UNA
NUOVA INTERPRETAZIONE FISICA della geometria euclidea
Torniamo a considerare per un momento
la geometria euclidea. Immaginiamoci un foglio di carta enorme, che si estenda
indefinitamente in tutte le direzioni. Questo foglio di carta è
un'illustrazione fisica del piano matematico, il piano in cui valgono i teoremi
della geometria euclidea. Supponiamo ora di modificare la forma di questo
enorme piano di carta incurvandone un po' verso l'alto i lati destro e sinistro
(fig. 3), in modo che esso formi una superficie curva, la quale continui
nondimeno a estendersi indefinitamente in tutte le direzioni, come il piano
originario. Una tale superficie è nota come superficie cilindrica. In seguito
al mutamento di forma, la maggior parte delle linee rette del piano precedente
diventano linee curve le quali, come le linee rette del piano, sono le
traiettorie più brevi fra i punti che esse congiungono sulla superficie.
Chiamiamo tali curve geodetiche. Due linee rette che erano
parallele nel piano diventano geodetiche parallele, ossia geodetiche che non si
incontrano nella superficie. I triangoli del piano originario diventano figure
formate da archi di geodetiche sulla superficie. Chiameremo anche queste nuove
figure 'triangoli." I cerchi del piano danno origine a figure che
chiameremo "cerchi."
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Fig. 3. Nuova
interpretazione visiva della geometria euclidea.
Passiamo ora a un fatto davvero
sensazionale. Ogni postulato della geometria euclidea vale per le figure sulla
superficie cilindrica, a una condizione: che interpretiamo le parole linea,
triangolo e cerchio come abbiamo suggerito sopra. Perciò i teoremi della
geometria euclidea che seguono dai postulati mediate un ragionamento deduttivo,
un processo del tutto indipendente dalle figure che possiamo tracciare, valgono
anche per figure sulla superficie incurvata. Per fare un esempio, la somma
degli angoli di un "triangolo" sulla superficie è di 180s. Si potrebbe
obiettare a tale ragionamento che le linee rette e le figure definite nei
termini di linee rette non posseggono più il loro proprio significato,avendo
perso la loro rettilinearità. E' tuttavia possibile trarre vantaggio dal fatto che
i concetti fondamentali della geometria, come punto e linea, sono indefiniti.
Noi usiamo soltanto le proprietà di questi concetti che sono formulate
esplicitamente negli assiomi. Perciò, se una nuova immagine fisica della linea
ha, ad esempio, le proprietà richieste dai postulati, è possibile adottare
questa nuova immagine. E' perciò logicamente giustificabile associare
all'intera geometria euclidea un'immagine fisica del tutto nuova.