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Niccolò Machiavelli
Niccolò Machiavelli nacque a Firenze nel 1469 dove morì nel 1527.
E' stato un importante scrittore e politico italiano del rinascimento.
La sua opera più importante si intitola "Il Principe".
In quest'opera Machiavelli afferma che il "principe" dovrebbe essere amato e temuto, ma essendo difficile o quasi impossibile per una persona umana l'essere ambedue le cose, conclude decretando che la posizione più utile viene ad essere quella del Principe temuto . Ulteriore atteggiamento che un Principe dovrebbe avere è l'essere sia 'volpe' che 'leone', in modo da potersi difendere dalle avversità sia tramite l'astuzia (volpe) che tramite la violenza (leone). Proprio per questa sua opera spesso a Machiavelli viene associata la figura di un uomo privo di scrupoli, di un cinismo estremo, nemico della libertà. 'Il Principe' è un trattato di scienza politica destinato al governante, che tramite esso saprà di conseguenza che comportamento tenere. Si parla di "machiavellismo" per indicare un'intelligenza acuta e sottile ma anche spregiudicata. Machiavelli è inoltre considerato il fondatore della scienza politica moderna. Con il termine machiavellico si è inteso dire un atteggiamento spregiudicato nell'uso del potere politico, di amicizie di comodo: secondo Machiavelli un buon principe statista deve essere astuto, mentitore, abile manovratore negli interessi propri e del suo popolo.
La sua famiglia era di nobili origini ed apparteneva al partito politico dei guelfi. (A Firenze erano in lotta due partiti, quello dei guelfi e quello dei ghibellini).
Interessato alla politica già nella giovinezza, nel 1498 dopo la cacciata della famiglia dei Medici (che governavano la città) Machiavelli assunse importanti funzioni, tra cui quella di viaggiare all'estero per informare la città sui principali provvedimenti presi dai più importanti governi dell'Europa.
L'entrare direttamente a contatto con le varie forme di governo, assieme alla sua passione per i classici, contribuirono alla formazione del suo pensiero politico.
Nel 1513, con il ritorno dei Medici a Firenze, Machiavelli, troppo compromesso con il governo precedente, venne incarcerato, torturato e infine confinato nella sua villa di campagna. Qui, tra le giornate rese lunghe dall'ozio forzato, comincia a scrivere il suo libro più famoso, Il Principe.
Nel frattempo il rapporto di Machiavelli con i Medici si rasserena, il cardinale Giulio De' Medici gli commissiona la stesura della storia di Firenze che verrà pubblicata col titolo di Istorie Fiorentine.
Dopo pochi anni torna a ricoprire alcuni incarichi per i Medici anche se di poca importanza.
Muore improvvisamente nel 1527
Con Machiavelli l'Italia ha conosciuto il più grande teorico del potere derivante dalla politica.
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