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Il sistema elettorale americano




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IL SISTEMA ELETTORALE AMERICANO




Negli Stati Uniti, le elezioni del Presidente, del Vice Presidente e dei membri del Congresso si tengono negli anni pari: ogni due anni sono eletti tutti i membri della Camera dei Rappresentanti e 1/3 dei componenti del Senato, mentre il Presidente e il Vice Presidente sono eletti ogni quattro anni.

Bisogna ricordare che negli Stati Uniti i principali partiti politici sono due: il Partito Democratico, tradizionalmente, e soprattutto a partire dagli anni Trenta, considerato il partito delle classi meno abbienti, favorevole ad un ruolo moderato del governo federale in campo economico e sociale; e il Partito Repubblicano (soprannominato, dalla fine dell'Ottocento, Grand Old Party), che rappresenta in genere gli elettori più abbienti e conservatori, contrario all'intervento pubblico in campo economico e sociale. Questo non esclude la possibilità che si presentino anche candidati indipendenti, in rappresentanza di formazioni minori. Da molto tempo, però, non succede che un candidato indipendente divenga Presidente.

La campagna per le elezioni presidenziali inizia (a rigor di termini) soltanto in autunno. Prima però (durante la primavera e l'estate) si tengono, in tutti gli Stati, i caucus e le elezioni primaries , in cui si scelgono i delegati che parteciperanno alle convention dei partiti stessi. I delegati a loro volta nomineranno i candidati ufficiali dei loro partiti alla Presidenza e alla Vice Presidenza.

Oggigiorno, i candidati, o le candidate, cominciano a spostarsi da un capo all'altro del paese, sostenendo dibattiti pubblici e stabilendo i necessari contatti, anche due o tre anni prima delle elezioni. I candidati sono costantemente in comunicazione con i dirigenti dei loro partiti nelle varie regioni, e intensificano la frequenza delle visite negli Stati politicamente più importanti, cioè quelli più popolosi e quelli che per primi eleggono i loro delegati alla convention.

In primo luogo, dunque, il candidato svolge una campagna all'interno del suo partito per ottenere la candidatura ufficiale del partito stesso (nomination ) in sede di congresso nazionale (convention). Il periodo successivo alla convention vede la competizione con il candidato ufficiale dell'altro grande partito e, a volte, con quelli dei partiti minori.




I DELEGATI ALLE CONVENTIONS NAZIONALI


I delegati alla convention nazionale sono eletti in alcuni Stati nelle primaries, mentre in altri sono scelti dai caucus. Il numero di seggi che un partito assegna a ciascuno Stato per i suoi delegati di base è determinato in rapporto alla popolazione, tenendo anche conto dei voti che i candidati dei partiti hanno ricevuto in quello Stato nelle ultime elezioni. Sono dunque i partiti ad eleggere i delegates-at-large .

Le regole per le primaries variano da Stato a Stato e da partito a partito. In generale, i votanti possono eleggere i delegati in modo diretto o esprimendo la loro preferenza per un candidato presidenziale.

Nella maggior parte delle primarie repubblicane risulta eletto delegato il candidato che ottiene il maggior numero di voti (winner-take-all primary). I democratici, invece, usano il sistema proporzionale per eleggere i loro delegati, ma anche per garantire la partecipazione delle donne, delle minoranze e dei vari gruppi etnici.

Nella maggior parte degli Stati, vigono le cosiddette Primarie a preferenza vincolante. In pratica si richiede che i delegati scelti nelle primarie votino, durante i ballottaggi in sede di convention nazionale, per il candidato al quale si sono impegnati a dare un determinato numero di voti.

In altri Stati, invece, possono essere votanti anche delegati che non hanno preso formalmente impegni (uncommitted) nei confronti di nessun candidato in lizza. In passato, accadeva a volte che intere delegazioni di Stato scegliessero di non impegnarsi, in genere per aumentare il loro potere di contrattazione. Ma i nuovi regolamenti rendono quasi impossibile realizzare un simile grado di unità e quindi è a livello individuale che si decide di essere uncommitted.



