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La «divina proporzione», canone di armonia nell'arte
Come abbiamo in parte già visto, il rapporto aureo è legato, fin dai tempi più antichi, ai canoni massimi della bellezza umana, dell'equilibrio e dell'armonia fra le parti in architettura, scultura e pittura.
Anche se non vi sono sempre fonti attendibili o dichiarazioni esplicite riguardo l'utilizzo di questa particolare proporzione, molti storici dell'arte ne evidenziano da sempre la presenza in un numero notevole di opere: dai Megaliti di Stonehenge alla Piramide di Cheope o al già citato Partenone. Le misurazioni effettuate per verificare l'attendibilità di queste considerazioni non sempre sono indice inequivocabile dell'utilizzo di Φ, ma i rapporti studiati spesso si avvicinano notevolmente al numero d'oro.
L'indagine psicologica sulla sezione aurea.
Nel seconda metà del XIX secolo, lo psicologo tedesco G. Th. Fechner apre la strada anche all'indagine psicologica sul presunto "potere" armonizzante della «divina proporzione» e in particolare del rettangolo aureo. Dagli esperimenti effettuati si riscontra che, con significativa frequenza, questo poligono viene spontaneamente sentito come "armonico" dal campione di persone studiato: forse è proprio per questa "naturale proprietà" che esso si ritrova nelle opere d'arte di ogni tempo, anche nei casi in cui il dubbio che gli artisti l'abbiano ricavato attraverso un rigoroso procedimento geometrico è legittimo.
La sezione aurea nella pittura Rinascimentale.
Leonardo da Vinci.
Nella sezione Musica e Matematica: la sezione aurea al servizio delle composizioni, abbiamo incontrato la figura di Luca Pacioli, divulgatore, nel Quattrocento, del numero aureo e delle sue proprietà e sostenitore del suo stretto legame con le arti. La sua amicizia e la collaborazione con Leonardo Da Vinci (1452-1519) contribuiscono alla tradizionale associazione di alcune celeberrime opere di quest'ultimo: dalla Gioconda al Cenacolo.
Piero della Francesca, il Libellus
de quinque corporibus regularibus e
Il concittadino e amico di Pacioli, Piero della Francesca (1415/20 - 1492), oltre ad essere un celebre pittore, è anche autori di alcuni trattati di geometria e algebra tra cui il Libellus de quinque corporibus regularibus[1], che riprende temi di tradizione platonico pitagorica, studiati con l'intento di utilizzarli come elementi del disegno. Nella sua Madonna e Santi con Federico da Montefeltro (conosciuta anche con il nome di Sacra conversazione o Pala di Brera), l'uovo di struzzo sospeso sopra la testa della Madonna, oltre alle numerose implicazioni simboliche legate anche direttamente alla famiglia Montefeltro, funge da nucleo di tutte le sezioni auree presenti nel quadro. Il segmento compreso tra l'arco della volta e il volto della Madonna ha la sua sezione aurea in quello compreso tra l'arco stesso e l'uovo, che a sua volta la trova nella distanza tra l'uovo e il volto della Madonna. La concatenazione di "divine proporzioni" non finisce qui: la lunghezza della catenella che regge l'uovo è sezione aurea dell'ultima distanza descritta, e trova la sua nella lunghezza del volto della Madonna; esso è legato dallo stesso rapporto con il volto di Gesù bambino; l'uovo infine è inscrivibile in un rettangolo aureo.
«Il valore estetico della Madonna e Santi di Piero della Francesca e l'atmosfera di silenzio e immobile contemplazione che vi si respira non sono certo del tutto estranei alla mirabile proporzione matematica che regna in questo capolavoro.»[2]
Nei secoli successivi artisti di tutti i generi si interessano al rapporto aureo, in particolare nel Primo Novecento: possiamo citare come esempio Paul Sérusier (1864-1927), i pittori appartenenti agli ambienti cubisti e puristi, Salvador Dalì, fino ad arrivare ad artisti contemporanei.
Il modulor, «una misura di armonia, universalmente applicabile».
Vogliamo mettere in evidenza
l'opera di Le Corbusier ( Charles Édouard Jeanneret; 1887-1965), la cui
citazione da il titolo a questa sezione. Il fondatore del Purismo e della rivista d'avanguardia L'esprit nouveau, nella sua vita si dedica anche all'architettura
ed è proprio in quest'ambito che elabora le sue teorie più interessanti. Nella
ricerca di un modello di
standardizzazione in grado di conferire dimensioni armoniose a qualunque cosa,
dalle maniglie delle porte ai palazzi, si inserisce il suo sistema
proporzionale detto Modulor. La
rappresentazione di un uomo stilizzato alto circa
Appunti su: la ricerca del canone di proporzione, |
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