Edouard Manet: Il
bar alle Folies-Bergère
In questa che è l'ultima opera
importante realizzata de Manet, assistiamo ad una adesione piena allo stile
impressionista, stile che il pittore aveva contribuito a far nascere, ma dal
quale aveva sempre mantenuto le distanze. Il soggetto raffigura l'interno del
bar delle Folies-Bergère, locale alla moda di Parigi. Lo spazio di
rappresentazione è molto ristretto, comprendente appena il piano del bancone, e
lo spazio retrostante in cui è raffigurata la cameriera Suzon, personaggio
reale che Manet rappresenta in diversi quadri. L'effetto di grande spazialità è
dato dal grande specchio sulla parete di fronte nel quale si riflette lo spazio
dilatato del locale. Questo effetto illusionistico di spazialità riflessa è
probabilmente un omaggio al capolavoro di Velazquez «Les meninas» dove un
analogo gioco di riflessi costruisce la spazialità completa del quadro. Manet
si concede ulteriori libertà di rappresentazione, venendo meno per la prima
volta alla unicità del punto di vista. Nel riflesso dello specchio vediamo
infatti a destra, molto decentrati, il riflesso della donna di spalle e il
riflesso di un uomo che le sta di fronte. Questa visione non è possibile dal
punto di vista frontale, e ci attesta come Manet, nei suoi ultimi quadri è
ormai al superamento definitivo delle leggi della prospettiva, superamento che
negli anni successivi sarà anche sperimentazione di Cezanne. Benché Manet anche
in questo quadro resti fedele all'uso del colore nero, le abbreviazioni formali
che vi introduce, insieme al gioco di luci e colori sapientemente ottenuti, lo
portano a realizzare una delle più belle opere in assoluto dell'impressionismo.