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Le garanzie giurisdizionali
Giurisdizione
Giurisdizione L'applicazione della norma giuridica al caso concreto; per estensione, il termine giurisdizione, che deriva dal latino jus dicere ('dire il diritto'), indica anche l'insieme degli organi dello stato cui spetta tale applicazione. In senso ristretto, invece, viene usato per indicare la sfera di competenza attribuita a un organo investito della funzione giudicante.
Nel diritto moderno il compito di applicare la legge al caso concreto spetta a un'autorità giudiziaria dello stato, la magistratura, che amministra la giustizia nel nome del popolo. I giudici, nominati per pubblico concorso, decidono in base alle leggi chi abbia ragione tra due parti che sono in lite, oppure stabiliscono se un imputato sia colpevole o innocente, infliggendogli nel caso di colpevolezza una pena proporzionata al reato commesso.
Tale impostazione risponde a un principio, che è andato affermandosi con il progredire della civiltà, secondo cui la persona che ha subito un torto non può farsi giustizia da sé né può vendicare privatamente l'offesa ricevuta così come avveniva nell'antichità. Oggi, chi ha subito un torto ha il diritto di chiedere giustizia, ma lo deve fare nelle giuste sedi; se esistono infatti elementi validi per sostenere tale richiesta, un magistrato, investito del caso, celebra in tribunale un regolare processo, davanti al quale la persona offesa ha il dovere di presentarsi per dimostrare di avere ragione (anche servendosi di un avvocato e impiegando i mezzi di prova che la legge gli consente di utilizzare). Il magistrato, dopo aver esaminato i fatti e le prove, decide pubblicamente con una sentenza. Nel caso in cui la sentenza sia sfavorevole alla persona offesa, questa può fare appello contro di essa, cioè richiedere a un giudice di grado superiore (normalmente la Corte d'Appello) di riesaminare il caso e modificare la sentenza di primo grado. Se anche la sentenza di secondo grado della Corte d'Appello è a lui contraria, il cittadino può ricorrere alla Corte di Cassazione per chiedere di verificare che sia stata correttamente applicata la legge.
In alcuni casi, il diritto civile ammette che due persone, se lo vogliono, possano risolvere le proprie controversie incaricando un privato di dichiarare chi dei due abbia torto e chi ragione. Questa procedura, chiamata arbitrato, è molto diffusa nelle controversie in materia contrattuale ma è invece vietata nel diritto penale.
Magistratura
L'insieme degli organi civili, penali e amministrativi dello stato che svolgono la funzione giurisdizionale. La Costituzione, nell'art. 104, definisce la magistratura come 'organo autonomo e indipendente da ogni altro potere'. L'indipendenza della magistratura dagli altri poteri dello stato - quello esecutivo e quello legislativo - è fondamentale in quanto ha come finalità prima quella di tutelare i giudici da pressioni che possono derivare sia da parte degli altri organi dello stato sia eventualmente da parte di privati. Per garantire l'indipendenza dell'autorità giudiziaria è stato istituito un organo, il Consiglio superiore della magistratura, il quale, occupandosi dell'autogoverno della stessa, ne garantisce anche l'indipendenza. I magistrati possono essere nominati solo attraverso concorso, sono soggetti soltanto alla legge e non possono essere sollevati dal servizio senza il loro consenso e neppure trasferiti in altra sede.
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PRINCIPI FONDAMENTALI |
Uno dei principi fondamentali che riguardano la magistratura è quello dell'indipendenza dei giudici, senza il quale verrebbe meno la garanzia di imparzialità degli stessi. Il giudice infatti è libero da qualsiasi vincolo gerarchico o potere superiore. Un altro principio di grande importanza è quello della garanzia del giudice naturale, secondo il quale nessuno può essere giudicato da un organo giudiziario diverso da quello competente per legge; in altre parole, le competenze del giudice sono fissate a priori e non in ragione del sorgere delle singole controversie. Altro principio fondamentale che riguarda la magistratura, ma è posto dalla Costituzione a tutela di tutti i cittadini, è quello secondo cui 'tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi'; questo significa che il diritto di agire in giudizio è riconosciuto a tutti in modo indistinto dalla Costituzione. Un altro principio molto importante, che influisce sulla struttura stessa del processo, è quello secondo cui il giudice non può decidere un giudizio senza prima avere ascoltato le ragioni di tutte le parti. Questa è sicuramente da considerarsi una garanzia a un giudizio imparziale e fondato. Il giudizio si deve svolgere in modo equo, cioè garantendo a tutte le parti la possibilità di difendersi e far valere le proprie ragioni in modo adeguato. I processi, inoltre, devono essere resi pubblici; tale requisito è fondamentale in uno stato democratico fondato sulla sovranità popolare.
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UFFICI COLLEGATI |
Il giudice, nell'esercizio della funzione giurisdizionale, si avvale della collaborazione di alcuni uffici che assolvono determinate funzioni. Il cancelliere svolge come attività principale quella di occuparsi della documentazione dell'attività giurisdizionale, per cui redige i verbali dei procedimenti, aiuta il giudice a stendere i provvedimenti e le decisioni, provvede all'iscrizione delle cause a ruolo, invia le comunicazioni di cancelleria ecc. L'ufficiale giudiziario svolge funzioni di grande importanza soprattutto nel processo esecutivo. Infine c'è il consulente tecnico, che è uno specialista di cui si avvale il giudice quando è chiamato a decidere su questioni per le quali è richiesta una competenza particolare e specifica extragiuridica.
La magistratura è l'insieme degli organi civili, penali e amministrativi che nel loro complesso costituiscono il potere giudiziario. In nome del popolo italiano, tali organi applicano la legge al caso concreto, esercitando così la funzione giurisdizionale. Si divide in ordinaria e speciale
Magistratura ordinaria
La Magistratura ordinaria si distingue in civile, quando giudica rapporti privati, e in penale, quando accerta la responsabilità di reati contro la persona o il patrimonio e definisce la pena.
Organi della magistratura civile sono:
Organi della magistratura penale sono:
Il Tribunale per i minorenni è un organo collegiale, con competenze sia civili sia penali, nel processo di primo grado a carico di minori dei 18 anni. E' composto da un giudice di tribunale e da due consulenti, un uomo e una donna, in genere psicologi, psichiatrici e assistenti sociali.
Magistratura speciale
La Magistratura speciale è destinata a risolvere specifiche controversie indicate tassativamente dalla legge; si distingue in amministrativa, che accerta e giudica i rapporti in cui è parte la Pubblica Amministrazione, e non amministrativa, che accerta e giudica i rapporti in particolari ambiti.
Organi della Magistratura speciale amministrativa sono:
Organi della Magistratura speciale non amministrativa sono:
CSM o Consiglio superiore della magistratura
Organo che, secondo quanto disposto dalla Costituzione italiana (artt. 104-107), ha il compito di tutelare l'indipendenza e l'autonomia dei giudici nei confronti dei superiori per gerarchia e degli altri poteri dello stato (il potere esecutivo e il potere legislativo). Il CSM è presieduto dal presidente della Repubblica ed è composto da magistrati ed esperti di diritto eletti dal Parlamento tra i professori universitari di materie giuridiche e gli avvocati con quindici anni di servizio.
Tra le funzioni principali del CSM vi è quella di decidere sulle assunzioni, le promozioni, i trasferimenti e i provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati.
Appunti su: garanzie giurisdizionali delle competenze, le garanzie giurisdizionali, |
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