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Innovazioni e scoperte del XX secolo:
Essa nasce in parte da una realtà storica (fu davvero un periodo di sviluppo, spensieratezza, fede nel progresso) e in parte da un sentimento di nostalgia. Il trauma della guerra aveva infatti portato a idealizzare la realtà.
Alla crescita demografica fece riscontro un impressionante aumento della produzione industriale e del commercio mondiale, che tra il 1896 e il 1913 raddoppiarono. Nello stesso 1913 la rete ferroviaria del globo aveva raggiunto un milione di chilometri e le automobili cominciavano ad affollare le strade delle metropoli americane ed europee. Parlando di trasporti, la corsa alla costruzione dei nuovi enormi e sfarzosi transatlantici costituiva il lato più grandioso di questa epoca tecnologicamente avanzata ma ancora legata a certi sentimenti romantici e utopistici. Non a caso, l'affondamento della nave più potente del mondo (il Titanic, avvenuto nel 1912) è stato considerato come il più bel sogno infranto della Belle époque.
Dalla fine dell'Ottocento in poi le
invenzioni e progressi della tecnica
erano stati all'ordine del giorno. I benefici che queste scoperte avevano
portato nella vita delle persone erano diventate sempre più visibili: l'energia
elettrica, i servizi igienici, la minore paura di affrontare le malattie e
l'ignoto. Tutto questo aveva determinato un profondo ottimismo sulle possibilità dell'uomo, a cui niente sembrava
precluso. In questa descrizione c'è un fondo di verità (l'espansione, economica e non solo, l'assenza di
preoccupazioni o comunque una certa forma di noncuranza, il periodo di pace tra
Erano un'attrazione le tecniche di illusionismo di Meliès; le prime pellicole dei fratelli Lumière; la quantità di circhi (Nouveau Cirque) i cui spettacoli fastosi, eroici e divertenti ispirarono i pittori contemporanei a Degas; i cafè concerto, dove tra i tavolini dei clienti si esibivano i cantanti, accompagnati solo dal pianoforte (vedi il noto Moulin Rouge). La borghesia parigina, si appassionava al teatro e all'opera, ma esprimeva disinteresse verso le tendenze più significative dell'arte, a cominciare dagli impressionisti. Gli artisti si dimostrarono, in gran parte, sensibili al fascino dell'arte per l'arte, all'ispirazione della bellezza e dell'atmosfera serena, esprimendo così il desiderio dei contemporanei di non essere coinvolti o addolorati dalla vita. Il successo parigino di D'Annunzio ne fece un simbolo di questo rovesciamento della vita nello spirito. Sul versante opposto reagiva una letteratura che si potrebbe definire 'impegnata': gli scrittori della Mitteleuropa, l'arte di avanguardia tedesca e l'espressionismo, l'acuta sensibilità dei decadenti, le scelte di metodo e di contenuto, il gusto per la psicologia sperimentale e per le scoperte scientifiche dei naturalisti.
La ricerca medica e scientifica proseguiva rapidamente ottenendo risultati straordinari (Bernard, Pasteur, Berzelius, Yersin, Richet, Roux, Marie e Pierre Curie, Charcot). Occorre però menzionare che in realtà la belle époque non fu bella per tutti: alle grandi fortune dell'alta aristocrazia e al progresso del commercio e dell'industria che garantiva il potere alla stessa, si contrapponevano la mancanza di diritti politici della gran parte dei lavoratori e pesanti condizioni di lavoro, che furono attenuate solo con le leggi sociali del primo Novecento. Ad esempio il movimento femminista, nonostante le spettacolari dimostrazioni delle suffragette, ottenne il diritto di voto per le donne solo dopo la guerra.
Louis Pasteur è stato un chimico e biologo francese; grazie alle sue scoperte e alla sua attività di ricerca è universalmente considerato il fondatore della moderna microbiologia. Ha inoltre operato nel campo della chimica, e di lui si ricorda la teoria sull'enantiomeria (o isomeria ottica) dei cristalli. È significativo rilevare che tutte le grandi scoperte di questo scienziato vengono realizzate affrontando i problemi più gravi, a metà dell'Ottocento, dell'agricoltura, dell'industria agraria, dell'allevamento. La successione delle stesse scoperte corrisponde ad una successione di studi su problemi agricoli, agroindustriali, veterinari: anomalie della fermentazione della birra (1854); fermentazione del vino e dell'aceto (1861-62); pastorizzazione (1862); alterazioni del vino di origine fungina o batterica (1863-64); malattie del baco da seta (1865-70); carbonchio (antrace, malattia infettiva causata da un batterio) di bovini, ovini, equini (1881). I risultati di queste indagini assegnano a Pasteur un ruolo preminente tra i fondatori della moderna industria di trasformazione delle derrate, che non potrebbe sussistere se nel corso dei processi di manipolazione intervenissero fermentazioni incontrollabili, e del moderno allevamento animale, che per offrire i propri prodotti, a prezzi contenuti, a larghi strati di consumatori, deve governare grandi quantità di animali, un intento che sarebbe impossibile senza il funzionale controllo veterinario delle affezioni infettive. In questi termini Louis Pasteur deve essere considerato tra i grandi protagonisti della storia delle conoscenze agrarie.
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