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La Luna nel Mito
La Luna ha ampio rilievo nelle credenze popolari: per i pescatori, ad esempio, bisogna pescare sempre nelle notti di luna piena perché la luna attira i pesci in superficie, mentre i contadini sostengono che il mosto vada messo nelle botti in novilunio, per farlo diventare vino. Negli orti, poi, la luna occupa un ruolo importantissimo: bisogna sempre seminare in luna crescente perché le piante crescano più velocemente. L'ampia categoria degli influssi sulle pratiche agricole è forse quello che gode di maggior credito dalle nostre parti. Tutti i consigli forniti in questo campo possono essere sintetizzati in una regola generale: 'Tutto ciò che deve crescere e svilupparsi deve essere fatto in Luna crescente. Quello che deve arrestarsi e morire deve essere fatto in Luna calante'. Molte di queste credenze sono state sottoposte a verifiche rigorose. In nessun caso sono emerse conferme attendibili. La luce lunare, ad esempio, è troppo debole per influenzare in modo apprezzabile la crescita di una pianta. Inoltre, se tale influenza fosse reale, oltre alle fasi lunari, dovrebbero essere altrettanto importanti le condizioni dell'atmosfera: esse determinerebbero un maggiore o minore assorbimento della radiazione lunare. Non sembra neppure ragionevole pensare che abbiano un'influenza gli effetti gravitazionali della Luna. Se fosse vero, infatti, si dovrebbero riscontrare differenze di accrescimento anche in orti che si trovano a distanze diverse da colline o caseggiati: infatti, l'effetto gravitazionale di queste strutture è paragonabile a quello lunare. Sicuramente molti fattori, che probabilmente non sono minimamente considerati, hanno un effetto determinante nella riuscita di certe pratiche. Le persone che credono agli influssi lunari sulle attività agricole, devono per la maggior parte le loro convinzioni al fatto che le tradizioni sono sempre state rispettate e, in genere, hanno prodotto buoni risultati. Si tratta tuttavia di una 'prova' tautologica priva di ogni valore.
Alla base delle credenze relative ai possibili influssi meteorologici della Luna ci può senz'altro essere il fatto che alcuni particolari aspetti del nostro satellite si manifestano in corrispondenza di fenomeni atmosferici forieri di cambiamenti meteorologici: la maggiore o minore trasparenza dell'aria per esempio, dovuta a diverse condizioni di umidità, possono far apparire diversamente la Luna (citiamo il classico alone). Ovviamente però l'aspetto della Luna non è causa del cambiamento meteorologico in atto, ma una sua conseguenza. Nel passato anche molte patologie erano associate agli influssi lunari. L'esempio più noto è quello dell'epilessia, che veniva chiamata mal della Luna. Retaggi di queste antiche credenze si ritrovano ancora nel linguaggio attuale: un tipo volubile è detto lunatico e il cattivo umore viene indicato come Luna storta. Inutile dire che la medicina moderna ha destituito di ogni fondamento queste antiche credenze. Molti studi statistici hanno anche dimostrato che non esiste correlazione alcuna tra la frequenza delle nascite e le fasi lunari. Tale credenza è tuttavia ancora diffusa e supportata da dati "sperimentali".
Guardando quello che appariva come un curioso astro gli antichi pensavano alle divinità. In particolare ciò accadeva con i processi di eclissi di cui non ci si sapeva dare una spiegazione.
I fenomeni astronomici su cui si basò la misura del tempo vi fu, con ogni probabilità, il ciclo lunare, dal quale derivò il raggruppamento dei giorni in mesi e in settimane (quarto di mese). La luna appare frequentemente nei graffiti e nelle pitture murarie di molte antiche popolazioni, rappresentata da un cerchio pieno o vuoto o, più spesso, da una falce e da una figura a forma di serpente o di onda a simboleggiare la ripetitività del ciclo lunare.
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Le fasi lunari con la figura del serpente o dell'onda che simboleggia il trascorrere del tempo, in un petroglifo peruviano del IX secolo d.C. |
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