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EURO
Durante le ultime settimane abbiamo svolto un'indagine relativa all'introduzione dell'EURO.
I promotori di questa indagine sono stati i professori e gli studenti della 4° B ERICA in collaborazione con lo Studio Paracca-Consulenze d'Impresa.
Il questionario ci è pervenuto dal Comitato che lavora sull'EURO funzionante presso la Camera di Commercio che si chiama EURO INFO CENTRE.
L'obiettivo è quello di sensibilizzare le imprese alle problematiche sull'introduzione dell'EURO.
Questo questionario contiene domande riguardanti ogni settore.
INDAGINE PER AREE:
Marketing
Approvvigionamento e logistica
Finanza
Amministrazione e controllo
Aspetti legali
Risorse umane
Sistemi informativi
Il marketing è una filosofia di gestione che identifica la ragione economica e sociale dell'azienda nel soddisfacimento dei bisogni e dei desideri del consumatore. Un'azienda è orientata verso il marketing se cerca di capire il mercato e di adattare la propria produzione alle esigenze dei consumatori.
A1 - Ritenete che l'euro creerà nuove opportunità di sviluppo per voi nell'UME
La maggior parte degli operatori non intravede nuove opportunità di sviluppo con l'introduzione dell'Euro.
Ciò è dovuto al fatto che le imprese italiane sono state competitive soltanto grazie allo scarso potere d'acquisto della lira italiana. Con l'introduzione dell'euro, questo vantaggio non ci sarà più. Perciò gli operatori italiani sono molto diffidenti. Con l'introduzione dell'euro questo vantaggio diventa uno svantaggio e non le aziende non prevedono opportunità in nuove forme di vendita, in quanto non hanno pensato di introdursi in nuove nicchie di mercato (piccoli segmenti di mercato in cui vi lavorano una stretta cerchia di persone e in cui i pochi clienti potrebbero favorire nuove opportunità di vendita per le aziende anche perché c'è meno competitività).
A11- Prevedete di utilizzare forme di vendita alternative (per corrispondenza, commercio elettronico, marketing diretto) per raggiungere nuovi segmenti di mercato?
Poiché si presume che le aziende italiane saranno meno competitive come prezzi, questa domanda vuole essere uno stimolo alla ricerca di nuovi segmenti di mercato, cioè alla ricerca di nuove linee di prodotti.
Nessuno si è posto il problema di raggiungere nuovi segmenti di mercato: le aziende non sentono l'esigenza di adeguarsi al mercato.
A14- Avete la necessità di modificare quantità, qualità, confezioni per rispettare criteri di concorrenza, di conformità agli standard normativi europei e per non perdere gli effetti del prezzo psicologico?
In funzione di nuovi prezzi e per evitare l'uso eccessivo di decimali sarà forse necessario modificare la quantità della confezione dei singoli prodotti. Per non perdere gli effetti del prezzo psicologico (10990 anziché 11000) è necessario modificare la confezione aggiungendo o togliendo la quantità di prodotto.
La maggior parte le aziende non ritiene di modificare le caratteristiche standard, ma ben il 42% lo farà sicuramente. Infatti le piccole aziende (come i caseifici) di formaggi ad es. dovranno chiudere se non riusciranno ad adattarsi.
A16- Quando prevedete di iniziare a fatturare in euro?
Le aziende tendono a rimandare al futuro l'adeguamento della propria contabilità in euro. Già il 25% lo fa, ma la maggior parte rinvia in futuro la fatturazione. E ci sono aziende che aspetteranno il gennaio 2002 per fatturare in euro.
Ma alcune aspettano perché non conoscono le normative europee, altre aspettano l'accordo con i loro fornitori e altre aspettano perché implicherebbe l'acquisto di software.
A27- Avete identificato tutta la documentazione che indica i Vs. prezzi e valutato cambiamenti necessari per convertirli definitivamente in euro (listini, cataloghi, codici a barre)?
Le risposte non sono soddisfacenti perché solo il 46% ha preso coscienza del cambiamento dei listini, cataloghi, codici a barre (che identifica valuta e prodotto).
A35- Avete definito i costi per operare in due valute?
Nel periodo che ci separa dal 2002 alcuni operatori dovranno decidere se fatturare in lire o in euro. Quindi ci sarà una doppia circolazione di moneta. La maggior parte delle aziende non ha ancora quantificato i costi che comporterà la doppia valuta (operare con due monete).
I costi potrebbero riguardare: programmazione di software, acquisto registratori di cassa, aggiornamento del personale.
B3- Eliminato i rischio di cambio ed i costi di conversione, prevedete di utilizzare i fornitori esteri?
Le domande del gruppo B la scelta di nuovi fornitori perché potrebbero diventare più vantaggiosi in seguito all'introduzione dell'Euro. La domanda in oggetto parte dal presupposto che, operando tutti con la stessa moneta (EURO), cioè eliminati i rischi di cambio tra le valute europee che hanno sempre caratterizzato le operazioni di import-export ed eliminati i costi (commissioni bancarie) di conversione, dunque eliminati i timori che hanno caratterizzato da sempre le operazioni di importazione, potrà essere più conveniente rivolgersi a fornitori esteri.
