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1- L'autore e il suo tempo
a. Nicolas Poussin è nato nel giugno 1594 in Normandia, ed è morto il 19 novembre del 1665 a Roma per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute.
b. Si dedica alla pittura intorno al 1611, incoraggiato dal pittore Quantin Varin; diciottenne, si reca a Parigi di nascosto dalla famiglia, ove ha contatti con diversi maestri ma, le nozioni più valide, le apprende grazie alla protezione del funzionario di corte Alexandre Courtois che gli permette di conoscere le collezioni reali, studiando nei particolari i marmi antichi e la pittura italiana. Nel frattempo studia le incisioni di Raffaello e Giulio Romano.
c. Si reca in Toscana ma, probabilmente per motivi di salute, interrompe il viaggio e torna a Parigi. Nel 1622 è ingaggiato dal Collegio dei Gesuiti per dipinti decorativi-celebrativi apprezzati dal poeta Giovan Battista Marino che lo fa lavorare presso di se. Successivamente dedito con altri alla decorazione del Palazzo di Lussemburgo per poi spostarsi a Roma nel marzo 1624 dopo aver sostato qualche tempo a Venezia. Marino muore dopo averlo raccomandato al Cardinale Francesco Barberini. Nel 1630 la prima commissione ufficiale per il "Martirio di S. Erasmo" collocato in San Pietro; nell'anno seguente diviene membro dell'Accademia di San Luca e intorno al 1635 gli viene commissionato il "Trionfo di Nettuno" dal Cardinale Richelieu. Tra il 1636 e il 1640, esegue la prima serie dei "Sacramenti" per Cassiano del Pozzo. Nel 1640 lo Chantelou giunge da Parigi dovendo persuadere sia Poussin che Duquesney e Pietro da Cortona ad andare in Francia; Poussin rifiuta lungamente, più avanti cede e parte con Jean Dughet verso Parigi dove viene accolto con grande onore. Gli viene subito affidata la direzione della decorazione della Grande Galerie del Louvre, nel frattempo esegue molti lavori, sempre nell'ambito della corte. Presto affaticato da tanto lavoro, sogna di tornare in Italia e riesce ad ottenere un permesso temporaneo per partire. A Roma continua a lavorare e inviare disegni alla Grande Galerie ed esegue la seconda serie dei "Sacramenti" oltre a eseguire dipinti ai committenti parigini come il banchiere Pointel.
d. Stilistiche correnti il Barocco e il Rococò.
e. Alcune delle opere più significative delle sua vita sono il "Regno di Flora", il "Trionfo di Nettuno", il "Ratto delle Sabine", "La peste di Asdod", "L'inverno", "Diana ed Endimione".
f. Sotto l'influenza del maestro e cognato Poussin, Gaspard Dughet diverrà uno dei maggiori paesisti del secolo.
g. L'artista in questione ha operato nel periodo che ospita la grande svolta religiosa per quanto riguarda la riforma protestante e la controriforma, l'epoca letteraria nel quale Torquato Tasso si fa strada, l'epoca nel quale le teorie scientifiche di Galileo lo fanno condannare; questo per quanto riguarda l'Italia, nel frattempo in Francia aveva luogo l'assolutismo di Luigi XIV.
h. Poussin è considerato come "singolare, eminente risalto, fra le contraddizioni dell'epoca".
2- Il soggetto dell'opera, confronti stilistici e fortuna critica
a. Il titolo dell'opera è "La strage degli innocenti."
b. L'opera rappresenta un episodio biblico narrato nel Vangelo, la strage comandata nell'antica Roma da Re Erode quando si accorse che era stato preso in giro dai Magi che lui stesso aveva incaricato per la missione richiesta; la strage aveva scopo di uccidere Gesù nato da poco.
c. Nelle opere a confronto risalta la maggiore luminosità del dipinto di Reni; questa luminosità non è più visibile nel solo sfondo o nei soli abiti ma è presente in ogni particolare del dipinto. Il contrasto fra colori è maggiore poichè l'artista, a contrario di Poussin, utilizzaq per gli abiti o per le ombre, un colore molto scuro o il nero. Non si legge però nell'opera la stessa espressività. Questo dipinto è più affollato, ha una prospettiva centrale che definisce il paesaggio posteriore più dei personaggi e presenta due angeli su nuvole fluttuanti nel cielo.
