![]() |
|
Appunti scientifiche |
|
Visite: 1404 | Gradito: | ![]() ![]() |
Leggi anche appunti:La crisi della fisica newtoniana: il principio d'indeterminazione di HeisenbergLa crisi della fisica newtoniana: il principio d'indeterminazione di Heisenberg Ma LuminositÀ apparente e luminositÀ assolutaLUMINOSITÀ APPARENTE E LUMINOSITÀ ASSOLUTA Con il termine Esperimento sul Moto Rettilineo UniformeEsperimento sul Moto Rettilineo Uniforme Scopo Scopo di questo esperimento |
![]() |
![]() |
MATERIA E ANTIMATERIA
Il primo dispositivo che permise di
evidenziare la traiettoria di particelle cariche, di per sé invisibili, è noto
col nome di camera a nebbia di Wilson. Si
tratta di una camera satura di vapore acqueo, nella quale, la particella,
passando, crea la condensazione del vapore in piccole goccioline, le quali si
disporranno secondo la traiettoria della particella stessa. Per riconoscere le
particelle dalla semplice analisi delle loro traiettorie, alla camera a nebbia
è applicato un intenso campo magnetico; il campo incurva la traiettoria in un
senso o nell'altro, a seconda che la carica elettrica della particella sia
positiva o negativa. Il raggio di curvatura della traccia, inoltre, è una
misura dell'energia della particella: più la traccia è incurvata, minore è
l'energia, meno la traccia è incurvata, maggiore è l'energia. Dunque, minore è
il raggio della curva della traccia, minore è l'energia della particella,
maggiore è il raggio della curva della traccia, maggiore è l'energia della
particella, in quanto la curvatura è il reciproco del raggio ( dove
è la curvatura).
Infatti, per la forza di Lorentz applicata
a una particella ma
per cui
.
Sapendo che
sostituendo nella formula precedente otteniamo
.
Inoltre poiché l'accelerazione che subisce la particella è centripeta e la
formula per calcolare l'accelerazione centripeta è
sostituendo nella formula precedente si
ottiene
e semplificando
da cui si ricava che
e che
Se la particella si muove a bassa velocità
per calcolare l'energia vale la relazione della fisica classica .
Sostituendo
dalle formule precedenti otteniamo
e semplificando
.
Poiché la carica
, il
campo magnetico
così come la massa, a bassa velocità, si
mantengono costanti, l'unico valore che varia al variare dell'energia
è il raggio
Se la particella si muove ad alta velocità,
per calcolare l'energia vale la relazione della fisica relativistica .
Poiché la massa ad alta velocità non è costante, ma varia secondo la relazione
sostituendo
nella formula precedente si ottiene
.
Analogamente, sostituendo la formula della massa nella relazione precedente da
cui abbiamo ricavato il raggio
,
otteniamo
da cui, portando il denominatore al primo
membro ed elevando al quadrato, si ottiene
.
Moltiplicando per l'argomento incluso nella parentesi otteniamo
e portando la frazione al secondo membro si
ottiene
.
Raccogliendo al secondo membro
otteniamo
ed esplicitando
si ottiene
.
Facendo il minimo comune multiplo al denominatore otteniamo
e semplificando la relazione precedente si
ottiene
. Se
andiamo a sostituire il
così ottenuto nella formula per calcolare
l'energia, otteniamo
.
Semplificando la frazione sotto la radice si ottiene
ed eliminando il
per semplificazione nella frazione sotto
radice otteniamo
.
Svolgendo il minimo comune multiplo dell'argomento sotto radice otteniamo
ed eliminando al numeratore della frazione
sotto radice i termini uguali ma opposti si ottiene
.
Svolgendo la radice al numeratore della frazione sotto radice otteniamo
e semplificando la relazione si ottiene
.
Semplificando ulteriormente
al numeratore e al denominatore si ricava
infine che
. Anche
in questo caso, poiché la carica
, il
campo magnetico
, la
costante
, così
come la massa a riposo si mantengono costanti, l'unico valore che varia al
variare dell'energia
è il raggio
Nel
1932 C.D. Anderson, utilizzando la camera a nebbia, osservò che le particelle
presenti nei raggi cosmici curvavano la loro traiettoria in un campo magnetico
così come fanno gli elettroni, ma in direzione opposta. Egli confermò così
l'esistenza di antiparticelle, con
massa uguale a quella dell'elettrone, ma con carica opposta: i positroni e+.
Anderson intuì che anche il protone doveva avere un "gemello" di carica opposta: ma la conferma sperimentale di tale ipotesi si ebbe soltanto nel 1955 da parte di due scienziati, O. Chamberlain e E. Segrè, che ottennero gli antiprotoni in uno dei primi grandi acceleratori di particelle. Da allora si sono scoperte molte altre antiparticelle, tanto che oggi si considera che a ogni particella ne corrisponda sempre un'altra della stessa massa, ma opposta per quanto riguarda alcune proprietà, quale ad esempio il segno della carica elettrica.
Se una particella e un'antiparticella della stessa specie si scontrano, si verifica immediatamente la loro annichilazione, con totale trasformazione della loro massa in energia. Può verificarsi, tuttavia, anche il processo inverso: una certa quantità di energia può materializzarsi in una particella e nella sua corrispondente antiparticella. Il big - bang è l'esempio estremo di quest'ultimo processo.
![]() |
Appunti su: |
|
Appunti Geografia | ![]() |
Tesine Chimica | ![]() |
Lezioni Biologia | ![]() |