44% no o non risponde
55% si, la prevalenza dei si fa pensare a un dinamismo delle aziende nel considerare queste nuove opportunità.
B10- L'introduzione dell'euro potrebbe uniformare le condizioni di pagamento, riducendo la necessità di ricorrere a finanziamenti bancari?
I termini di pagamento, intesi come scadenze, dilazioni, diventeranno forse identici in tutti i paesi europei. Questo potrebbe ridurre la necessità di ricorrere al finanziamento bancario.
55% ritiene di non poter fare a meno dell'intervento bancario nelle transazioni con l'estero in quanto pensano che comunque ci saranno sempre delle differenze.
B13- Pensate di modificare i canali di distribuzione esistenti (es. vendita diretta anziché distributori)?
Il canale distributivo è il metodo con cui le aziende immettono i loro prodotti sul mercato. E' il percorso che il prodotto che dal produttore passa al consumatore. Un'azienda può scegliere tra: canale lungo (produttore, grossista, dettagliante, consumatore), breve (produttore, dettagliante, consumatore) e diretto (produttore, consumatore).
Poiché la logistica studia i mezzi necessari per realizzare le strategie aziendali, cambiando le strategie, cambieranno anche i mezzi?
Nel caso specifico la domanda fa riferimento al canale distributivo dei propri prodotti.
La maggior parte delle aziende credono che l'attuale sistema distributivo sia sufficiente a soddisfare i propri bisogni, ed è ideale per i propri prodotti perché legata a situazioni oggettive non facilmente modificabili:
- distribuzione dei clienti su aree geografiche diverse
- utilizzatori dei prodotti legati a rifornimenti tempestivi (Just in time), cioè altre aziende che acquistano il prodotto per utilizzarlo come componente di un successivo prodotto finito.
C4- Come considererete l'euro durante il periodo di transizione:
- una valuta aggiuntiva?
- una valuta di riferimento?
VALUTA AGGIUNTIVA: 18%, cioè una ulteriore moneta con la quale operare realmente durante il periodo di transizione (1/1/1999 - 3 1/12/2001)
VALUTA DI SEMPLICE RIFERIMENTO: 73%, per esprimere alcune grandezze come il totale delle fatture, il volume d'affari, i bilanci.
La netta preponderanza del 2° deriva anche dal fatto che il campione esaminato si riferisce alle piccole aziende che si adattano con lentezza ai cambiamenti o lo fanno quando è imposto da una normativa.
C8- L'introduzione dell'euro ridurrà il numero dei Vs. conti bancari? Di conseguenza potrete risparmiare oneri finanziari e semplificare lavoro interno?
Le aziende, almeno quelle esaminate, ritengono di non dover ridurre il numero dei c/c bancari (91%). Evidentemente la maggior parte non tiene c/c espressi in valuta estera.
Solo il 9% beneficerà di un risparmio di oneri bancari per effetto della riduzione del numero dei c/c.
Sappiamo che l'esistenza di un c/c comporta: costi di accensione, di gestione, imposte fisse.
AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO
D5- L 'euro aumenterà il rischio di errore?
Nel periodo di transizione (1/1/1999 - 31/12/2001) le aziende hanno la facoltà di tenere la contabilità in £ o in Euro considerando: le scelte dei clienti, dei fornitori, della Pubblica Amministrazione e le difficoltà legate alla Pubblicazione del bilancio in Euro. E' possibile tenere una fatturazione in euro e contabilità generale in Lire.
Prevalgono i timori circa i possibili rischi di errore:
D10- Avete valutato quando le Pubbliche Amministrazioni con cui avete a che fare (IVA, Finanze, Camere di Commercio) saranno in grado di dialogare in Euro?
Dialogare in Euro con la P.A. significa presentare la dichiarazione dei redditi in Euro, effettuare i versamenti IVA espressi in Euro, i versamenti agli Istituti Previdenziali espressi in Euro.
Potrebbe non esserci un simultaneo adeguamento tra privati e P.A. (che si adeguano con lentezza).
Solo l/3 del campione esaminato ha preso coscienza del problema.
QUADRO GIURIDICO
E2- Avete previsto la ridenominazione in Euro di tutti i contratti in corso?
Contratti: di compravendita, di finanziamento, di investimento con Paesi Euro e paesi non Euro.
Nel periodo di transizione con effetti successivi all'introduzione dell'Euro (2001): per i contratti in corso le aziende devono essere previdenti nel garantire le continuità (evitando cioè che la controparte, cliente o fornitore, possa sottrarsi all'impegno assunto) introducendo nella redazione del contratto clausole come la possibilità di ridenominare in Euro (esprimerli in.) i contratti in corso.
Solo il 18% è stato previdente nel pensare al futuro dei contratti in corso.
F7- Avete pensato di riutilizzare e formare il personale che in passato era collegato alla gestione dei costi di cambio e monitoraggio delle valute straniere?
