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Il divisionismo




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Il divisionismo


Nel 1891 alla Triennale di Milano, l'attenzione del pubblico venne attratta da un gruppo di opere che appartenevano alla corrente corrispettiva al puntinismo: il divisionismo. I puntinismi avevano applicato le tecniche e i principi in modo scientifico, non intuitivo come gli Impressionisti, e quest'aspetto è comune anche ai divisionisti.

Puntinismi e divisionisti condividevano la stessa teoria del colore, sebbene i divisionisti utilizzassero una tecnica filamentosa in alternativa ai puntini.

Per quanto riguarda la luce, nei divisionisti, assume un alto valore simbolico: la usavano per espletare la loro idea dell'opera.

Riprendono anche alcune tematiche dei Macchiaioli sebbene con una maggiore attenzione per l'aspetto spirituale; sono anche legati al verismo. Alcuni divisionisti aderiscono pure al simbolismo. Tra questi ricordiamo Previati, Segantini e Morbelli.


Titolo: Maternità

Autore: Gaetano Previati

Data: 1891

Tecnica: olio su tela

Conservato a Novara

Soggetto: una donna, vestita di un abito azzurro, con un manto bianco che le ricopre il capo, è ricurva sul bambino, con il viso vicinissimo a lui. Ella siede su un prato fiorito sotto un albero di frutti. Al suo fianco grandeggia in un primo piano un angelo con due ali maestose, inginocchiato in preghiera. Altre figure angeliche siedono tutt'intorno, in un atteggiamento di venerazione e di raccoglimento interiore.

Composizione: la figura della donna è decentrata, accanto a lei vi è l'angelo e le altre figure angeliche sono disposte ad emiciclo.

Spazio, luce e colore: Previati utilizza la tecnica filamentosa, quasi pettinata delle pennellate che, sovrapponendosi al disegno, costruiscono le figure con un andamento striato e leggermente curvo. L'immagine è bidimensionale, priva di volume e di ogni costruzione prospettica. È inoltre caratterizzata da una gamma cromatica semplificata di colori puri. La luce chiarissima proveniente dal fondo dà un effetto di diffusa luminosità, che assume un valore mistico-simbolico, teso a coinvolgere sentimentalmente lo spettatore.




Titolo: Le due madri

Autore: Giovanni Segantini

Data: 1889

Tecnica: olio su tela

Conservato a Milano

Soggetto: una contadina, stanca dalle fatiche della giornata, è seduta nella stalla con in braccio il suo bambino, accanto a lei una mucca con il suo vitellino. Le due madri sono accomunate dalla durezza del lavoro della vita contadina, simboleggiano un universale sentimento di amore materno che pervade tutta la natura.

Composizione: l'ambiente è molto scarno, si tratta infatti di una stalla. L'unico elemento in più è la laterna.

Spazio, luce e colore: la luce è diffusa e proviene dalla lanterna, non colpisce direttamente i personaggi delineandone i tratti in modo dolce. Il colore è quasi assente, vi è una sorta di gradazione di giallino.

La scena è descritta in modo molto minuzioso grazie ad un attento studio del vero, al taglio molto ravvicinato con cui è rappresentato l'ambiente ed è ripreso il soggetto e a un uso molto specifico della sorgente luminosa.

La tecnica utilizzata rafforza l'intensità luminosa del dipinto.


Titolo: Il quarto stato

Autore: Giuseppe Pellizza da Volpedo

Data: 1901

Tecnica: olio su tela

Conservato a Milano

Soggetto: i lavoratori ritratti ,che rappresentano la loro classe sociale, stanno marciando verso la loro emancipazione (luce) allontanandosi dalla loro precedente "cattiva" condizione (cielo cupo). I soggetti rappresentati sono stati ritratti dal vero, sono tutti personaggi reali, abitanti di Volpedo. La donna, che appartiene al terzetto che fa strada, è la stessa moglie dell'artista, Teresa. Il fatto che alla guida del gruppo, in predominanza maschile, vi sia una donna che reca in braccio un bambino è simbolo di rinascita. Ella inoltre invita i suoi compagni a seguirla tramite il gesto della mano. La marcia dei lavoratori, consapevoli della propria forza, pretendono i loro diritti; la loro è una marcia lenta ma inarrestabile. Il senso del movimento è dato anche dalle vesti della donna che le si avvolgono attorno alle gambe.

Composizione: la composizione è costruita per piani paralleli anteponendo alla schiera compatta dei lavoratori il terzetto di figure in primo piano. Insieme alla donna, colpisce la figura dell'uomo centrale, la nostra attenzione si rivolge sul suo panciotto rosso che contrasta con la camicia bianca. Egli avanza tranquillo e fiducioso, con una mano in tasca e portando la giacca sulla spalla.

I contadini in secondo piano si dispongono per lo più su un piano frontale, tranne le figure laterali, che fungono da quinte sceniche. I personaggi sono ritratti in atteggiamenti molto naturali, rivelando un attento studio dal vero: essi discutono animatamente tra loro e le loro reazioni sono rese manifeste dall'espressione dei volti, dal protendersi delle mani. Alle loro spalle alcuni contadini si riparano dal sole con le mani, ecc..La scena è ambientata nella piazza di Volpedo.

Spazio, luce e colore. Il modellato delle figure è definito con forza plastica anche grazie alla piena luce solare, alta e nitida che, illuminando la scena dalla direzione dell'osservatore crea un contrasto simbolico tra il cielo cupo che si staglia sullo sfondo e il chiarore verso il quale il popolo avanza fiducioso.

Nel tentativo di ottenere la massima luminosità possibile, egli utilizza toni chiari, caldi, ocra e rosati che rende più vivo il riflesso di luce dello spiazzo del terreno in primo piano.


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