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Gli impressionisti si incontravano nel caffè Guerbase, era un aggregazione spontanea.
Nel 1874 ci fu una mostra a Parigi nello studio di Nadar (un fotografo), poiché la galleria tradizionale era poco propensa a dare fama a questo gruppo, quindi Nadar essendo un fotografo era più propenso verso il futuro e quindi vedeva in loro un rinnovamento.
La matrice tra gli impressionisti e il passato sono i realisti (in comune avevano l'interesse per il presente).
Gli impressionisti però non hanno alcun interesse a polemizzare l'arte, essi si pongono il problema di un rinnovamento della pittura sul piano tecnico.
L'impressionismo ha dato una svolta importante nell'osservazione del '900, la forma viene disgregata, e l'immagine viene frantumata. Pittura che non vuole legarsi alla società , è una borghesia senza problematiche.
Con il rinnovamento dei colori si tagliano i ponti con la formazione accademica.
La figura perno dell'impressionismo è Edward Manet , egli veniva da un esperienza realista e questo contrìbuì al fatto che rimase comunque il più formale.
Le premesse per l'impressionismo furono due:
La premessa realista
I pittori della scuola di Barbizon =artisti dell'area parigina, riscoprirono la natura (gli impressionisti infatti si immergono nella natura), essi dipingono all'aria aperta, specialmente nelle foreste di Parigi. Questi pittori dipingevano con un contatto diretto, forte ed emotivo con la natura. C'era una rapporto con il paesaggio più lirico rispetto a quello degli impressionisti che era più rapido, più percettivo.
Un carattere importante degli impressionisti è la scomposizione della luce (la natura è fatta di luce, la luce è colore). Partono quindi da fondamenti scientifici applicati in maniera emotiva :
(Scienza + Emozione).
Nessuno sosterrà gli impressionisti, alla loro prima mostra un critico scrisse che quelle pennellate sembravano linguette di colore e rappresentavano le impressioni dell'artista. Quindi veniva definita come una sorta di pittura non finita, un abbozzo, non veniva considerata vera pittura.
A sostenerli invece sono gli intellettuali del naturalismo francese come Zolà, poiché questa pittura rappresentava lo stesso modo con cui egli raccontava la realtà. Ovvero senza idealizzazioni, erano piccoli frammenti di realtà. Non era una realtà conclusa, l'osservatore si immaginava cosa ci fosse intorno; si trattava di frammenti di realtà che ci lasciano immaginare una realtà più ampia, tramite connotazioni ce la lascia intuire. Sono pennellate di colore giustapposte , il colore non viene più amalgamato, vengono separate le pennellate, abbiamo il senso di una trasformazione della realtà sotto i nostri occhi. E' una pittura rapidissima , carpisce la luce che modifica i punti di vista.
La resa della realtà è data non dalla scelta di una parte più significativa di altre ma da un frammento di essa.
Ebbe una formazione precedente realista, e infatti realista rimarrà.
(Il padiglione del realismo diventerà il padiglione dei rifiutati, dal salone, si svolgerà contemporaneamente proprio al salone ufficiale).
Manet diversamente dagli altri cercherà sempre di entrare nel salone ufficiale, mentre gli altri se ne allontanavano.
"La colazione sull'erba" - Scena inconsueta. C'è una donna nuda in compagnia di due borghesi. Sul fondo vi è un'altra fanciulla nuda che per il caldo si rinfresca nel fiume. Il luogo è artisticamente consueto, è un bosco. Davanti alla fanciulla nuda in primo piano, c'è un raggruppamento di cose (segno di realismo), sono i resti della colazione.
Quadro è molto realistico, non c'è idealizzazione. Tutto ci fa ritornare alle "signorine sulla riva della Senna" poiché sono presenti anche qui due signorine dai facili costumi. Il perbenismo borghese viene offeso da questa realtà. Visto sotto questo aspetto, Manet è un realista. Oltre al tema che usa, ci interessa anche come usa i colori. La fanciulla nuda è messa a contrasto con il cupo. C'è un interesse per il contrasto di luce. Gli interessa la luminosità che questo corpo sprigiona. Nella parte retrostante ai personaggi le immagini sono sfocate, sono lasciate come se fossero un abbozzo.
Il colore serviva per evidenziare rapporti cromatici. Lo sfondo sfocato è caratterizzato da pennellate veloci e rapide. Manet trasgredisce le regole accademiche.
Vi è un'analogia con Giorgione e Tiziano (due artisti veneziani di primi 500, periodo in cui veniva privilegiato il colore). Il tema era stato usato già da loro, però nell'idea rinascimentale veniva fatta un idealizzazione , tutto aveva grazia, le pose erano armoniche e dolci, invece in Manet il tema affonda nella realtà, c'è una trasposizione in chiave realistica.
"L'Olimpia" - Donna reale, non idealizzata, chiara su fondo scuro. Manet ama i contrasti, c'è vicino a lei una serva nera e un gatto sulla destra, sempre nero, s'intravedono le zampe. C'è un gioco di contrapposizioni cromatiche, come i soggetti venissero scelti in quanto forme di colore. L'olimpia è situata su un letto chiarissimo, pulito e luminoso. Il fiocco rosso si contrappone al bianco e al nero.