LA CAMPAGNA ELETTORALE DOPO LA NOMINATION


Subito dopo le conventions, i candidati si riuniscono con i loro rispettivi consiglieri per mettere a punto la strategia; decidono quali saranno gli Stati-chiave su cui concentrare gli sforzi. Si ingrossano le file dei collaboratori e si abbozzano i calendari di comizi e incontri pubblici. Si tracciano inoltre i bilanci di spesa e si intensifica la campagna per l'iscrizione nelle liste elettorali (registration). Vengono prodotti gli spot pubblicitari televisivi e si cominciano i sondaggi d'opinione sui punti di forza e di debolezza dei candidati. Questi rivolgono appelli a settori particolari dell'elettorato: minoranze etniche, categorie professionali, gruppi religiosi, determinate fasce di età e di reddito, etc.. Si costituiscono gruppi di volontari per attirare il voto degli indipendenti e dei dissidenti del campo avverso. I volontari si adoperano per distribuire materiale propagandistico, compiendo visite di casa in casa, facendo telefonate e organizzando comizi e manifestazioni varie. Nel frattempo, i candidati ufficiali alla Presidenza e alla Vice Presidenza si spostano in aereo da un capo all'altro del Paese, contattando iscritti e simpatizzanti del partito per ottenerne l'appoggio attivo. I candidati prendono la parola in incontri accuratamente programmati, tengono conferenze stampa e discutono con gli esponenti politici locali. I dibattiti pubblici fra candidati alla Presidenza influiscono in modo significativo sull'andamento della campagna.

I principali sindacati e le organizzazioni politiche delle grandi città in genere appoggiano il ticket del Partito Democratico, mentre i repubblicani possono contare sul sostegno di larga parte del settore imprenditoriale.



ASPETTI FINANZIARI DELLA CAMPAGNA ELETTORALE


Una legge del 1971 e i successivi emendamenti hanno modificato radicalmente le regole sul finanziamento delle campagne elettorali. Questa legge, nella versione emendata, fissa limiti alle spese e ai contributi e, a certe condizioni, prevede il finanziamento federale di parte dei costi delle elezioni primarie e dell'intero costo delle elezioni generali. Si calcola che nel 1992 il costo globale per eleggere il Presidente sia stato di circa 550 milioni di dollari.

Una parte importante dei contributi governativi proviene dal fondo per le elezioni presidenziali che i contribuenti creano dichiarandosi disponibili a destinarvi la somma di un dollaro, o di due dollari nel caso di una dichiarazione congiunta di due coniugi, all'atto della dichiarazione annuale dei redditi.

Una fonte sempre più importante di finanziamento è costituita dai cosiddetti political action committees , comunemente indicati con la sigla P.A.C . Si tratta di organismi che vengono costituiti da aziende private, dai sindacati, da associazioni professionali e da altri gruppi allo scopo di raccogliere fondi fra i loro iscritti e dipendenti da devolvere a questo o quel candidato. Tuttavia, la legge limita le spese complessive che i candidati possono sostenere per la propria campagna elettorale, sia nei singoli Stati, sia a livello nazionale.

Un altro metodo dei più comuni per finanziare le campagne elettorali è quello di organizzare pranzi o ricevimenti dove gli elettori più abbienti possono intrattenersi amichevolmente con un candidato, ma vi sono anche concerti ed eventi culturali in cui gli artisti devolvono i proventi alla campagna del loro favorito. Un'ulteriore fonte di finanziamento è la spedizione di materiale propagandistico ai potenziali sostenitori.



THE ELECTION DAY


La data delle elezioni è fissata dalla legge federale per il martedì successivo al primo lunedì di novembre del quarto anno dopo l'ultima elezione di un Presidente.

A rigor di termini, tuttavia, il Presidente non viene nominato in quella data. Quel giorno, infatti, vengono scelti i Grandi Elettori, che costituiscono l'Electoral college . Tuttavia, salvo che in casi rari, è facile tradurre i voti popolari della nazione in voti del Collegio degli Elettori. Perciò quasi sempre il nome del nuovo Presidente viene reso noto la sera delle elezioni.

Quando i cittadini si recano alle urne, il giorno delle elezioni, non votano per il Presidente, ma per un certo numero di Elettori presidenziali che si riuniranno in seguito per eleggere il Presidente e il Vice Presidente. Questi Elettori, designati dai partiti dei candidati, sono in numero diverso di Stato in Stato[10], relativamente al numero dei cittadini di ciascuno di essi. In alcuni Stati, i nomi degli Elettori vengono elencati sulle schede insieme a quelli dei candidati ufficiali alla Presidenza e alla Vice Presidenza, anche se, in genere, le schede riportano soltanto i nomi di questi ultimi due.

In tal modo il candidato che vince in uno Stato prende tutti i voti degli Elettori dello Stato, secondo un criterio squisitamente maggioritario (winner take all). così possibile che un candidato ottenga più voti popolari dell'avversario senza però conquistare la Presidenza.

Il Collegio dei Grandi Elettori, quindi, si riunisce per votare ufficialmente il Presidente. L'elezione avviene a maggioranza semplice, vale a dire con 270 voti su un totale di 538 Elettori. Il Presidente-eletto assume le funzioni di Presidente nell'istante in cui presta giuramento.



