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Einstein e la relatività
Albert Einstein nasce a Ulma , in Germania, il 14 marzo del 1879 da genitori ebrei. Per difficoltà economiche si sposta a Monaco. L'incontro con la scuola è da subito difficile e a 15 anni, studia da autodidatta il calcolo infinitesimale. La sua prima importante opera è 'Autobiografia scientifica' in cui si manifesta come un accesissimo sostenitore del libero pensiero. L'infanzia di Einstein si svolge nella Germania di Bismark, un paese in via di industrializzazione ma retto con forme di dispotismo accentuato. Non avendo conseguito un diploma di scuola secondaria superiore, dovette affrontare un esame di ammissione per poter entrare al Politecnico di Zurigo, che però fallì per insufficienza nelle materie letterarie. Così Einstein , sedicenne, entra nella scuola cantonale di Aarau per conseguire un diploma abilitante per l'iscrizione al Politecnico: vi si può finalmente iscrivere.Nel corso dei suoi studi a Zurigo, matura la sua scelta definitiva: si dedicherà alla fisica piuttosto che alla matematica. Nel 1902 Albert e Mileva, radicale femminista, si sposano, dopo la morte del padre, la voce più contraria al matrimonio e ottiene finalmente la cittadinanza svizzera.Nel 1905 pubblicò tre studi teorici. Il primo e più importante studio che conteneva la prima esposizione completa della teoria della relatività ristretta. Il secondo studio, relativa al moto Browniano, destinato a confermare l'esistenza degli atomi. Il terzo studio, sulla interpretazione dell'effetto fotoelettrico, avanzava l'ipotesi della propagazione della luce mediante quanti discreti di energia (fotoni); quest'ultimo studio, gli valse il premio Nobel nel 1921. Nel 1916 pubblicò La memoria: fondamenti della teoria della relatività generale, frutto di oltre 10 anni di studio. Questo lavoro è considerato dal fisico stesso il suo maggior contributo scientifico e si inserisce nella sua ricerca rivolta alla geometrizzazione della fisica. Con l'avvento al potere di Hitler, Einstein fu costretto ad emigrare negli USA dove insegnò all'università di Princeton. Einstein disprezzava la violenza e la guerra, ma fu doppiamente coinvolto nella realizzazione della bomba atomica. In primo luogo perché è uno dei risultati della relatività, in secondo luogo perché scrisse insieme ad altri fisici, una famosa lettera al presidente Roosevelt, che segnò l'inizio per la costruzione dell'arma nucleare. Terminata la guerra Einstein si impegnò attivamente contro la guerra e le persecuzioni razziste, compilando una dichiarazione contro le armi nucleari. Il mondo fu un po' più piccolo quando morì, a Princeton, nel 1955.
La teoria della relatività
La fisica classica era il sistema sul quale si basava tutta la scienza dell'800; fondato sui concetti di spazio e tempo, esso sembrava incrollabile: secondo il sistema di Newton tutti i fenomeni fisici devono essere considerati movimenti di punti materiali nello spazio, movimenti retti da leggi meccanicistiche. All'inizio del secolo si verifica un grande sconvolgimento: le conseguenze delle leggi sull'elettromagnetismo di Maxwell mettono in discussione i principi della fisica newtoniana creando un vuoto e di conseguenza un disorientamento culturale che si estende non solo al campo scientifico, ma a tutto il sapere occidentale; il tentativo di dare un risposta a questo momento di crisi porta alla ricerca di nuove certezze. Nella fisica newtoniana il tempo (e anche lo spazio) è un concetto assoluto, si tratta cioè del tempo vero, che scorre uniformemente in tutti i sistemi di riferimento. Einstein rivoluzionando il pensiero comune, comincia a considerare il tempo come una grandezza misurabile in relazione a un sistema preso come sistema di riferimento.
La teoria della relatività si basa su due postulati della RELATIVITA' RISTRETTA:
Secondo i due postulati, non esiste un unico sistema di riferimento preferenziale per la descrizione degli eventi fisici: tutti i sistemi di riferimento non accelerati sono ugualmente validi.
Confrontando un orologio (ad esempio un orologio a luce) fermo e uno in moto rettilineo uniforme ci si accorge che l'orologio in moto ritarda rispetto all'altro; questo risultato, che va sotto il nome di dilazione dei tempi, mette in evidenza che il tempo è privo di una visione assoluta, ma risente della velocità relativa dei sistemi, analogamente intuì la contrazione degli spazi.
Gli effetti relativistici sono trascurabili per velocità relative basse, condizione in cui la fisica classica è valida; al contrario per velocità prossime alla velocità della luce gli intervalli di tempi si dilatano fino a giungere a un valore infinito se ci si muove alla velocità della luce.
Prima di Einstein un altro fisico, Lorentz, aveva cercato di individuare delle trasformazioni tali che le leggi della fisica fossero invarianti rispetto a sistemi inerziali. La teoria della relatività permette di correggere le leggi della fisica classica fino ad arrivare alla relazione E=mc2 che rappresenta IL PRINCIPIO DI INVARIANZA TRA MASSA ED ENERGIA: la massa di un corpo è considerata come un magazzino di energia perché a una massa corrisponde un'energia equivalente e a un'energia corrisponde una massa equivalente, mentre prima si era parlato solo di conservazione di energia o di conservazione di massa.
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