La geometria descritiva

LA GEOMETRIA DESCRITIVA

Sempre si è fatto uso del disegno per rappresentare oggetti a tre dimensioni e per farne rilevare sia l'aspetto d'insieme, sia le varie particolarità di forma e di estensione.

L'artista si preoccupa, per lo più, dell'aspetto dell'insieme (prospettiva).

L'ingegnere, invece, ricorre al disegno (in un primi tempo) per studiare la disposizione e la forma delle varie parti dell'opera ideata e per prestabilirne le dimensioni, sia più tardi per fornire ai costruttori tutti i dati necessari per l'effettiva esecuzione del lavoro.

Così, la geometria descrittiva si propone di rappresentare graficamente le figure spaziali su di un foglio da disegno; in modo che sia possibile rilevare da questa figura piana tutti i caratteri di forma e di grandezza della figura obiettiva.

"Metodo di rappresentazione" si dice in geometria descrittiva ogni sistema di procedimento costruttivi e convenzionali., che permette le realizzazioni bidimensionali di un oggetto tridimensionale.

Il metodo di Monge estende ad ogni figura la rappresentazione di un edificio (o di un oggetto) per mezzo di una "pianta", di un "alzato" e di un "prospetto".

Monge

Matematico francese formatosi alle scuole tecniche militari, lavorò nel genio come disegnatore.

La sua capacità di risolvere complessi problemi nel campo delle fortificazioni gli valse presto la nomina a professore di matematica; i metodi da lui approntati e utilizzati, costituendo il nucleo della Geometria descrittiva, rimasero tuttavia coperti dal segreto militare fino al 1795.

Il metodo delle proiezioni ortogonali, che consente di rappresentare sul piano, costruzioni e operazioni geometriche, condotte nello spazio, presenta infatti, oltre ad un interesse teorico, un notevole valore pratico.

Di rilievo, anche i risultati da lui ottenuti in geometria infinitesimale, riguardanti in particolare la teoria delle equazioni a derivate parziali del I° e II° ordine.

Lo scoppio della rivoluzione francese lo colse al centro di un dibattito sul ruolo delle istituzioni culturali del paese, quale sostenitore della necessità di un rapporto osmotico, tra queste e gli altri elementi della compagine sociale.

Questa concezione che portava ad assegnare più vaste responsabilità dell'uomo di scienza, lo spinse ad impegnarsi politicamente in prima persona: nel periodo tra il 1792 al 1793, ricoprì la carica di ministro della marina, e successivamente di sovrintendente a lavorazioni connesse con la produzione militare;