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Il jazz
Alle origini del jazz
Il jazz nasce dalla sintesi d'elementi diversi
La parola jazz appare per la prima volta negli Stati Uniti. Nel medesimo anno nasceva l'original dixieland jazz band un'orchestra di musicisti bianchi che imitavano lo stile dei neri di New Orleans.
Il jazz si sviluppa in conformità a tradizioni preesistenti. Esso deriva da tre elementi: i canti neri, il blues, il ragtime.
I work songs accompagnano il lavoro degli schiavi nelle piantagioni.
I neri accompagnavano il proprio lavoro con i work song. Questi canti si basavano sulla contrapposizione di un solista e il coro. Quest'alternanza tra solista e coro è detta "stile responsoriale". I testi dei work song affrontano temi e argomenti legati alla condizione di vita degli schiavi e a volte di proteste velate.
Dall'incontro con gli schiavi e il cristianesimo nascono gli spirituals
Gli spirituals sono canti religiosi che hanno origine ai tempi della schiavitù. Gli schiavi erano portati nelle chiese ad assistere alle cerimonie religiose e ad ascoltare la parola del Signore. Del canto suo lo schiavo, che alla religione attribuiva un ruolo fondamentale nella propria vita, accettava di buon grado gli insegnamenti della Bibbia. Da un punto di vista musicale gli spirituals conservavano lo stile responsoriale dei work song, fondendo però elementi di derivazione africana con altri di carattere europeo, tratti dai corali protestanti che sentivano in chiesa. A causa del comune argomento religioso, allo spirituals è spesso accostato il gospel-song, o canto del Vangelo.
Il blues descrive la miseria e l'emarginazione dei neri americani
Il blues, canto solistico profano, diventa popolare presso il grande schermo nero solo durante gli anni venti, ma nasce negli Stati Uniti nella seconda metà dell'Ottocento. Nel blues è descritto l'universo di miseria ed emarginazione in cui vivevano i neri americani. Dal punto di vista musicale il blues nasce dalla sintesi di due tradizioni diverse: quella del canto africano, che lo imparenta con i canti di lavoro e gli spirituals, e quella della musica europea, soprattutto delle ballate del nord.
Il ragtime è la prima musica strumentale afro-americana
Il ragtime quando irruppe sulla scena americana ebbe subito un gran successo per il suo carattere allegro e spensierato. I suoi tratti fondamentali possono essere sintetizzati così:
Intorno al 1900 il ragtime è diffusissimo: i pianisti lo suonano sia nei saloon sia nei locali eleganti.
La diffusione di questo genere musicale provocò scandalo nella critica che la riteneva troppo volgare e corrotta ed attiro l'attenzione d'illustri musicisti europei.
Dalle origini alla prima guerra mondiale
A New Orleans nascono le prime forme di jazz
New Orleans era una delle città era un grande centro commerciale, un punto di incontro fra varie culture. Molti ex schiavi svilupparono le prime forme di jazz. Da un lato sorsero le prime orchestrine, le brass band, che sfilavano per le strade di New Orleans. Dall'altro il jazz si sviluppò anche nei locali notturni di Storyville.
Il jazz di New Orleans presenta aspetti diversi
Le brass band erano complessi strumentali che eseguivano pezzi di carattere bandistico e ragtime.
In queste band in genere il terzetto formato da una cornetta, clarinetto e trombone, costituiva la sezione melodica, cioè quella degli strumenti che eseguivano le melodie più importanti; il banjo e il basso tuba costituivano la sezione ritmica, cioè quella che aveva la funzione di "segnare il tempo".
L'improvvisazione caratterizza la musica del jazz
La maggiorana dei musicisti che componevano le prime brass band non sapevano leggere la musica. Suonavano "ad orecchio" variando la propria parte ed improvvisando.
Il jazz, infatti, è una musica "fatta sul momento"non destinata ad essere scritta. Il jazzista è quindi esecutore e compositore allo stesso tempo.
Con la prima guerra mondiale finisce l'epoca d'oro di New Orleans
Nel 1917 la marina degli Stati Uniti, ordinò la chiusura e lo sgombero di moltissimi locali. Alcuni musicisti trovarono lavoro sui battelli, ma molti furono costretti a cercare un impiego in altre città come Chicago e New York.
Dalla prima guerra mondiale alla crisi economica del 1929
Gli anni venti sono noti come "età del jazz"
Il successo del jazz è testimoniato da numerosi fattori:
Nascono numerosi gruppi di jazzisti bianchi
Il jazz non sin suona solo nei locali per neri: molti teatri ospitano gruppi jazz; ciò dimostra che la loro musica attira un folto pubblico
Si cominciano ad incidere dischi jazz: in questi anni si sviluppano i race records o dischi della razza
Le band si arricchiscono di nuovi timbri ed i solisti acquistano maggiore importanza; nasce inoltre un genere musicale derivato dal blues: il boogie-woogie.
