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Nascita movimento




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Nascita movimento


Die Brücke fu un gruppo di artisti espressionisti tedeschi formatosi a Dresda il 7 giugno 1905.

Brücke in tedesco sgnifica "ponte",  e appunto un ponte tra le arti e tra la

sensibilità delle giovani generazioni, un ponte verso il futuro tra la tradizionale pittura

neoromantica tedesca e la nuova pittura espressionista moderna, e questo ponte simbolico dovesse

traghettare la cultura artistica dal convenzionalismo e accademismo decadente della

società contemporanea verso nuovi modi espressivi, più aderenti e tese a realizzare un nuovo

rapporto tra arte e condizione umana, secondo un'ideologia di matrice populista. Lo scopo

dichiarato dei componenti del gruppo era "attirare a sé tutti gli elementi rivoluzionari e in

fermento", per riuscire a sovvertire le vecchie regole convenzionali e realizzare le loro opere

attraverso la "spontaneità dell'ispirazione", ciascuno secondo il proprio temperamento,

realizzando in realtà, per la vicinanza fisica tra i vari membri che lavoravano spesso gomito a

gomito, una produzione sostanzialmente omogenea.

I fondatori del movimento furono quattro studenti di architettura, Kirchner, Heckel, Bleyl e

Schmidt-Rottluff, ai quali si unirono, nell'anno seguente, altri artisti tra cui Nolde, Pechstein e

Van Dongen. Determinante fu, per questo gruppo di artisti, la conoscenza dell'attività di Edvard

Munch, che in quel periodo dipinse un suo celebre quadro, 'Il grido', che ebbe subito grandi

consensi. I vari componenti del gruppo, tuttavia, non furono sempre in pieno accordo tra loro,

specie sul piano ideologico, tanto che alcuni, come Nolde, Bleyl e Van Dongen, uscirono da Die

Brücke con diverse motivazioni, mentre Pechstein ne venne addirittura espulso

Caratteristiche movimento

I membri di Die Brücke si isolarono in un quartiere operaio di Dresda e svilupparono uno stile comune basato su colori accesi, tensione emozionale, immagini violente e una certa influenza del primitivismo. Vi sono molti colori e spigolosità delle forme. Il linguaggio degli espressionisti tedeschi si fonda sull'uso di colori violenti e innaturali; sull'uso di linee spezzate, dure e spigolose.

Non applicano le leggi della prospettiva, non cercano di dare l'illusione del volume e della profondità; colori e linee sono sufficienti a comunicare con impetuosa violenza la visione drammatica e pessimistica che questi artisti hanno del mondo e della società in cui vivono. Nato da un preciso atteggiamento di rivolta, il linguaggio di questi artisti si connota subito per i suoi toni fortemente emotivi, da un segno incisivo e fortemente aggressivo, da contorni semplificati e pesanti e da un'aspra deformazione della figura, sciolta da qualsiasiriferimento naturalistico e tesa ad esplorare i territori del 'brutto". Sotto la spinta di studi su nuove

tematiche, quale ad esempio la psicanalisi, gli artisti espressionisti si convincono che gli aspetti visibili della realtà sono ingannevoli e che quindi è impresa vana conoscere e descrivere il reale, orientandosi così alla ricerca di soluzioni che superino la registrazione delle apparenze operata attraverso l'occhio e l 'esperienza fisica del quotidiano, in polemica con l'Impressionismo.I colori, che gli espressionisti diluiscono con la benzina, permettono una stesura rapida, dai tratti nervosi, fatti in punta di pennello, i temi rappresentati sono solitamente presi dalla vita e dalla strada, l'opera non si pone l'obiettivo di riprodurre l'immagine, ma di materializzarla direttamente sulla tela, il pittore non deve necessariamente scegliere il colore secondo il criterio della verosimiglianza, ma nella massima libertà, a seconda del significato che egli attribuisce al colore stesso.

L'uso del colore come mezzo per esprimere e rivelare gli stati d'animo interiori e soggettivi aveva, nel recente passato, illustri precedenti quali Van Gogh, Gauguin, i Fauves, Munch, come già detto in precedenza, e Ensor, ma negli artisti espressionisti assume anche una funzione antinaturalistica in chiave antimpressionista.

Ne risulta un linguaggio complessivamente rude, volutamente primitivo ed emotivo, passionale, a denuncia di una sofferenza morale che si esprime tramite il segno e il colore e comunica l'esperienza emozionale e spirituale della realtà e il disagio interiore provocato dal contrasto tra gli ideali umani e la reale condizione dell'uomo.

