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La storia della Ducati




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Storia/Economia


"In Ducati il ciclomotore è fase transitoria di una coscienza progettuale e produttiva che si manifesterà nella pienezza della sua vocazione passando dalla motoleggere,ulteriore avanzamento, alla definizione della moto vera e propria."

-Decio Giulio Riccardo Carugati-





La storia della Ducati




Il mondo Ducati nasce il 4 luglio 1926

Quando i fratelli Cavalieri Ducati fondano l'azienda di Borgo Panigale, non pensavano ancora al mondo del motociclismo, infatti inizialmente nasce come Società Radio Brevetti Ducati, con l'obiettivo di alimentare il mercato dalle nascente industria della trasmissioni radio; ma non solo, infatti la Ducati fu una delle prime aziende italiane a comprendere l' importanza della fusione industriale delle quattro tecniche fondamentali: radio- elettro- ottica- meccanica. Dal 1925 al 1991 sono stati creati e diffusi nel mondo una lunga serie di prodotti, tra i quali:




1925 fu disegnato e creato da Adriano Ducati il primo condensatore fisso, chiamato "MANES" derivante dal latino "manere" ovvero restare fisso; questi furono inviati a molti radiotecnici del mondo per cercare notorietà ed approvazione, e quindi furono sempre più modernizzati ed rinnovati.


Risolveva il problema delle comunicazioni tra le varie stanze di un' albergo, banca , stabilimento o ospedale senza utilizzare il telefono; il Dufono consisteva in un impianto di comunicazione interna a viva voce.










Finalmente lo stabilimento Ducati potè produrre apparecchi radio con parti da loro costruite, come ad esempio i condensatori. In Messico circolava una pubblicità che diceva " E come l'Italia è la culla di Marconi, così gli apparecchi radio Ducati sona  nati nella medesima culla!"

Radio Ducati - Ducati Radio un binomio che è come ora moto Ducati - Ducati moto. Dall'elettronica alla meccanica, le due vie percorse dalla Ducati.


Il raselet fu noto per essere il primo rasoio elettrico italiano e per la sua campagna pubblicitaria che passava il messaggio " Un nemico sanguinario vi aspetta ogni mattina?    .lo eviterete usando il raselet" .

Nonostante gli anni, il raselter è rimasto l'unico rasoio italiano, perché poi furono importati i rasoi elettrici Philips, Braun e Grundig.




La microcamera fotografica Ducati misurava 18 x 24 cm. La sezione ottica della Ducati fu eliminata per ordine di Roma dopo che la Microcamera aveva conquistato il favore del mercato e non se ne conobbero mai le ragioni, nonostante questa macchina rappresentasse l'ideale di ogni fotografo.





PROIETTORE CINEMATOGRAFICO- 1941

Il proiettore cinematografico Ducati era dotato della perfezione più recente della tecnologia cinematografica del tempo; poteva sostenere bene 45 minuti di proiezione.


La Duoconta era una macchina modernissima per il tempo, che affiancava le calcolatrici manuali, prodotta in vista della ripresa economica per il dopo-guerra; purtroppo ne furono vendute solamente alcune centinaia di pezzi e poi sparì dalla produzione a causa dei bombardamenti del 1944.



Durante la seconda guerra mondiale, che risultò disastrosa per lo stabilimento, il quale venne raso al suolo nel 1944 dai bombardamenti, i fratelli Ducati studiarono e progettarono nuovi prodotti da proporre ai mercati internazionali alla fine del conflitto.

I loro studi non furono vani grazie all'offerta dell' IRI ( Istituto di Ricostruzione Industriale) fondato con l'obiettivo di evitare il fallimento delle principali banche italiane e di conseguenza il crollo dell'economia, infatti nel 1946, alla fiera di Milano, i fratelli Ducati poterono presentano" il Cucciolo", un piccolo motore ausiliario per biciclette. Per il lancio nel mercato del "Cucciolo", come campagna pubblicitaria, l'azienda Ducati fece scrive all'autore musicale, il Maestro Olivero, una canzoncina che cantava " ..il motorino è piccolo ma batte

Dettaglio ancora più innovativo era la presenza di un cambio a due velocità, dettaglio che rendeva le biciclette trasformate adatte anche per percorsi collinari.

Nel 1954 entrò a far parte del team Ducati l' ingegner Fabio Taglioni alias "Doctor T"

il quale da subito si rivelò una grande fonte di innovazione tecnica, infatti creò il motore monoalbero destinato alla 100 Gran Sport; questo motore consentiva delle prestazioni migliori, la 100 Gran Sport, nota come Marianna, era molto competitiva per il tempo, con 9 CV a 9000 giri e una velocità di oltre 115 km/h, infatti vinse per ben due anni il Motogiro d'Italia e 44 record mondiali sul circuito di Monza. Invenzione ancora più importante per la carriera Ducati è stato il motore desmodromico, che ha un sistema unico per il controllo delle valvole; nonostante la difficoltà di realizzazione, Taglioni era convinto della validità di questo dispositivo, lavorò per perfezionarlo, fino a farlo diventare il simbolo dell'industria bolognese. Questo sistema è diventato esclusivo Ducati e dal 1978 caratterizza tutte le più importanti affermazioni sportive Ducati.