Le band si arricchiscono di nuovi strumenti
I gruppi, negli anni venti, si arricchiscono di strumenti: tromba, clarinetto, sassofono e trombone costituiscono la sezione melodica; pianoforte, chitarra e basso-tuba costituiscono invece la sezione ritmica. Alla tromba è affidata la melodia principale, il clarinetto esegue veloci passaggi virtuosistici, il trombone si muove come "sostegno" alle altre due voci
Si affermano i grandi solisti
Fra i solisti che negli anni venti dominano la scena musicale americana vi sono alcuni grandi blues singer come Gertrude Rainy, Mamie Smith Robinson e soprattutto Eliabeth Smith che interpreta alcune canzoni, ma principalmente blues tratti dal ricchissimi patrimoni folclorici.
Il personaggio chiave di questi anni è Luis Armstrong; prima si mette in luce come seconda cornetta e ben presto fonda un gruppo.
Nelle band precedenti tutti i musicisti della sezione melodica avevano un pari ruolo, nella sua formazione anche i momenti collettivi sono organizzati in funzione della sua tromba.
Nasce il boogie-woogie, un particolare genere di blues pianistico
Il boogie-woogie nasce come derivazione del blues, di cui conserva la struttura basata su frasi di quattro battute disposte secondo lo schema AABB. Rispetto ad esso è pero caratterizzato da un andamento più veloce.
La crisi economica del 1929 condiziona gli sviluppi del jazz
Improvvisamente il pubblico del jazz si ritrovò senza il denaro necessario per sopravvivere. Molte case discografiche e numerosi locali furono costretti a chiudere. I musicisti ed i cantanti che avevano fatto fortuna, furono travolti dalla crisi. Alcuni si trasferirono in Europa altri si ritrovarono senza lavoro ed altri finirono per abbandonare la professione.
Nei primi anni trenta si poteva ascoltare jazz solo in alcuni grandi locali di New York e nei piccoli. Nei locali notturni si svolgevano le cosiddette jam session. Si trattava d'incontri casuali tra i più importanti solisti presenti in città che si esibivano in pei celebri.
L'era dello swing
Superata la crisi nasce lo swing
Nel 1932 fu lanciato il new deal, un piano per ricostruire l'economia Americana. Con la ripresa dell'economia si diffuse fra la gente un clima d'ottimismo e questo si rispecchiò nella musica. Era incominciata l'era dello swing.
Swing è utilizzata per indicare uno degli aspetti più caratteristici del jazz e in altre parole il ritmo variato di chi suona improvvisando.
Le big band sono l'emblema dello swing
La prima grande orchestra jazz è stata fondata a New York. Oltre che al numero di strumenti, la novità di queste orchestre consisteva nel fatto che utilizzavano i vari gruppi di strumenti contrapponendoli secondo lo stile responsoriale.
Duke Ellington sviluppa la tecnica dell'arrangiamento
Ben presto L'orchestra d'Ellington diviene famosa in tutti gli Stati Uniti ed Europa. Il suo stile era caratterizzato da un'immissione nel jazz di strutture tipiche della musica classica e dalla gran varietà timbrica. Attraverso la tecnica dell'arrangiamento un motivo o una canone famosa è rielaborato in modo da evidenziare l'esecuzione dei singoli elemento dell'orchestra.
Benny Goodman diventa il " re dello swing"
Le sue composizioni basate su ritmi ballabili e melodie cantabili contribuirono a fare dello swing la musica più popolare dell'epoca. A lui si deve la creazione della prima band in cui suonavano bianchi e neri, infatti, entrambi questi gruppi apprezzavano, cantavano, ballavano (in part. i lindy-hop) la stessa musica.
Dalla seconda guerra mondiale a oggi
Il bebop rappresenta una rivoluzione stilistica
Per il jazz la metà degli anni quaranta rappresenta un passaggio fondamentale: nasce il bebop
Le ragioni per cui è nato sono molte:
Lo swing era privo di aspetti negativi: l'uniformità e la ripetitività avevano preso il sopravvento sull'originalità e la creatività.
Il fatto che fosse suonato anche da musicisti bianchi ne aveva indebolito il carattere di musica afro-americana.
Il bebop modifica molti aspetti dello swing
Tra le differente più evidenti tra il nuovo e il vecchio stile del jazz possiamo notare:
Il bebop predilige band di pochi esecutori; lo swing utilizza soprattutto grandi orchestre.
Lo swing era musica commerciale di grande successo; il musicista bebop suona per un pubblico ristretto.
Lo swing era una musica ballabile, piacevole; il bebop era una musica difficile, aspra.
Negli anni cinquanta e sessanta si sviluppano nuovi stili
Cool jazz: proponeva ritmi meno frenetici e sonorità più morbide
Hard bop: altri musicisti hanno puntato sul recupero delle radici afro-americane, sull'improvvisazione e su sonorità e ritmi duri ed aspri
Free jazz: esso si basa sul ritorno all'improvvisazione collettiva, ma soprattutto su un uso molto libero dei temi e delle armonie e sull'originalità del timbro strumentale
Rhythm and blues: è un filone di musica afro-americana più commerciale, ballabile ed orecchiabile. Ispirò uno degli stili più importanti della musica leggera: il rock and roll.
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