I Buchi Neri
Sono gli oggetti più affascinanti del cosmo, e il
motivo è semplice. I buchi neri sono limiti all'infinito, confini verso
qualcosa che non è osservabile, e per questo misterioso, vere e proprie sfide
non solo alla fisica e alla scienza in generale, ma al pensiero razionale e
alla metafisica stessa. Stadio estremo della vita di una stella avente una
massa maggiore di circa tre volte quella del Sole, il buco nero è il risultato
finale dell'azione della gravità, una volta che la stella ha esaurito il
combustibile nucleare la cui reazione forniva la forza che contrastava ed
equilibrava l'effetto attrattivo della gravità stessa. Una volta giunta in
questa situazione, l'intera enorme massa della stella viene costretta in uno
spazio sempre più piccolo e il raggio del corpo celeste diminuisce, aumentando
proporzionalmente densità e gravità. Tale processo inarrestabile procede finché
il raggio del corpo celeste non raggiunge il limite del cosiddetto raggio di
Schwarzschild, dal nome dell'astronomo tedesco contemporaneo di Einstein
che per primo scoprì il fenomeno, sotto il quale il corpo esce dalla
nostra possibilità di osservazione e non se ne sa più niente. Per qualsiasi
corpo materiale esiste infatti un raggio teorico al di sotto del quale
l'oggetto in questione diventa un buco nero. In altre parole, comprimendo la
massa di qualsiasi corpo, è possibile fare in modo che esso eserciti una
gravità tale da far convergere su di sé anche la luce e quindi si sottragga
allo spazio fisico come noi lo conosciamo. Tale raggio ad esempio vale 2.9 km
per il Sole, 0.88 cm per la Terra e 2.4x10-52 cm per un protone, ma
il punto è che per certe stelle il fenomeno di collasso oltre il raggio di
Schwarzschild è del tutto naturale, mentre non si verifica spontaneamente per
gli altri oggetti dell'universo.