Nel 1993 fu prodotto il Monster, ad opera dell'argentino Miguel Galluzzi. Davanti agli occhi degli appassionati comparve una Ducati insolita. La moto è denudata e rivestita con il minimo necessario. Presto diventò un mito, interpretando in modo affascinante un nuovo concetto di motocicletta, rappresentò un nuovo modo di intendere il motociclismo, non più legato alla rivalità tra possessori di moto, alla velocità, ma al dialogo tra persone che condividono lo stesso stile di vita; infatti il Monster è stato un progetto di stile che resta nel tempo con la sua costante di appeal.

Il nome Monster, disse Galluzzi, deriva dalla combinazione di due avvenimenti: Uno l'esclamazione degli operai Ducati che quando la videro esclamarono " E' un mostro!" l'altro avvenimento si ricollega ai suoi figli, che ogni sera gli chiedevano se aveva comprato i Monster, giochini molto in voga in quegli anni. Perciò nel momento in cui gli venne chiesto come volesse intitolare il prototipo, Galluzzi rispose: " Monster!" E nessun altro nome fu trovato più suggestivo. In realtà si finì per realizzare un giocattolo per adulti che ha saputo rinnovarsi e resistere nel tempo; dalla prima Ducati Monster M900 sino all' ultima Ducati Monster 696 del 2008.

Con questa nuova naked chiunque la guidi, riesce a combinare divertimento ed emozione, viene descritta come piacevole e confortevole nella guida cittadina, ma all'occorrenza sa esprimere tanta grinta, carattere sportivo e prestazioni di massimo livello. La moto è compatta, è stata evitata ogni sporgenza dalla sagoma del veicolo, compattando masse e volumi grazie alle sinuose linee che si fondono alla perfezione con sella e telaio. Ogni particolare è disegnato per raggiungere un'armonia totale di linee e forme, soprattutto per sfruttare al meglio l'areodinamicità.

Come da miglior tradizione Ducati, il telaio del nuovo Monster è formato da una struttura a traliccio in tubi d'acciaio di diametro maggiorato direttamente ispirata alla ciclistica della Desmosedici Campione del Mondo MotoGP 2007.

Per quanto riguarda il motore, viene miglioratala precedente versione 695, introducendo alcune ottimizzazioni di rilievo nella termica e nei cilindri, in questo modo la potenza erogata sale a 80 CV. Sono state introdotte poi nuove tecnologie e l'applicazione di nuovi materiali che si sposano perfettamente con i distintivi canoni estetici del Monster, che fanno di questa Ducati una vera 'icona' nel mondo motociclistico.

Nel 2001 l'azienda celebrò i 100.000 Monster prodotti dal 1993 e presentò la Multistrada, sulla quale chiese il parere dei fan prima di deciderne lo sviluppo. Con una fantastica doppia vittoria ad Assen, Troy Bayliss vinse il Mondiale Superbike e Ducati Corse annunciò l'intenzione di partecipare al Mondiale MotoGP dal 2003, con il nuovo motore Desmosedici. Ducati volle coinvolgere anche il mondo delle appassionate rosa, organizzò così il primo corso di scuola guida su due ruote dedicato alle donne e sponsorizzò la prima rievocazione storica del Motogiro d'Italia. Il 2001 è ricordato anche come l'anno della scomparsa di Bruno Cavalieri Ducati, ultimo dei tre fratelli fondatori dell'azienda e di Fabio Taglioni, padre del motore bicilindrico a "L" di 90°. L'evento principale del 2002 fu la terza edizione del WDW, il raduno mondiale Ducati che per la prima volta durò una intera settimana. Venne presentata la 999, subito nominata "Moto dell'Anno" dalla rivista inglese Motorcycle News. Sul fronte delle corse continuò lo sviluppo della Desmosedici, l'arma Ducati per il Campionato GP1, presentata alla stampa al Gran Premio del Mugello. Nel Mondiale Superbike, Ducati ottenne l'undicesimo titolo Costruttori. Nel 2004 venne presentato il progetto Desmosedici RR, replica stradale in edizione limitata del bolide che compete in MotoGP, che divenne realtà nel 2006 in occasione del GP del Mugello;nello stesso anno si produsse la 1098, che prese il posto della 999, subito eletta "Miglior Design" dell'anno.














Nel 2007 iniziò la produzione di tre nuovi modelli:



l'Hypermotard e la Desmosedici


Ma il 2007 è soprattutto ricordato come l'anno in cui Ducati ha conquistato il primo titolo Piloti nel campionato MotoGP, grazie a Casey Stoner, il 23 settembre sul circuito di Motegi in Giappone. Subito dopo Ducati si aggiudicò anche i titoli Team e Costruttori, coronando un'annata indimenticabile.    Sia per quanto riguarda le gare motociclistiche,sia per gli amanti delle moto, l'azienda Ducati con la sua produzione di "giocattoli per adulti" ha rappresentato il Made in Italy.


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