Molti artisti del gruppo si dedicarono all'incisione, soprattutto xilografica, pubblicando per vari anni cartelle delle loro opere, ritenendo che questa forma artistica esprimesse con particolare forza la fatica del gesto, e quindi della creazione dell'opera d'arte, e l'ideale continuità con l'antica tradizione popolare tedesca delle stampe.

Ernst Ludwig Kirchner

Ludwig Kirchner (Aschaffenburg, 6 maggio 1880 - Davos, 15 giugno 1938) è stato un pittore, scultore e incisore tedesco fu il piu importante del Die Bruke.

In gioventù mostrò particolare interesse per l'arte primitiva e africana, la pittura tedesca del Cinquecento, le stampe giapponesi, la scultura nera e polinesiana, e per autori moderni come Paul Gauguin e Vincent van Gogh, di cui lo colpirono l'immediatezza espressiva e l'uso simbolico e psicologico dei colori. Dal 1901 al 1905 studiò architettura a Dresda, dove divenne amico di altri tre studenti di architettura, Erich Heckel, Karl Schmidt-Rottluff e Fritz Bleyl, con i quali nel 1905 fondò il gruppo Die Brücke (Il Ponte, tedesco), uno dei primi nuclei dell'espressionismo tedesco.Scelsero questo nome perché intendevano gettare un ponte verso quegli elementi artistici allora in fermento che si contrapponevano all'arte dominante del tempo.In questo periodo le opere di Kirchner, soprattutto paesaggi e ritratti, sono caratterizzate da semplificazioni formali, contorni marcati e colori accesi stesi in uno spazio non naturalistico: uno stile simile a quello dei Fauves, carico di vitalità istintiva. Solo dopo il 1911 si riscontrerà un irrigidirsi del contorno in acri deformazioni e verranno trattati temi sempre più di attualità. Kirchner visse a Dresda fino al 1911, poi si trasferì a Berlino, dove entrò in contatto con Blaue Reiter. Successivamente si spostò a Monaco.Sarà questo il periodo più caratteristico della sua produzione con scene di strada cabaret, ritratti dalla pennellata nervosa e sommaria e dalla caratterizzazione decisa e marcata; Il suo stile diviene sempre più drammatico, con deformazioni violente e ritmi convulsi. In quest'evoluzione è rintracciabile il contatto con nuovi movimenti artistici, tra cui il cubismo e l'Art Nouveau.Oltre ai paesaggi e ai ritratti dipinge immagini urbane, con ampie stesure di colori vigorosi che assumono valore autonomo, al pari delle forme e dei volumi, e che ricordano Gauguin e i selvaggi colpi di pennello di Van Gogh.

In particolare, nelle immagini urbane le curve e le linee assumono forme irregolari, per sottolineare il contrasto tra la campagna e la grande città, la cui frenetica vitalità lo avvicinò ad interessi psicologici, a temi sessuali e alla polemica sociale.

Erich Heckel

Erich Heckel nacque a Döbeln, in Sassonia, il 31 luglio 1883. Attratto dalle moderne teorie artistiche, nel 1904 cominciò a studiare architettura a Dresda, dove si avvicinò al pensiero di autori anti-borghesi, in particolare di Nietzsche e di Dostoevskij.Il gruppo traeva la principale ispirazione da Edvard Munch e da alcuni post-impressionisti, come Vincent Van Gogh e Paul Gauguin; particolare attenzione fu posta anche all'arte africana, che li spinse verso l'intaglio del legno. Anche la xilografia e la stampa furono ampiamente usate da loro, viste come un mezzo economico e rapido per produrre pezzi artistici in gran quantità e a prezzi accessibili a molti.

In particolare, lo stile di Heckel di questi anni si caratterizza come altamente emotivo, ottenuto per mezzo di linee aggressive e spezzate e di colori brillanti, stesi in modo piatto e vigoroso.Come gli altri membri del gruppo, anche Heckel cercò ispirazione nella natura: per questo passò le estati tra il 1907 ed il 1910 sulla costa del Mare del Nord e sui laghi della Sassonia, spesso in compagnia degli amici Kirchner e Max Pechstein. Nel 1911 Heckel, sempre più interessato nella composizione pittorica formale, si trasferì a Berlino, ma ebbe difficoltà ad adattarsi alla nuova città. I colori usati sono più sommessi e i suoi dipinti diventano meno intensi e più malinconici, in un certo senso più introspettivi, in cui spesso il tema principale è la malattia.

