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BOTTICELLI SANDRO (1445-1510)
Botticelli fu l'esponente della cultura figurativa fiorentina del tempo di Lorenzo il Magnifico.
Nato a Firenze stava nella bottega di Andrea del Verrocchio assieme a Leonardo da Vinci.
1470 fu pittore indipendente, lavorò per i Medici.
1481-82 risiedette a Roma per dipingere nella Cappella Sistina.
Il suo sentimento religioso ispirò le opere eseguite nel 1510 prima della sua morte a Firenze.
Botticelli torna a iconografie medievali disprezzando le rappresentazioni mitologiche e prospettiche. Importante era nel disegno la linea di contorno: flessuosa, agile, leggiadra, elegante, che circonda morbidamente il soggetto e lo stacca dal fondo.
Allegoria dell'Abbondanza (1480) Londra
Il corpo della fanciulla assume una forma ad "S", come il corno dell'abbondanza ed è delimitato da una linea continua che disegna la delicata anatomia. La veste velata ondeggia come mossa dal vento delineando curve serpentinate e pieghe ondulate.
-Testa d'angelo (1480-90) Rennes
Volto regolare, capelli resi con ciocche ondulate, sguardo penoso ed espressione dolce. Botticelli è interessato alla figura e a quello che c'è in primo piano trascurando l'indagine del paesaggio. Propone gli dei antichi e riportò in vita l'interesse per i soggetti mitologici.
-La Primavera (1478) Firenze, Galleria degli Uffizi
Botticelli lo dipinse per la villa di Castello di Lorenzo dei Medici. In una radura verdeggiante con innumerevoli piante e fiori, limitate da alberi d'arancio aventi la funzione di un fondale da teatro. A destra troviamo Zefiro, bruciante di passione, insegue Flora . Dalla loro unione nasce la primavera. Al centro Venere e cupido la sovrasta mentre scaglia una freccia contro una delle Tre Grazie , mentre a sinistra troviamo Mercurio. La presenza di Venere centrale è un invito a Lorenzo a scegliere Venere come già fece Paride, cioè secondo la filosofia del Ficino, scegliere l'umanità, qualità del quale il giovane difettava. Dietro le rappresentazioni mitologiche sono nascosti significati chiari tipico della pittura botticelliana. I corpi non hanno peso, i personaggi sono sospesi sul prato, e l'illusione prospettica è ridotta, il paesaggio è irreale.
-Nascita di Venere (1485) Firenze, Galleria degli Uffizi
Tramite essa l'uomo si avvicina a Dio. Venere appena nata dalla schiuma del mare, ma già donna, nuda su una conchiglia, viene spinta dai venti verso riva dove Flora l'accoglie porgendole un drappo ricamato. Mancanza quasi totale di profondità, bidimensionalità e puro gioco lineare. Le onde del mare sono lievi increspature a "V", la costa è una linea. La dea ci appare fragile: le spalle spioventi, il braccio sinistro non è ben definito, il collo troppo lungo e una gran massa pesante di capelli che ondeggiano nell'aria. Dolcezza e piacere della linea.
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