La politica
A volte l'ideologia politica può far nascere e crescere dei
valori. L'ideologia è, però, il sottoprodotto dei valori: è il tentativo di
confezionare un sistema di valori che ha alle volte un forte tasso di faziosità
e di subordinazione dei valori alle esigenze di un partito. Bisognerebbe uscire
dal 'pensiero ideologico' e parlare di 'idee' più che di
ideologie, di valori più che di contenuti ideologici. Noi siamo usciti da una
società pervasa di ideologie, ossia quella degli anni '70, la società
politicizzata per eccellenza, però siamo entrati in una società in cui
l'assenza di ideologie ha provocato altre forme di barbarie. Per questo, forse,
è necessario recuperare un sano rapporto con le idee, scaricandosi di dosso
quel tasso di intolleranza e di subordinazione dei valori agli interessi dei
partiti. Quella secondo cui i partiti sono indispensabili in un regime
democratico è una frase fatta. Chi la enuncia dà per scontato che sia vera, e
quindi non perde tempo a dimostrarla. Proviamo, pertanto, a fare qualche
ragionamento sul tema. A che cosa servono i partiti? Una loro funzione dovrebbe
essere la stesura di progetti politici, in linea coi propri ideali: all'estero,
qualche cosa del genere la fanno. Non mi risulta che la facciano in Italia. Non
conosco progetti politici dei partiti esistenti. Non conosco neanche i loro
ideali Rimane un'altra funzione, quella di presentare le liste dei candidati
per le elezioni locali e nazionali; e quella funzione sì, la svolgono. E come.
Non pensano ad altro. Ma sono proprio necessarie, per svolgerla, vaste
organizzazioni diffuse sul territorio, sezioni grandi e piccole, burocrazie,
giornali? A me sembra di no. Basterebbero, per presentare i candidati, i
comitati elettorali, che sono una cosa ben diversa. Dal che si evince che è
fuori luogo ogni progetto di finanziamento pubblico. Chi si riunisce intorno a
un'associazione politica, sia essa un partito o un comitato elettorale? Si
riuniscono persone che hanno in comune qualche ideale o qualche interesse.
Bene: le persone che si riuniscono intorno a un'associazione, avendo idee e
interessi da difendere, dovrebbero essere disposte a tenerla in vita con un
congruo contributo finanziario. La faccenda interessa loro, non noi. Oltre
tutto, i comitati di cui parlo, in sostituzione dei partiti macchinosi e
mastodontici, costerebbero poco.
Non mi sembra di dire cose assurde. In paesi anche più democratici del nostro i
partiti sono più leggeri che da noi, e nessuno se ne lamenta. La vita politica
è in trasformazione dappertutto. Le ideologie classiche, che dei partiti erano
il punto di partenza e l'ossatura, sono tramontate, e non se ne prospettano di
nuove. I modi classici di fare politica non interessano più, a giudicare dalla
scarsa affluenza di cittadini alle urne. Invece di ripetere meccanicamente
frasi fatte, dovremmo cercare nuove formule e nuovi modelli; o magari tornare
all'antico, quando i partiti non erano ancora stati inventati.