Algebra moderna
Al tempo di Gauss, l'algebra era ormai entrata nella sua fase
moderna; l'attenzione degli studiosi si era infatti spostata dal problema della
risoluzione delle equazioni polinomiali allo studio della struttura di sistemi
matematici astratti i cui assiomi stabilivano il comportamento di oggetti
matematici, quali ad esempio i numeri complessi. Due esempi di simili sistemi
sono i gruppi e i quaternioni, che vantano alcune proprietà in comune con i
sistemi numerici, ma che differiscono da questi ultimi per le particolarità
delle operazioni su di essi definite. Il concetto di gruppo scaturì
dall'ordinamento delle permutazioni e combinazioni delle radici dei polinomi, e
nel XIX secolo divenne uno dei più importanti concetti di unificazione delle
strutture matematiche. Contributi essenziali al loro studio vennero dati dai
francesi Galois e Augustin Cauchy, dal britannico Arthur Cayley e dai norvegesi
Niels Abel e Sophus Lie. I quaternioni, scoperti dal matematico e astronomo
britannico William Rowan Hamilton, possono essere considerati l'estensione
dell'aritmetica dei numeri complessi; infatti, mentre questi ultimi si scrivono
nella forma a + b*i, i quaternioni, o numeri ipercomplessi, sono oggetti
matematici del tipo a + b*i + c*j + d*k.
Immediatamente dopo la scoperta di Hamilton, il matematico tedesco
Hermann Grassmann intraprese lo studio dei vettori. Nonostante il carattere
prettamente astratto della teoria, il fisico americano Josiah Willard Gibbs
riconobbe nell'algebra dei vettori un sistema di grande utilità per lo studio
della fisica, proprio come Hamilton aveva riconosciuto l'importanza dei
quaternioni. L'influenza di questo approccio astratto alla matematica portò
George Boole a scrivere Le leggi del pensiero (1854), un trattato di algebra
sulla logica fondamentale. A partire da allora, l'algebra moderna, detta anche
algebra astratta, ha continuato a svilupparsi. Sono stati raggiunti nuovi
risultati e la materia è stata applicata a tutti i rami della matematica e a
molte altre scienze.