Il suo impressionismo è moderato, non frammenta l'immagine con pennellate di colore perciò non è un vero impressionista.
Uno dei veri impressionisti è Claude Monet. Con lui si percepiscono "le linguette di colore". La sua pittura è una pittura all'aria aperta, le pennellate sono a linguette, egli tende molto a rappresentare lo stesso soggetto in determinate ore del giorno
Il termine impressionismo nacque proprio da un suo quadro:
"Impressione. Il tramonto del sole." - Si pensa fu il primo quadro ad essere esposto alla mostra e quindi quello dal quale nacque la critica delle "linguette". ' un impressione di un paesaggio, non è un paesaggio. E' una pittura fatta i vaghezza , che coglie un instante della realtà. Questo quadro rappresenta un paesaggio marino, con delle barche, Monet ricorre spesso a paesaggi dove compare l'acqua, poiché essa con il suo movimento costante rendeva brillante la luce dando il senso di mutevolezza delle cose.
Importante è il ciclo di opere di Monet che riguardano la facciata della cattedrale gotica di Ruen.
L'ha dipinta in tantissimi modi, con la nebbia, col sole, con la neve., la luce è il soggetto primario. Non ha importanza la scelta del soggetto ma la variabilità che il soggetto può avere nel tempo.
Non sceglie la pittura all'aria aperta. E' un artista con un linguaggio molto diverso dagli altri; ha una formazione classica e questo lo porterà a non rifiutare mai del tutto il disegno, anzi per lui il disegno è uno strumento importantissimo. Degas inoltre utilizza sia il pastello che il gesso colorato.
"Fantini davanti alle tribune" - Rappresenta i soggetti come dei solidi volumetrici, le forme sono ben delineate (al contrario delle forme frammentate e dinamiche di Monet e Revoir), ha un carattere deciso. Viene costruito un nuovo punto di vista originale: la scena viene ripresa dalla parte posteriore, questo viene però reso naturale , casuale, immediato.
Degas è un impressionista nel taglio che da all'immagine, all'inquadratura.
"La prova" - Taglio nuovo. Qui egli non propone il soggetto in base alla centralità, non c'è un principio compositivo tradizionale, il taglio è fotografico, l'inquadratura è filmica. C'è la volontà di rompere gli schemi compositivi, segno dell'idea di frammento della realtà.
Degas ci appare un po' ripetitivo nei temi, egli rappresenta i temi a lui più cari e li rapprsenta più volte, con un taglio che lasca fuori le scale.
"L'assenzio" - Taglio particolare, assomiglia ad uno scorcio fotografico, c'è una fuga prospettica accidentale che lascia fuori molti elementi e fa intravedere i due personaggi che sono due alcolizzati. Degas cerca di scrutare nel loro isolamento, nella loro interiorità.
Cezàanne ha un ruolo transitorio nell'impressionismo, è un frequentatore saltuario. Ha una personalità autonoma che ha determinato la svolta al cubismo. Sia dalla pittura giovanile si può notare che egli non accetterà in pieno la pittura all'aria aperta preferendo quella al chiuso nel suo studio.
Egli dipinge essenzialmente oggetti appartenenti al suo vissuto, e ne conosce tutte le pieghe.
La sua formazione ha un profondo rapporto con la classicità, rielaborata però in un ottica 900ista.
E' un classico non accademico, ma interiorizzato. Cezànne si rende autonomo nel suo percorso.
Anche per lui come per gli altri avviene il rifiuto da parte dei saloni. Egli fa conoscenza con Monet e Manet. Si avvia alla ricerca di una pittura antiaccademica, ma comunque diversa dagli altri.
"Casa dell'impiccato" - Opera degli anni giovanili. Ritrae un paesaggio e lo realizza per la prima mostra impressionista del 74. C'è una casa di campagna che probabilmente era di un suicida. A differenza degli altri impressionisti, Cezànne costruisce solidamente i volumi, per questo motivo non troverà mai molte affinità con gli altri. Egli scriveva molte lettere che sono un importante fonte d'informazione, per esempio dal contenuto di una sua lettera sappiamo che egli riassumeva le forme del paesaggio in tre volumi fondamentali: cono, sfera e cilindro, per lui queste figure erano essenziali per poter leggere la realtà.
In questo quadro possiamo notare la solida volumetria delle case. La pennellata è solida, campitura spesso densa e regolare che tenderà sempre di più a sembrare una spatolata di colore. La pittura è antiaccademica, rifiuta il chiaro-scuro e le ombre nere.
"I giocatori di carte" - Abbiamo un salto di tempo notevole dall'opera precedente. Ora Cezànne ha dietro un periodo di 20 anni di attività molto intensa di incontro-scontro con la critica. Bernard, che era un critico, sarà l'unico a sostenerlo, lo incoraggerà. Egli compie una rivoluzione per quanto riguarda la pittura: le pennellate sono sempre più sfaccettate.
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