MOLECOLA
Chimica
L'ipotesi dell'esistenza di molecole formate
da due o più atomi capaci di scindersi nelle reazioni chimiche negli atomi
costituenti fu formulata da A. Avogadro (1811) per dare una semplice
interpretazione della legge di Gay-Lussac sui rapporti tra i volumi uguali di
gas che si combinano tra loro originando composti. A fondamento della teoria
molecolare di Avogadro è l'ipotesi, nota come legge di Avogadro, che volumi di
gas diversi nelle stesse condizioni di pressione e temperatura contengono un
ugual numero di molecole; ne segue che una mole di qualunque sostanza contiene
sempre lo stesso numero N di molecole (numero di Avogadro). Il valore
sperimentale di N è stato determinato con diversi metodi indipendenti tra loro.
Tutti questi metodi conducono con maggiore o minore approssimazione al valore
oggi accettato di N = 6,023 · 10²³ e costituiscono altrettante verifiche
sperimentali dell'esistenza delle molecole. Dalla conoscenza di N si può
risalire alla massa delle molecole. Le dimensioni delle molecole sono
approssimativamente proporzionali al numero e alle dimensioni degli atomi
costituenti. La più piccola molecola è quella dell'idrogeno (H2) che ha un
raggio di 2,4 Å. Un dato molto importante per la comprensione delle proprietà
delle molecole è la loro configurazione spaziale: per es. si sa che nella
molecola dell'acqua gli atomi costituenti sono disposti nei vertici di un
triangolo isoscele e l'angolo al vertice associato all'atomo di ossigeno è di
105°. La frequente asimmetria geometrica che si riscontra nelle molecole
poliatomiche si riflette in una distribuzione non uniforme delle cariche
elettriche che genera un momento di dipolo elettrico. Il momento di dipolo di
una molecola dipende largamente dal tipo di legame chimico che interviene tra i
vari atomi. Si sono potuti misurare i momenti di dipolo associati ai legami
fondamentali e ai più importanti gruppi di atomi o di radicali. Sommando
vettorialmente questi momenti si può spesso risalire al momento di dipolo di
molecole notevolmente complesse. In presenza di un campo elettrico
sufficientemente intenso le molecole subiscono una deformazione che genera un
momento di dipolo elettrico indotto che si somma al momento di dipolo
intrinseco. Lo sviluppo della spettroscopia molecolare, soprattutto nella
regione dell'infrarosso, ha permesso di ricavare, attraverso l'interpretazione
data dalla meccanica quantistica degli spettri di emissione e di assorbimento,
una grande quantità di informazioni sulla struttura delle molecole sia nello
stato eccitato sia in quello normale, sull'energia di dissociazione e su altre
importanti proprietà. In base alla meccanica quantistica si sa che i possibili
stati di moto dei nuclei e degli elettroni costituenti sono associati a ben
determinati valori discreti dell'energia della molecola; il livello di energia
più basso corrisponde allo stato fondamentale mentre gli altri livelli sono
detti eccitati: una molecola in uno stato eccitato decade dopo un tempo più o
meno breve nello stato fondamentale. In un atomo il passaggio da un livello a
un altro è determinato da una variazione della sua configurazione elettronica.
In una molecola esistono inoltre altri meccanismi di eccitazione di cui i più
importanti sono associati a una variazione dello stato di vibrazione e di rotazione
della molecola. Le transizioni di tipo più semplice sono quelle che avvengono
tra due livelli energetici che differiscono unicamente nello stato di
rotazione. Queste transizioni generano uno spettro rotazionale formato da una
sequenza di linee approssimativamente equidistanti disposte prevalentemente nel
lontano infrarosso e nella gamma delle microonde. Nella regione del vicino
infrarosso si osserva un caratteristico spettro a bande generato dalle
transizioni tra stati che differiscono sia per lo stato di rotazione sia per lo
stato di vibrazione. Ogni banda è associata a una particolare transizione tra
due diversi stati di vibrazione e le varie linee che formano la banda
corrispondono alle possibili transizioni rotazionali che accompagnano la variazione
dello stato di vibrazione. Un altro tipo di spettro a bande, di struttura più
complessa, si osserva oltre che nell'infrarosso anche nella regione visibile e
nell'ultravioletto ed è generato da una variazione della configurazione
elettronica della molecola accompagnata da transizioni vibrazionali e
rotazionali. L'intensità delle diverse righe spettrali dipende fortemente dal
tipo di transizione associata. Un primo calcolo approssimativo sull'intensità
relativa delle righe spettrali si basa sul principio di Franck e Condon: questo
principio, fondato sul fatto che il moto degli elettroni nelle molecole è molto
più veloce di quello dei nuclei che hanno una massa molto maggiore, asserisce
che nel brevissimo tempo in cui avviene una transizione tra due diverse configurazioni
elettroniche si può supporre che i nuclei non mutino né la posizione né la
velocità. In base a questo principio è possibile valutare qualitativamente le
transizioni più probabili, cioè in definitiva le righe spettrali più intense.
Per ottenere dati più precisi si ricorre a complessi calcoli di meccanica
quantistica.
Astronomia
Molecole interstellari. La scoperta di molecole interstellari è avvenuta principalmente grazie
alle osservazioni radio-astronomiche che hanno rivelato la quasi totalità delle
molecole poliatomiche oggi conosciute a partire dalla scoperta, nel 1968, delle
molecole di acqua e di ammoniaca. La prima molecola individuata è stata quella
di vapor acqueo nella galassia M33. Tra le molecole interstellari finora
scoperte alcune sono particolarmente complesse e molte sono di origine
organica. Queste ultime, scoperte a partire dal 1974, rivestono particolare
importanza negli studi di possibili forme di vita basate, come la nostra, sulla
chimica del carbonio. È stato mostrato da scienziati americani che molecole di
vapor acqueo, metano e ammoniaca in gas di idrogeno esposte a scariche
elettriche formano lunghe catene di molecole organiche anche di grande
complessità e possono portare alla formazione dei più semplici amminoacidi. La
massima parte delle molecole interstellari è stata scoperta nelle zone in cui
si stanno tuttora formando stelle, e ciò fa pensare che la nascita di una
stella e di un probabile sistema planetario intorno a essa avvenga da materiale
che contiene già le molecole fondamentali per lo sviluppo degli amminoacidi.