Il concetto di limite
Il concetto di limite si presta molto bene a un'esposizione per non
professionisti, in quanto intuitivamente non è molto difficile, anche se la sua
formalizzazione ha presentato non pochi problemi ai matematici.
Immaginiamo una normale funzione, y = f(x) (vedi geometria analitica),
se noi vogliamo calcolare il valore che assume la y quando la x diventa
grandissima cosa possiamo fare? Intuitivamente possiamo immaginare che la x
diventa infinitamente grande, ma infinito non è certo un numero che possiamo raggiungere
operativamente; in questo caso possiamo usare l'operazione matematica chiamata
appunto limite, che ci dice come si comporta la y quando la x tende a infinito,
cioè diventa grandissima, senza ovviamente diventare effettivamente infinito,
per capire bene questo fatto possiamo dire che se noi troviamo un valore
assunto dalla y quando la x in valore assoluto supera qualsiasi numero positivo
arbitrariamente scelto da noi allora diciamo che quello è il limite di y per x
che tende a infinito. Spesso accade che quando x tende a infinito anche la y
tende a infinito, cioè anche la y diventa più grande di qualsiasi numero
scelto. Si noti che si dice sempre che la x tende a un certo valore, cioè noi
non sappiamo cosa succede quando la x diventa effettivamente infinitamente
grande (e non c'è modo di saperlo), ma solo quando ci si avvicina quanto si
vuole; la stessa cosa vale per la y, che non assume mai il valore che coincide
con il limite, ma ci si avvicina solamente.
In questo modo possiamo dire che x tende a infinito, a + infinito (cioè
è arbitrariamente grande ma positivo) o a - infinito (cioè è arbitrariamente
grande ma negativo).
Tuttavia è anche possibile stabilire cosa succede quando x tende a un
certo valore ben definito, e osservare a che valore tende allora la y. Per
esempio consideriamo la retta di equazione y = x, per x che tende a infinito
anche y tende a infinito, ma per x che tende a 2 che cosa succede? In questo
caso si può dimostrare che facendo diventare la x arbitrariamente vicina a 2
anche la y diventa arbitrariamente vicina a 2, cioè il limite coincide con il
valore della funzione. Questo però non è vero per tutte le funzioni, esistono
funzioni per cui non è vero solo in alcuno punto, altre per cui non è vero in
infiniti punti. Vediamo un esempio del primo caso: consideriamo la funzione y =
1/x, per x = 0 la funzione non è definita, mentre per x che tende a 0 y tende a
infinito, perché si dimostra che facendo avvicinare x arbitrariamente a 0 y
diventa arbitrariamente grande, vediamo che i due valori sono differenti, in
questo punto la funzione ha una discontinuità, se la funzione non presenta
queste discontinuità si dice che essa è continua. Si può pensare che le
discontinuità si presentino solo dove la funzione non è definita, invece
esistono anche delle discontinuità diverse da queste, per esempio dove la
funzione fa dei 'salti bruschi'.
Esistono dei punti in certe funzioni in cui non è possibile calcolare
il limite, principalmente perché in questi punti si comporta molto
'stranamente', vediamo come può non esistere il limite in questo
modo: se immaginiamo di avvicinarci al punto arbitrariamente, ma da sinistra
nel grafico otteniamo il limite sinistro della funzione in quel punto,
similmente otteniamo il limite destro, se essi coincidono allora quello è il
limite della funzione in quel punto, se invece non coincidono allora non vi è
limite in quel punto, ma solo limite destro e sinistro.
Le funzioni continue hanno molta importanza nella matematica perché
dotate di numerose proprietà, per esempio una funzione continua considerata in
un intervallo assume tutti i valori compresi tra i valori assunti negli estremi
dell'intervallo. Oppure si può sempre calcolare l'area sottesa dal grafico di
una funzione continua. Queste ed altre proprietà rendono le funzioni continue
le più semplici che si studiano in analisi, ma danno loro anche grande
importanza.