REGGIA DI CASERTA (1750-1773)
È un
opera di Luigi Vanvitelli. Vanvitelli è
commissionato da Carlo di Borbone, che aveva intenzione di trasferire da Napoli
a Caserta la sede amministrativa del Regno. L'ambizioso progetto prevedeva
l'edificazione di una reggia destinata a residenza, alla corte e sede di
uffici, con l'apertura di una arteria di collegamento con Napoli e la
realizzazione di un vasto parco. Il progetto venne compiuto solo in parte e i
lavori si protrassero lentamente dopo la partenza del sovrano. Però venne
abbandonata l'idea del trasferimento della capitale amministrativa e Caserta
divenne solo un luogo di villeggiatura.
Vanvitelli
concepisce la reggia come un enorme blocco rettangolare, al centro della corte,
divisa in quattro cortili da due bracci perpendicolari, un vasto ambiente
ottagonale a due piani conduce allo scalone d'onore e al piano nobile. La lunga
fronte principale, mossa solo dall'aggetto del corpo centrale: un timpano
sostenuto da colonne, è organizzata su una duplice fila di finestre con timpani
alternatamente triangolari e arcuati, che si imposta su un alto basamento a
bugnato liscio.
La
zona più nobile è al centro dei bracci, fulcro compositivo e geometrico dell'edificio.
Infatti si apre il vestibolo ottagono, che consente una visuale completa dei
quattro cortili e da esso si diparte il
monumentale e scenografico corpo dello scalone d'onore.
Le
decorazioni al suo interno sono in stile rococò: ghirlande in stucco, specchi,
uso dell'oro; ma l'esterno è meno movimentato. Il Vanvitelli si muove più verso
uno stile razionale, verso il neoclassico.
Il
parco, esteso su 120 ettari di terreno in leggero pendio è organizzato seguendo
una via d'acqua che prolunga l'asse prospettico aperto nella reggia dalla
galleria a tre fornici. L'acqua è incanalata in un lungo percorso rettilineo,
in un succedersi di vasche piane e a salienti, delimitate da gruppi scultorei.