d. Il dipinto scelto per il confronto è una rappresentazione della strage degli innocenti che Guido Reni dipinse tra il 1611 e il 1612, delle dimensioni di cm 268x170, collocata a Bologna nella Pinacoteca Nazionale.
e. L'opera in esame è stata dipinta da Poussin negli anni della maturità.
f. Nel dipinto si nota l'influenza dei colori di Raffaello e della pittura del coetaneo Pietro da Cortona.
g. l'opera è appartenuta alla collezione Giustiniani assieme al "Cieco nato di Ludovico Carracci e la ""Madonna dei candelabri" di Raffaello, è stata acquistata nel 1808 da Luciano Bonaparte e fu rivenduta all'asta nel 1820 a causa di una crisi finanziaria del proprietario; più avanti se ne appropriò Maria Luisa di Borbona, duchessa di Lucca.
3- Analisi e lettura stilistica dell'opera.
a. Un soldato col mantello rosso e munito di spada, trattiene a terra un bambino piangente tramite un saldo gesto del piede destro; la madre del bambino, inginocchiata accanto all'uomo che la tiene per i capelli, tende le braccia con l'intento di fermare l'atto che si sta compiendo, con il volto deformato dal dolore. Dietro di loro compaiono altre tre donne: una di loro si intravede di spalle da sotto una gamba dell'uomo, osserva la scena che va compiendosi; si allontana verso destra una donna col bimbo morto al grembo, il suo volto e rivolto verso il cielo, probabilmente sta piangendo e urlando per il dolore emotivamente forte. La sua immagine risulta distinta nel dipinto per il colore del suo abito contrastante gli altri. Sullo sfondo si intravede un edificio in cui sta entrando una quarta donna volta di spalle col figlio in braccio. Il cielo è sereno, di un colore acceso infranto solo da qualche nuvola.
b. Il segno è pulito, elegante, la linea morbida e continua; i colori sono tenui, tramite il loro intervento lo spazio diventa reale e dimostra la tridimensionalità dei corpi, colori chiari per la pelle delle donne, del bambino e del manto che lo accoglie, colori più scuri per la carnagione del soldato, gli edifici e gli abiti. L'immagine principale è leggermente decentrata verso sinistra, lo sfondo verso destra.
c. Il segno della pennellata è morbido e continuo, i colori caldi e freddi sono leggermente contrastati, se non per l'abito della donna, il cielo celesti e il biancore della pelle delle due donne rispettivamente, in primo e secondo piano della scena, e del bambino. Il contrasto luce-ombra è abbastanza rilevato. Il colore dominante è il rosso. L'immagine non è troppo affollata ma ben distribuita. La prospettiva è evidente grazie ai diversi piani in leggero equilibrio; il punto dfi forza della struttura è la posizione funzionale del triangolo formato da soldato, bambino e madre.
d. A mio parere il dipinto sembra suddiviso in due parti diferenti l'una dall'altra, in primo piano troviamo una scena notevolmente drammatica mentre la scena alle spalle di questa sembra priva d'impatto. Rimane comunque un'opera decisamente espressiva.
5- Funzione dell'immagine in rapporto alla società. Rapporto tra artista e committente.
a. L'autore vuole esprimere la drammaticità del momento, del gesto, il dolore e la violenza dell'atto in discussione.
b. Il committente è probabilmente il marchese Vincenzo Giustiniani, collezionista romano.
6- Dimensioni dell'opera, tecnica artistica e stato di conservazione
a. Dimensioni cm 147x171.
b. Tecnica olio su tela; la tecnica consiste nell'incorporare a caldo pigmenti macinati con olio di lino o di noce a resine dure per diluirli al momento dell'uso con oli essenziali come olio di lavanda, di spigo o di rosmarino che, grazie ai diversi tempi di essiccatura permette una lavorazione lenta, alla ricerca di tutte le sfumature, o una lavorazione rapida. Tale tecnica pittorica può essere eseguita solamente sui supporti rigidi di tavole preparate con gesso e colla lisciata e poco assorbente.
c. L'artista durante la sua carriera usufruisca della tecnica dell'olio su tela, della tempera, del disegno a carboncino e ad acquerello.
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