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L'Italia al passaggio dal Trecento al
Quattrocento, in pieno Rinascimento, è una delle poche nazioni caratterizzate
dall'ecletticità degli avvenimenti che la contraddistinguono: da una parte il
fiorire di letterati e filosofi, dall'altra scontri tra Religioni. Ma se da una
parte i protestanti lottano con
Un'arte che accoglie in se alcuni rinnovamenti pittorici e stilistici già provenienti da artisti precedenti, ma che in questo periodo si raffinano e migliorano.
Forse l'esempio più importante di rinnovamento si ha con l'introduzione e lo sviluppo della prospettiva, un piccolo accorgimento pittorico che permette sia all'artista di rendere migliore l'opera dal punto di vista della veridicità sia all'osservatore che è quasi partecipe degli eventi che si stanno svolgendo sulla tela o sull'affresco.
Da uno sviluppo primitivo ed abbozzato della profondità degli oggetti ( in seguito migliorato da Giotto) si passa poi all'introduzione di oggetti chiave nell'immagine che rendono immediatamente la percezione della tridimensionalità della figura.
Nel periodo Rinascimentale, furono molti gli artisti che si cimentano nell'utilizzo della prospettiva ma credo che forse uno soltanto sia riuscito in quest'impresa: Masaccio.
Masaccio, uomo del suo tempo, è voluto come l'allievo di un altro famoso artista, Masolino da Panicale.
I due collaborarono spesso nella realizzazione di affreschi con altre opere, ma non credo che si possa affermare che Masaccio sia l'allievo di Masolino: infatti non ritroviamo nello stile pittorico di Masaccio alcuna influenza di Masolino da Panicale.
Credo che sia più corretto affermare la cooperazione tra i due quanto l'insegnamento di Masolino e Masaccio.
Sono molto belli ed interessanti gli affreschi della Cappella Brancacci a Firenze ,che i due dipinsero insieme e probabilmente i più famosi sono quattro:"La risanazione dello storpio e la risurrezione di Tabita","Il tributo","Il peccato originale" e "La cacciata dei progenitori dal paradiso terrestre".
È alquanto interessante il confronto tra questi ultimi due affreschi in quanto mostrano e dimostrano i due diversi stili di Masaccio e Masolino.
Nel "Peccato originale" lo stile è solenne e le due figure si mostrano "piatte" e non lasciano trasparire sentimenti o sensazioni dall'espressione del viso;lo sfondo appare piatte e distante da noi.
Nella "Cacciata dei progenitori dal paradiso terrestre" invece Masaccio esprime tutta la drammaticità dell'evento utilizzando giochi di ombre e prospettiva.
L'espressione angosciata di Eva fa trasparire e simboleggia quasi la drammaticità dell'avvenimento ,ma la stessa Eva sembra quasi più legata al mondo terreno di Adamo : il gesto di coprire con le braccia i seni e il pube ne mostrano la fragilità.
Adamo invece non sembra preoccupato della sua nudità più di quanto non lo sia per il gesto compiuto:il mangiare la mela ha condannato lui e la sua stirpe alla dannazione fino al momento del sacrificio di Cristo per gli uomini.
La posizione dell'angelo, mostra anche la dinamicità dell'avvenimento oltre che la drammaticità. Nella "Resurrezione di Tabita" e il "Risanamento dello storpio" è molto presente il fattore prospettiva, sebbene l'arte di Masaccio riesca a far trasparire dai volti quel tratto di umanità assente o quasi nelle opere precedenti a lui.
Il dipinto che secondo me racchiude in sé l'anima della prospettiva è "Il tributo".
Gesù ,giunto con gli apostoli a Cafarnao per visitare un tempio gli viene chiesto un obolo dal gabelliere per il passaggio.
Qui ciò che salta all'occhio è il numeroso gruppo di persone al centro della scena e la peculiarità con cui è dipinto lo sfondo,consistente in montagne ed alcuni edifici sulla destra del dipinto.
