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IL PATRIMONIO E IL REDDITO
Il patrimonio di un'azienda è l'insieme dei beni economici, a disposizione di diritto e di fatto del soggetto aziendale in dato momento.(è fotografia dell'azienda in un dato momento).
Dalla definizione si evince che la composizione del patrimonio è mutevole e che per potere determinare il patrimonio è necessario riferirlo ad un determinato istante. Nel considerare il patrimonio, non si deve trascurare gli impegni assunti verso terzi : i debiti, le cambiali da pagare, i mutui, che gravano sull'insieme dei beni a disposizione del soggetto economico.
Il patrimonio deve essere esaminato sotto due aspetti:
L'aspetto qualitativo,che pone in evidenzia la natura e le caratteristiche dei finanziamenti.
L'aspetto quantitativo, che esamina il patrimonio dal punto di vista fisico-monetario.
il patrimonio è un complesso di impieghi (investimenti;Bisogna individuare il fabbisogno io proprio- capitale di terzi).
La classificazione degli impieghi è quella basata sul criterio della natura:secondo cui gli investimenti si suddividono in attivo immobilizzato e attivo circolante.
L'attivo immobilizzato è costituito dalle immobilizzazioni immateriali(brevetti,costi d'impianto, finanziarie ( crediti di durata ultra annuale).
L'attico circolante è dato dall'insieme degli impieghi di breve durata e dei mezzi già liquidi, essi sono le rimanenze (beni destinati ad un rapido consumo o alla vendita ) i crediti (solo quelli con scadenza non superiore a un anno) e le disponibilità liquide (denaro).
La classificazione delle fonti è basata sulla provenienza delle delle stesse, sotto cui si suddividono in :
Capitale proprio (quello apportato dall'imprenditore o dai soci, al momento della costituzione dell'impresa o successivamente)
Capitale di terzi si può analizzare secondo la natura e la durata: è rappresentato da:
Prestiti finanziari dalle banche; debiti di finanziamento
Prestiti di natura commerciale contratti con i fornitori : debiti di regolamento
Dai debiti a lungo termine(>5anni) medio termine (1<durata5>) breve termine O
Nell'aspetto quantitativo monetario, il patrimonio in fondo di valori, poiché è il risultato di un'operazione aritmetica effettuata confrontando l'insieme dei valori attivi con l'insieme dei risultati passivi , per tale ragione il patrimonio è definito un fondo di valori a disposizione del soggetto in un dato momento.
Attività: rappresentano i valori dei fattori produttivi
Passività: rappresentano i debiti che gravano sull'azienda.
L'insieme delle attività prende il nome di PATRIMONIO LORDO, la differenza con le passività costituisce il PATRIMONIO NETTO.
*Il calcolo del patrimonio netto può essere aumentato dei conferimenti e/o diminuito dalle perdite e/o prelevamenti al termine di un esercizio.*
(Stato Patrimoniale)
IMMOBILIZZAZIONI : Criteri di valutazione
Le immobilizzazioni materiali e immateriali: perdono una parte del loro valore poiché invecchiano fisicamente e tecnologicamente (obsolescenze e senescenza)
La perdita annuale di valore viene detta QUOTA D'AMMORTAMENTO (un procedimento tecnico-contabile, mediante cui i costi vengono distribuiti tra i vari esercizi. Per determinare la quota ammortamento, bisogna conoscere:
Costo Storico: il valore originale del beni + gli oneri accessori
Valore ammortamento: Costo Storico - Valore di Recupero
Valore Residuo: Costo Storico - Fondo Ammortamento
Valore di Recupero : è il valore che presume di poter realizzare con ls vendita del bene al termine della sua vita Utile.
Fondo Ammortamento: è la somma delle quote d'ammortamento.
Il valore di Realizzo è uguale al valore ammortamento quando il tempo di realizzo e lontano insignificante.
Non può superare i anni, è inserito tra le attività a titolo oneroso.
E' il maggior valore riconosciuto in un azienda. il valore dell'avviamento si forma in sede di contrattazione e il suo importo dipende da quanto l'azienda sia avviata , cioè dal giro di clientela, dall'esperienza accumulata dai dipendenti, dalla forza del suo marchio ecc. (attività-passività=patrimonio netto-valore di vendita=maggior valore,avviamento)
CREDITI: CRITERI DI VALUTAZIONE (Vs clienti e Cambiali Attive)
I Crediti di sicura inesigibilità danno luogo a perdite certe devono essere stralciati
I crediti di non sicura esigibilità devono essere svalutati per l'importo delle perdite specifiche presenti
I crediti ritenuti esigibili al netto (tolte) delle perdite specifiche vengono ulteriormente svalutate della % al netto delle perdite.
Sono scritte nelle attività sotto le attività finanziarie.
Possono essere considerate sotto:
Il profilo operativo: le rimanenze sono fattori a breve ciclo di utilizzo,che non essendo ancora impiegate nei processi produttitivi sono disponibili per la gestione futura.
Il profilo contabile: possono comportare dei complessi indistinti costi d'esercizio che vengono rinviati al futuro.
Le rimanenze devono essere valutate al costo di produzione o di acquisto, oppure al valore di realizzo desumibile dall'andamento del mercato alla chiusura dell'esercizio se minore.
La valutazione più appropriata è quella che prende in esame le svalutazioni specifiche, quindi si ricavano diversi criteri di valutazione:
Costo Medio Ponderato (uguale alla media ponderato dei costi d'acquisto durante l'anno (1)quantità X prezzo 2)tot.quantità Tot. Prezzo=c.m.p.3)Tot.unità-tot.vendite=rimanenze4)rimanenze X c.m.p. =valore merci in rimanenza
FIFO: Prezzo più recente X rimanenze
LIFO: Prezzo più remoto X rimanenze
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