Piero della Francesca
nato a Borgo San Sepolcro (Arezzo)
nel 1420 muore nel 1492. A
livello di formazione la sua è una cultura estremamente stabile e bilanciata,
la sua una pittura dotta, le sue sono immagini cariche di significato, adatte ad un pubblico colto. Egli conosce
bene la prospettiva, infatti scrivere un libro insieme ad altri autori in cui
spiega che il quadro è un marchingegno estremamente complesso per quanto
riguarda i calcoli. C'è una luce che indica ciascuna immagine, se la presenza
di situazioni di penombra ma appena accennate. Egli si rifà Masaccio
riprendendo la plasticità , non accetta il coinvolgimento emotivo di Raffaello
e si sente legato a Paolo uccello per l'attenzione all'intellettualismo ed
interessa la maniera di stendere i colori tipica di Beato Angelico. Piero
risente anche dell'influenza di Domenico Veneziano.
- il battesimo del Cristo
c'era una composizione molto
equilibrata, al centro del Cristo che aspetta il battesimo di san Giovanni, la
colomba bianca è nato indica l'entrare nello spirito santo nel corpo. Subito
dopo labbra ci sono tre figure che indicano le tre chiese dell'epoca che si
tentano di unire nel concilio delle 1439 con tono il battesimo viene per
immersione. La composizione perfetta, l'albero copre con una struttura
architettonica le figure sacre e lei e insieme le immagini del Cristo e di
Giovanni grazie colori. Il paesaggio è nitido e chiaro, questo è dovuto alla
sua formazione fiamminga che ha un'arte molto attente molto ricercata. Piero
vuole dare importanza tutte le figure compongono i suoi dipinti. Il Cristo
occupa l'asse centrale del quadro, attorno questo l'asse tutta la composizione
bilanciata secondo un accorto calcolo di pesi, non uguali ma equivalenti.