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La sua forma è apparentemente sferica ma è in realtà un ellissoide a tre assi con il diametro maggiore rivolto verso la terra. I due diametri equatoriali differiscono solo di poche centinaia di metri mentre il diametro maggiore è più lungo di circa un paio di chilometri rispetto a quello polare.
MOVIMENTI
Moto di rotazione:
Al pari della Terra
anche
Il moto si compie
nello stesso senso di rotazione terrestre cioè da Ovest verso Est con una
durata di 27d 7h 43m 12s uguale a quella del moto di rivoluzione. Per questo
motivo
La rotazione non è
perfettamente uniforme perché la forma di questo corpo non è perfettamente
sferica ma ellissoidale; l'attrazione che
L'asse di rotazione della Luna non è normale al piano dell'orbita ma forma con questo un angolo di 6° e 41 per questo, durante la sua rivoluzione vediamo alternativamente il Polo Nord e Sud .
Moto di rivoluzione:
Si muove in senso
antiorario lungo un orbita ellittica con
L'orbita Lunare interseca il piano dell'orbita terreste in due punti detti nodi. La linea dei nodi è la linea che li congiunge.
Moto di traslazione:
E' il moto che il sistema Terra-Luna compie nella sua rivoluzione intorno al Sole.
Alla superficie, la
temperatura della Luna varia tra un massimo di
Osservato dalla Terra, il nostro satellite mostra alcune regioni scure che fin dall'antichità vengono denominate mari; si tratta di ampie distese di polveri finissime.
Una gran quantità
di dettagli è stata rivelata dalle osservazioni al telescopio e dall'analisi
delle immagini riprese dalle moderne sonde spaziali. Le caratteristiche
visibili della superficie Lunare comprendono crateri, catene montuose, pianure,
scarpate e canali. Il cratere più grande, il Bailly, ha diametro di circa
L'origine dei crateri Lunari fu a lungo oggetto di discussione; le teorie moderne indicano che quasi tutti si formarono a causa degli impatti violenti di velocissime meteoriti o di piccoli asteroidi, avvenuti, nella maggior parte dei casi, nel corso delle prime fasi della formazione della Luna. Alcuni crateri, canali e picchi conici mostrano invece caratteristiche inequivocabili della loro origine vulcanica.
FASI LUNARI
Si evidenziano quattro fasi Lunari divisi in due sigizie (1° e 3°) e due quadrature (2° e 4°):
Nella prima fase il Sole illumina
la parte che non vediamo,
Abbiamo il primo quarto di Luna (crescente);
Luna piena, plenilunio
Secondo quarto di Luna
La linea ideale che congiunge sigizie e quadrature forma 4 angoli retti.
ECLISSI
Sole Luna Terra
Periodicamente capita che si trovino sullo stesso asse
Se
Avremmo un eclissi
totale di Sole se
Se la terra si trova nel mezzo del sistema Sole-Luna allora avremo un eclissi Lunare. Questa sarà totale solo quando si troverà al centro dell'asse Sole-Terra-Luna, parziale se si troverà nella zona detta di penombra.
ORIGINE DELLA LUNA
Prima dell'era moderna delle esplorazioni spaziali, gli scienziati proposero tre teorie principali riguardo all'origine della Luna: fissione dalla Terra, secondo la quale il satellite si staccò dalla Terra quando questa si era appena formata; formazione indipendente in orbita terrestre per condensazione a partire dalla nebulosa solare primordiale; e formazione lontano dal nostro pianeta con conseguente cattura. A partire dal 1975 lo studio delle rocce Lunari e delle fotografie scattate sulla superficie del satellite avvalorarono una nuova ipotesi secondo cui quest'ultimo si sarebbe formato per accumulo di planetoidi.
Impatto di planetoidi
Pubblicata per la
prima volta nel 1975, questa teoria sostiene che all'inizio del processo di
formazione, almeno 4 miliardi di anni fa, il nostro pianeta venne colpito da un
corpo di dimensioni paragonabili a quelle di Marte, detto planetoide. L'impatto
catastrofico distrusse sia il corpo sia una parte del nostro pianeta e i
detriti, entrati in orbita, si fusero formando
ESPLORAZIONE DELLA LUNA
Le osservazioni
telescopiche del nostro satellite, condotte tra il XIX e il XX secolo,
portarono a una conoscenza piuttosto dettagliata della sua faccia visibile.
L'emisfero nascosto, fino ad allora inosservato, venne fotografato per la prima
volta nell'ottobre del 1959 dalla sonda sovietica Lunik III. Le immagini
mostrarono che esso è simile a quello visibile, eccetto per il fatto che non vi
sono mari, e che i crateri coprono l'intera superficie Lunare, variando in
dimensione da giganteschi a microscopici. Le fotografie scattate negli anni
1964 e 1965 dalle sonde statunitensi Rangers 7, 8 e 9 e Orbiters 1 e 2
confermarono queste osservazioni.
Negli anni Sessanta, le missioni delle sonde statunitensi Surveyor e di quelle sovietiche Lunik consentirono la misura diretta delle proprietà fisiche e chimiche del nostro satellite. Nel luglio 1969, durante l'alLunaggio dell'Apollo 11 (vedi Esplorazione dello spazio), vennero scattate migliaia di fotografie e prelevati campioni del suolo Lunare. Gli astronauti dell'Apollo installarono sofisticati strumenti per misurare le condizioni di temperatura e di pressione, per determinare il flusso di calore proveniente dall'interno del corpo del satellite e per analizzare le molecole e gli ioni che giungono sulla sua superficie (vedi Fasce di radiazione). Furono raccolti e inviati a Terra anche dati sul campo magnetico e gravitazionale della Luna, sull'entità delle vibrazioni sismiche della superficie prodotte dai cosiddetti Lunamoti (i "terremoti" Lunari) e sull'effetto degli impatti di meteoriti. Infine, per mezzo di fasci laser, venne misurata con grande precisione la distanza Terra-Luna.
Dalla misura
dell'età delle rocce Lunari, si scoprì che
Il campo magnetico
della Luna è meno intenso ed esteso di quello terrestre. Alcune rocce Lunari
sono debolmente magnetiche e ciò indica che esse si solidificarono in presenza
di un campo magnetico più intenso di quello attuale. Le misure suggeriscono che
la temperatura interna della Luna raggiunga i
I sismografi
installati sulla superficie Lunare hanno registrato segnali che indicano l'impatto
di 70/150 meteoriti con masse comprese tra
L'atmosfera della
Luna è meno densa del miglior vuoto ottenibile nei laboratori. Tutti e sei gli
equipaggi che approdarono sul suolo Lunare (durante le missioni Apollo 11, 12,
14, 15, 16 e 17) riportarono a Terra campioni di rocce, per un peso complessivo
di
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