Cominciò allora a viaggiare per la Germania, conoscendo artisti come Wilhelm Lehmbruck, Lyonel Feininger e August Macke; incontrò anche James Ensor, che allora viveva ad Ostenda.

Durante la prima guerra mondiale Heckel prestò servizio nel corpo sanitario, rimanendo profondamente turbato dalle atrocità del conflitto; quasi tutte le illustrazioni di quegli anni richiamano queste dolorose esperienze.

Nel primo dopoguerra viaggiò per l'Europa, tornando a cercare ispirazione nella natura, la più intatta possibile dalla civilizzazione.In particolare, subì il fascino della Foresta Nera e delle Alpi attorno al lago di Costanza.

La severità e la monumentalità delle montagne entrarono allora nei suoi paesaggi: l'atmosfera angosciosa dei dipinti degli anni espressionisti si stempera gradatamente in una pittura più distesa, con colori sempre più a pastello. Con l'avvento del nazismo, Heckel fu considerato un artista degenerato: gli fu proibito di esporre in pubblico e le sue opere nei musei tedeschi furono confiscate; in questi anni una parte notevole del suo lavoro fu distrutta.Dopo la seconda guerra mondiale visse sul lago di Costanza ed insegnò all'Accademia di Belle Arti di Karlsruhe fino al 1955.Fino alla sua morte, avvenuta a Radolfzell, una località sul lago di Costanza, il 27 luglio 1970, continuò a dipingere e ad essere considerato uno degli artisti più importanti della Germania, come provato dai molti premi ricevuti e dalle molte mostre a cui partecipò

Karl Schmidt-Rottluff

Karl Schmidt nacque a Rottluff, vicino a Chemnitz in Sassonia, il 1° dicembre 1884 e si fece chiamare Schmidt-Rottluff dal 1905.Studiò architettura a Dresda dove, con i compagni di studio Ernst Ludwig Kirchner, Fritz Bleyl e Erich Heckel, fondò il gruppo Die Brücke (Il Ponte), uno dei primi nuclei dell'espressionismo tedesco, la cui prima mostra si tenne nel 1905 a Lipsia.

Fu lo stesso Schmidt-Rottluff a proporre questo nome per il gruppo, che intendeva gettare un ponte per avvicinare tutti gli elementi artistici allora in fermento.Nel 1906 conobbe Emil Nolde e lo invitò a partecipare alle loro esposizioni. In questi anni i soggetti tipici delle opere di Schmidt-Rottluff sono i paesaggi e i ritratti.Partendo da modi parzialmente impressionisti, lo stile si accentua emotivamente attraverso l'uso di colori puri; attratto dalla tecnica della litografia, la composizione appare semplificata, con forme sintetiche, spigolose e monumentali.

In quest'evoluzione si rintracciano influenze di Vincent Van Gogh, di Edvard Munch, dell'arte primitiva e dell'arte africana. Nel 1911 si trasferì con gli altri componenti del gruppo Die Brücke a Berlino, dove attraverso Lyonel Feininger si avvicinò al cubismo; partecipò anche a mostre della Nuova Secessione e del Blaue Reiter. Nel 1913 il gruppo Die Brücke si sciolse.

Anche in quegli anni i soggetti principali di Schmidt-Rottluff sono la natura e il paesaggio, resi con forme e colori dal ritmo estremamente vitale.Gli elementi essenziali sono messi a fuoco in modo semplice e allo stesso tempo possente, senza interessi a problematiche psicologiche e ad abbandoni lirici. In questo periodo si dedicò marginalmente anche alla scultura, cercando in essa

il mezzo espressivo più diretto per tradurre plasticamente la sua aspirazione al primitivo e al monumentale.

Durante la prima guerra mondiale combatté sul fronte orientale ed eseguì xilografie di soggetto religioso. Nel dopoguerra tornò a concentrare la sua opera sulla vita contadina, resa attraverso forme sempre più solenni. Nel 1931 fu fatto membro dell'Accademia prussiana delle Arti, da cui fu espulso nel 1933, con l'ascesa al potere del nazismo,

perché considerato un artista degenerato; per lo stesso motivo gli fu proibito di dipingere.