COSA ACCADE SE


Se nessuno dei candidati ottiene la maggioranza dei voti del Collegio degli Elettori, la decisione viene demandata alla Camera dei Rappresentanti, che sceglie il Presidente tra i tre candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti del Collegio degli Elettori. La delegazione di ciascuno Stato ha a disposizione un voto. La maggioranza dei membri di ciascuna delegazione decide a chi verrà assegnato il voto dello Stato. Se i voti della delegazione sono divisi in numero pari, il voto di quello Stato non viene conteggiato. Per l'elezione, occorre la maggioranza dei voti degli Stati, cioè 26. A questa votazione non partecipano i cinque delegati senza diritto di voto che rappresentano alla Camera le Samoa americane, il District of Columbia, Guam, Porto Rico e le Isole Vergini.

Se, invece, il Presidente-eletto muore dopo che il Collegio degli Elettori gli ha dato l'investitura ma prima di insediarsi, all'inizio del nuovo mandato, il neo-eletto Vice Presidente diviene Presidente.

RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA

PRIMARIES

All'interno dei partiti

 

CACUS

All'interno dei partiti

 

CITTADINI AMERICANI

 
DELLE VOTAZIONI PER LA NOMINATION.





votano in




oppure



NOMINANO

UN CANDIDATO ALLA PRESIDENZA

 

DELEGATI ALLA CONVENTION NAZIONALE DEL PRORIO PARTITO

 
eleggendo












RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA

DELLE SISTEMA ELETTORALE AMERICANO.


























CAUCUS: Il termine ha il significato primario di 'riunione' e indica uno dei principali meccanismi usati dai partiti politici americani per nominare i propri candidati presidenziali. Nel processo della nomination presidenziale, denota la riunione di attivisti locali di partito a livello di distretto, i quali in un incontro aperto scelgono i delegati che li rappresenteranno alle riunioni di contea. Questi a loro volta scelgono i delegati alle riunioni di Stato, e queste ultime esprimono i delegati alla convention nazionale del partito. La finalità di questo sistema è aprire al maggior numero possibile di persone la partecipazione politica e offrire al reclutamento di nuovi talenti un incentivo che non si limiti alla votazione alle elezioni primarie.

PRIMARIES: Elezioni pubbliche dei delegati alla convention nazionale di un partito. Nelle primarie, a seconda delle leggi dello Stato in cui si tengono e dei regolamenti interni di ciascun partito, i delegati vengono scelti o in modo diretto o esprimendo una preferenza per un candidato presidenziale (primarie indirette).

CONVENTION: L'assemblea di un partito, che si tiene a livello statale e poi nazionale. Sono le convention nazionali a nominare il candidato ufficiale del partito alla Presidenza. Le convention nazionali sono manifestazioni estremamente movimentate e colorite, che mobilitano i mass media e attraggono l'interesse dell'opinione pubblica in modo intenso e protratto. Esse hanno anche la funzione di preparare le piattaforme politiche dei partiti, cioè i documenti programmatici cui i candidati si rifaranno nel corso della campagna.

NOMINATION: L'investitura ufficiale che un partito dà al suo candidato alla Presidenza (nominee), al termine della convention nazionale.

Delegate-at-large Delegato di un partito alla convention nazionale; si distingue dal delegato di base in quanto è scelto per la carica che occupa in seno al partito o perché agisce in rappresentanza di un membro del Congresso. I due partiti principali degli Stati Uniti hanno entrambi regole precise per fissare il numero dei delegati, di base e non, da inviare alle convention.

Il candidato alla Presidenza deve avere almeno 35 anni, deve aver vissuto negli Stati Uniti per 14 anni e deve essere cittadino americano nato negli Stati Uniti. Ai sensi del XXII Emendamento alla Costituzione, ratificato nel 1951, nessuno può essere eletto Presidente più di due volte.

Ticket Il binomio dei candidati ufficiali di un partito alla Presidenza e alla Vice Presidenza. Per estensione, la lista di tutti i candidati di un partito in un'elezione.

political action committee: comitato di azione politica.

ELECTORAL COLLEGE: collegio elettorale.

NUMERO DEI GRANDI ELETTORI PER OGNI STATO Alabama 9; Alaska 3; Arizona 8; Colorado 8; Georgia 13; Idaho 4; Indiana 12; Kansas 6; Kentucky 8; Louisiana 9; Mississipi 7; Missouri 11; Montana 3; Nebraska 5; Nevada 4; New Hampshire 4; Nord Carolina 14; Nord Dakota 3; Ohio 21; Oklaoma 8; Sud Carolina 8; Sud Dakota 3; Tennessee 11; Texas 32; Utah 5; Virginia 13; Wyoming 3; California 54; Hawaii 4; Connecticut 8; Illinois 22; Washington D. C. 3; Maryland 10; Massachusetts 12; Michigan 18; Minnesota 10; New Jersey 15; New York 33; Rhode Island 4; Veremeont 3; Washington 11; Arkansas 6; Delaware 3; Florida 25; Iowa 7; Maine 4; New Mexico 5; Oregon 7; Pennsylvania 23; West Virginia 5; Wisconsin 11.

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