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CARAVAGGIO: Michelangelo Merisi, Milano 1571-1610. lavora a Roma, è coinvolto in numerose risse,x colpa del vino o di qlk prostituta. Nel 1606, uccide uno degli avversari, rimanendo a sua volta ferito. Da allora inizia la sua fuga da Roma, aiutato da coloro che apprezzavano la sua arte, anche dal vaticano. Caravaggio si rifugia a Napoli, poi a malta dove lavora x i Cavalieri dell'Ordine, e in Sicilia. Torna a Napoli, e infine a porto Ercole.
La sua formazione è legata all'ambiente lombardo, venuto xo a contatto anke con il colorismo veneto (particolare sensibilità x le luci e le ombre).
Nel 1592, a Roma entra in contatto con il Cavaliere d'Arpino, dv impara a dipingere nature morte, cioè soggetti inanimati: generalmente fiori e frutta.
Nel 1595, la sua vita si assesta, grazie al suo talento egli entra nelle grazie del cardinale Francesco Maria Del Monte.
CANESTRA DI FRUTTA: commissionatogli dal cardinale Del Monte. È un olio su tela di piccole dimensioni, realizzato intorno al 1597-1598, acquistato poi dal card. Borromeo. Ora si trova alla Pinacoteca Ambrosiana a Milano. Il soggetto, un cesto di frutta, è un pretesto x osservare minuziosamente la realtà. La frutta è descritta cn oggettivo distacco. La composizione è studiatissima in ogni sua parte. Il cesto, viene rappresentato secondo 1 visione frontale e occupa un ideale semicerchio avente x diametro il lato inferiore del dipinto. Tale scelta rende molto difficile la rappresentazione della profondità prospettica. X qst caravaggio fa sporgere la cesta al di qua del piano sul quale è appoggiata quasi x avvicinarla di + all'osservatore. , poi, allontana lo sfondo inondandolo di 1 luce chiara e indagatrice. Particolare attenzione viene riservata ai vari componenti della natura morta. Le foglie di vite sn accartocciate, la mela è intaccata, le foglie di limone e della pesca sn forate e maculate, l'uva è ammaccata. Qst realtà semplice e cruda è 1 delle caratteristiche del Caravaggio. Esso, si accosta alla natura x contemplarla e indagarla.
VOCAZIONE DI SAN MATTEO: 1599-1600, olio su tela, roma, chiesa di s.luigi dei francesi, cappella contarelli.
Momento in cui gesu sceglie il gabelliere Matteo. La scelta è ambientata in un ambiente oscuro e disadorno, a destra ci sono cristo che, tende il braccio destro in direzione di matteo e s. pietro, ritratto di spalle. Matteo, seduto al tavolo insieme a 4 compari, è colto nel momento in cui stupito, reagisce con un gesto naturale accennando se stesso. Dei 5 xsonaggi solo matteo e 2 giovani si accorgono della presenza di Cristo. Il vecchio e il paggio, invece sn troppo intenti a contare i propri denari. X il caravaggio significa che dio chiama tt gli uomini ma ciascuno è libero di fare ciò che vuole. La protagonista è la luce le figura grazie ad essa, assumono volume e risalto, la luce è sia reale che ideale. E proviene da una porta che dà sull'esterno. Si tratta di una luce spirituale, la luce della grazia divina xkè evidenzia il braccio di cristo. La rappresentazione nel complesso non presenta alcun evento religioso, anche l'aureola di cristo è appena percepibile, e forse è stata dipinta successivamente.
MORTE DELLA VERGINE: 1605-1606, ultimo dipinto si trova al Louvre, è un iolio su tela. È stata commissionatogli dai Carmelitani Scalzi della Chiesa Santa MAria della Scala. I xsonaggi sn crudamente realistici e fuori dagli schemi tradizionali da apparire spesso indegni di una rappresentazione sacra. La scena raffigura la madonna subito dopo la morte. Il particolare che scandalizzò fu proprio la figura della vergine, xkè il modello era qll di una giovane prostituta affogata nel Tevere. Il corpe, adagiato su una semplice panca di legno, appare già irrigidito dalla morte. il ventre è gonfio=perenne scrigno di grazia divina. La giovane Maddalena, ke singhiozza in primo piano accasciata su 1 seggiola, cosi cm gli apostoli nn hanno nulla di diverso da coloro ke sn ogni gg provati dalla morte di 1 persona cara. In qst caravaggio dimostra una profondissima religiosità. L'ambintazione appare cupa e spoglia. Sul cadavere pende un pesante drappo rosso , simbolo di sangue e violenza. La luce proviene dal retro e xcorre la tela obliquamente. Essa rappresenta anche il simbolo della grazia divina.
DAVID CON LA TESTA DI GOLIA: 1609-1610, olio su tela, roma galleria borghese. Uno dei dipinti + drammatici, dal buio dello sfondo, emerge con crudo risalto la figura adolescenziale del David che regge x i capelli la testa dui golia. L'espressione di golia, i cui lineamenti illudono ad un autoritratto, è angosciosa e inquitante. Gli occhi sbarrati, guardano senza vedere, la bocca semiaperta sembra pronunciare l'ultimo grido. La luce è usata in modo violento e spregiudicato ed è capace di evocare immagini, ambienti e passioni.
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