Alla fine della seconda guerra mondiale riprese a dipingere opere in cui la semplificazione della composizione continua ad essere l'elemento principale. Nel 1947 fu nominato professore alla Scuola di Belle Arti di Berlino.Morì il 10 agosto 1976 a Berlino.           

Caratteristiche del movimento

Il linguaggio degli espressionisti tedeschi si fonda sull'uso di colori violenti e innaturali; sull'uso di linee spezzate, dure e spigolose.  Non applicano le leggi della prospettiva, non cercano di dare l'illusione del volume e della profondità; colori e linee sono sufficienti a comunicare con impetuosa violenza la visione drammatica e pessimistica che questi artisti hanno del mondo e della

società in cui vivono. Nell'ambito della pittura vi sono stati diversi gruppi espressionisti, tra cui Die Brücke. Le premesse ideologiche del movimento furono chiarite da Ernst Ludwig Kirchner nel manifesto 'Il Ponte' (Die Brücke).

"Le cinque donne per strada" è un opera di Kirchner realizzata nel 1913 e rappresenta

cinque prostitute in attesa nelle vie squallide di Berlino.

Le cinque donne sono rappresentate con pellicce e cappelli di piume.

I loro volti sono taglienti poiché sono rappresentate come tetre forme animalesche, dispensatrici di morte e simbolo dell'inarridirsi dei sentimenti.

L'opera ricorda molto i lavori di Munch e ne riflette sicuramente la rabbia , la mancanza di certezze e la voglia di cambiare le cose .

Le donne sono vestite di nero e blu scuro , hanno un aspetto severo , inquietante e se vogliamo malinconico.

L'occhio dello spettatore viene colpito in modo inesorabile dalla durezza del contorno delle donne .

Un tratto estremamente deciso, che potrebbe far addirittura pensare ad un primo cubismo ( ma questa ipotesi è assolutamente da scartare) .

Lo sfondo non esiste , il mondo non c'è , solo quelle donne rappresentano il nostro pianeta .

Ragazza sofferente di Heckel del 1914.

Utilizzo colori scuri tipici della svolta berlinese

Stesura piu' liquida e trasparente con evidenti pennellate

Viso della donna quasi squadrato e quasi diviso in sezioni

Fondo azzurro con forme circolari che

esaltano il contrasto con il giallo

Prevale il tono del nero con il quale si sporcano gli azzurri e i gialli

Tratti e pennellata molto evidente

Linee spezzate e circolari

Impression du soleil levant di Claude Monet è un quadro che rappresenta l'alba: ciò che ha voluto mettere in evidenza l'autore è stata la prima impressione che ha avuto di fronte a questo momento della giornata. Sullo sfondo il sole emerge come una palla infuocata in mezzo alla nebbia, sull'acqua del mare dove si riflettono i colori dell'alba. In primo piano c'è solo la sagoma scura di una piccola

imbarcazione. Sullo sfondo, avvolto dalla nebbia e dal fumo, s'intravedono le ombre di alcune ciminiere. E' un quadro in cui prevalgono colori corposi, dominano l'arancio e il blu e, in parte, il

verde mescolato con il blu dell'acqua; la luce è un po' offuscata, perchè il sole non è ancora sorto. E' un quadro rivoluzionario perchè non rappresenta un paesaggio, ma la sensazione che suscita il paesaggio stesso.

Kirchner "Nollendorf plaz" 1912 BERLINO  

Il dipinto è uno dei più significativi quadri berlinesi. In esso è evidente l' abbandonano dei toni violenti del periodo di Dresda. Qui infatti il paesaggio cittadino è risolto con soli due toni di giallo e verde che sono diluiti e sporchi tanto da risultare aridi e spenti, malgrado il rapporto di contrasto simultaneo. Il nero dei segni spessi si sovrappone al colore per definire l'immagine senza fondersi mai né accordarsi con la stesura cromatica delle superfici. Le figure nere indifferenziate suggeriscono un'idea di movimento . Il crocevia delle strade rappresentate l'immateriale sensazione di vortice irreale nel quale tutto è risucchiato. La Berlino di Kirchner è la città antifuturista perché in essa i colori sono stridenti e cupi, il movimento annienta l'individualità delle persone e la visione aerea dello spazio crea un vorticetrasmettendo un minaccioso sentore d'angoscia. La metropoli espressionista si pone così, rispetto ai paesaggi di Dresda, anche come anti natura, in tutte le sue valenze negative riconducibili a interpretazioni romantiche dell'opposizione natura-società.




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