Vedendo il quadro nel complesso non notiamo niente di strano ed il dipinto appare a noi come una fotografia ,ma coprendo le montagne o gli edifici notiamo subito che la folla appare come schiacciata e statica .
Con l'utilizzo di questi elementi Masaccio ha creato "il vuoto " necessario per dare l'idea di profondità e vitalità dell'avvenimento.
Anche nel dipinto con Sant'Anna appare un certo utilizzo della prospettiva anche se è più evidente ed eclatante la figura di Maria e del bambino.
Maria assume un'espressione adimensionale che da però un'idea di tristezza e allo stesso tempo di consapevolezza del proprio destino e di quello del figlio.
Il sapiente uso di luci ed ombre amplifica l'effetto di adimensionalità che Masaccio ha offerto all'osservatore ed anche la solennità di Sant'Anna in posizione di sfondo a Maria.
Tuttavia credo che l'opera più significativa ed interessante di Masaccio sia "La crocifissione " adesso conservata a Napoli ma facente parte del Polittico di Pisa .
Credo che sia l'esempio più eclatante della bravura pittorica di Masaccio.
Ciò che l'osservatore si trova davanti a prima vista è un Gesù crocifisso con la testa incassata nel corpo.
Ma questo avviene soltanto "a prima vista",spostando infatti il punto di osservazione ,notiamo che la testa incassata altro non è che un escamotage per conferire al dipinto l'idea di come avremmo potuto ,noi spettatori ,assistere alla scena se ci fossimo trovati lì.
La testa non è incassata ,ma appare così in quanto Masaccio vede la scena dal basso e rappresenta quindi Gesù come lo avrebbe visto.
Il dipinto è ricco di simbolismi,alcuni ripresi da artisti precedenti ad alcuni introdotti da Masaccio stesso.
La figura di Maria alla destra del Cristo da continuità alla "tradizione dei crocifissi" ,così come San Giovannino alla sua sinistra.
La prima veste un lungo abito blu,colore simbolo della sua passione ,che gli arriva fino ai piedi coprendoli.
Il secondo invece veste un abito blu e rosso ma che lascia nudi i piedi ,che poggiano sulla nuda e fredda roccia del Golgota,forse a dimostrare la concretezza e la condizione terrena dell'avvenimento.
Esattamente sotto la base del crocifisso c'è Mara Maddalena vista di spalle ma che tuttavia mostra la sua disperazione nella drammaticità dell'evento.
La posizione di Maddalena non è casuale ,dal punto di vista simbolico sta a significare il sacrificio estremo di Cristo per l'uomo e soprattutto per dimostrare con la presenza di Maddalena (meretrice e quindi peccatrice) l'avvenuta remissione del peccato originale.
Sopra la testa di Cristo è presente una quercia ,albero sacro che è presente sulla tomba di Adamo ,a simboleggiare Cristo come figlio dell'uomo.
In questo dipinto credo che Masaccio abbia ottenuto un notevole effetto pittorico sia per l'utilizzo di prospettive e giochi di luci ed ombre,quest'ultime sapientemente utilizzate per conferire un'espressione umana ad i soggetti e per dare l'idea di profondità e prospetticità.
Come Masaccio molti altri artisti del suo tempo si cimentarono nell'utilizzo della prospettiva e del gioco del chiaroscuro,ma solamente Masaccio ha saputo dare quel tocco di vita alle sue figure più di quanto abbiano saputo fare artisti coevi o precedenti.
Credo che a Masaccio non sia però da attribuire tutto il merito ,in quanto Giotto ne aveva già cominciato gli studi.
L'epoca Rinascimentale è stata il catalizzatore per l'innovazione ed il miglioramento socio-culturale avvenuto in Italia ,un Italia dilaniata da scontri interni ed esterni,ma unita dal punto di vista letterale ed artistico.
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