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Agorà
è il termine con il quale nella Grecia antica si indicava la piazza principale della polis, con l'andare del tempo l'agorà divenne il centro stesso della polis sia dal punto di vista economico e commerciale (in quanto sede del mercato) che dal punto di vista religioso, poiché vi si trovavano i luoghi di culto del fondatore della città o della divinità protettrice.
Tuttavia nella mentalità greca l'agorà rappresentava anche il luogo della democrazia per antonomasia, essendo sede delle assemblee cittadine. Era lì che si svolgevano molte attività civili: vi si mantenevano o si creavano numerose relazioni interpersonali e vi si prendevano numerose decisioni, da cui però venivano escluse le donne. Essendo il cuore pulsante di ogni attività era situata "nell'Astu", la città bassa; la sua funzione politica venne acquisita quando, terminata l'epoca micenea che vedeva un re al comando così le istituzioni furono spostate appunto nella città bassa, mentre precedentemente si trovavano nel palazzo reale situato sull'acropoli.
Nella polis tutti coloro che possedevano la qualifica di cittadini avevano gli stessi diritti e gli stessi doveri; si riunivano in assemblea ed eleggevano i magistrati, cioè gli esecutori del volere collettivo. Le Polis erano principalmente delle città-stato. Già gli antichi sostenevano che La Polis ad Atene era un luogo con case, mercati, templi, teatri, ma erano gli Ateniesi stessi a fare la Polis.
All'interno della Polis vi era poi un'altra netta divisione che era quella tra Acropoli e Agorà. In breve l'Acropoli era la parte 'alta' della città dove si trovavano i templi e i luoghi del culto. Qui si viveva la vita religiosa e vi era spesso un clima silenzioso di meditazione e spesso questa parte della città era su un monte o, comunque, lontana dal centro città, l'Agorà e l'Acropoli erano collegate da una lunga cinta muraria che le difendeva da attacchi esterni.
La Polis gravitava attorno all'Agorà, che è la piazza in cui i cittadini si riuniscono in assemblea per discutere i problemi della comunità e decidere collegialmente sulle leggi che occorrono; essa è contemporaneamente il luogo del mercato e il centro economico e politico, e perciò vi sorgono gli edifici pubblici, gli uffici, i teatri.
L'agorà è un'autentica invenzione urbanistica, che non trova riscontro né nei centri del Vicino Oriente né in quelli micenei dove tutto dipendeva dal re e non c'era bisogno di un luogo dove tenere l'assemblea. Questa innovazione fu inserita grazie alle grandi modifiche urbanistiche iniziate durante l'età di Pericle intorno al V secolo a.C.
Proprio nel momento di trapasso fra l'età classica e l'ellenismo si compie il tentativo legato al nome di Ippodamo da Mileto di applicare i concetti di regolarità geometrica ad una intera città, quindi c'è la presenza di un razionale programma di sviluppo, che vincola in una certa misura la crescita futura della città: un piano regolatore, come diciamo noi oggi.
Ippodamo da Mileto e altri ignoti progettisti hanno tentato di estrarre dal corpo della città alcune caratteristiche: l'orientamento, la forma, la dimensione dei lotti, la collocazione degli edifici pubblici e di formularle razionalmente a priori.
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