1/3 delle aziende ha pensato al coinvolgimento del personale, elaborando un piano di formazione, con precedenza al personale che in passato era adibito alla gestione dei cambi.
G1- Prevedete di far coincidere la conversione del Vs. sistemi informativi con il passaggio alI'Euro?
Gli attuali sistemi informatici comportano adeguamenti all'Euro che devono essere affrontati separatamente ristretto alle problematiche connesse all'anno 2000 (ancora irrisolte).
La maggior parte delle aziende (64%) preferisce rinviare al 2002 l'acquisto di nuove versioni di software.
I fornitori di software devono essere in grado di installare programmi capaci di immagazzinare informazioni tali da poter essere agevolmente richiamate in £ o in Euro. Rimane il problema del trattamento dei dati storici in £ sia per il passaggio da contabilità in £ (dall'ultimo anno) alla contabilità in Euro dell'anno successivo, con continue necessità di utilizzo dei dati storici in £ (es. Costo Storico delle immobilizzazioni, TFRL del personale, obiettivi di vendita), sia per il semplice confronto di cifre.
64 % non ha ancora pensato come trattare i dati storici.
E' da 1995 che l'istituto Monetario Europeo (Ime) sta lavorando all'ideazione delle nuove banconote. L'Ime ha deciso di ispirarsi a due criteri di base: le epoche e gli stili dell'Europa: Classico, Romanico, Gotico, Rinascimentale, Barocco e Rococò nonché le epoche del ferro e del vetro e l'architettura moderna del ventesimo secolo mettendo in risalto elementi quali finestre , ponti e portali. Finestre e porte sono i principali elementi disegnati sul fronte delle banconote: simboleggiano lo spirito di apertura e di collaborazione nell'Unione Europea. I disegni sul dorso rappresentano tipiche immagini di ponti europei in varie epoche, metafora della comunicazione fra le genti d'Europa, e l'Europa ed il resto del mondo.
Altri aspetti di rilievo riguardano il nome Euro (presente sia nelle radici latine che greche), la bandiera dell'Unione, le iniziali delle autorità preposta all'emissione con le sue varianti linguistiche, e la firma del presidente dell'Istituto di Emissione Centrale.
Un altro grosso lavoro è stato quello che ha condotto alla definizione delle immagini che compariranno sul "recto", ovvero la "testa delle otto monete metalliche coniate dalla Zecca italiana. La scelta è il risultato di un lungo lavoro. Sono stati fatti tre sondaggi incrociati per arrivare a una lista ristretta di proposte: uno tra 50 "opinion makers", tra i quali molti musicisti, pittori, scrittori.; uno tra i cittadini e uno televisivo (Televoto)
Infine la Commissione tecnico-artistica del Ministero del Tesoro del Bilancio ha preso tute le decisione operative.
1 centesimo Castel del monte di Andria
2 centesimi Mole Antonelliana
5 centesimi Colosseo
10 centesimi la Venere del Botticelli
20 centesimi L'uomo in movimento di Boccioni
50 centesimi Marc'Aurelio di Michelangelo
Leonardo
Dante Alighieri
Un punto va sottolineato: il campione di cittadini si è fatto carico di eliminare tutti i simboli che potessero creare conflitti o dissapori con i fratelli europei, rinunciando alle Caravelle di Colombo e alla Gioconda.
CHE COS'E' L'EURO?
L'EURO è il nome della nuova moneta che, dal 1° gennaio 1999. Sostituirà le monete nazionali dei Paesi che fanno parte dell'Unione Monetaria Europea.
L'EURO esisterà dal 1° Gennaio 1999, ma per tre anni la sua esistenza sarà un po' particolare. Sarà un'esistenza "virtuale", nel senso che non esisteranno monete o banconote in EURO. Tuttavia sarà possibile avere conti in banca espressi in EURO, i contratti potranno essere anch'essi espressi n EURO e tutti i titolo pubblici, di vecchia e di nuova emissione, saranno denominati in EURO.
Bisognerà aspettare il 2002.Per tutto il 1999, tutto il 2000 e tutto il 2001, l'EURO sarà una moneta virtuale, e le banconote nazionali continueranno a essere usate per la vita di tutti i giorni. A partire dal 1° gennaio del 2002, ed entro il 30 giugno di quell'anno, le nuove banconote e monete in EURO, verranno a sostituire progressivamente le vecchie banconote e le vecchie monete.
L'unione monetaria è una area geografica dove si usa la stessa moneta. Di solito, una stessa moneta contraddistingue l'area di uno Stato. Ma è possibile immaginare che due o più Stati decidano di usare la stessa moneta. Ed è appunto quello che hanno fatto con il Trattato di Maastricht, i Paesi dell'Unione Europea, che nel 1992 hanno deciso che, al più tardi a peritare dal 1999, si costituirà in Europa un'area con una moneta unica.
Il cambio con l'EURO dovrebbe essere intorno alle 1950 lire per EURO.
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