testa di Medusa, San Giovanni Battista, L'amore vittorioso, Giuditta e Oloferne.
la Vocazione di San Matteo, il Martirio di San Matteo e San Matteo e l'angelo. Con il Martirio di San Matteo ha inizio la poetica caravaggesca del rapporto luce-ombra che poi si svilupperà nelle opere successive.
la Vocazione di San Matteo: il racconto è immerso nella realtà del tempo, con personaggi con abiti moderni. La luce è l'elemento caratterizzante l'intera opera. E' una luce soffusa che entra da una finestra fuori scena sulla sinstra illuminando il braccio del Cristo che emerge dall'ombra sulla destra. Il taglio della luce conduce l'occhio dello spettatore da destra verso sinistra, dal gruppo di personaggi al gesto di Cristo.
Crocifissione di San Pietro e la Conversione di San Paolo. Il pittore interpreta i due avvenimenti sacri come fatti semplicemente umani eliminando ogni richiamo a schemi prefissati.
chiesa di Santa Maria in Vallicella la Deposizione, oggi alla pinacoteca Vaticana. La composizione ha una struttura piramidale che ricorda le composizioni michelangiolesche.
Le sette opere di Misericordia, conservata al Pio monte di Misericordia e La flagellazione di Cristo, conservata al museo di Capodimonte.
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