Il dibattito politico sull'immigrazione

IL DIBATTITO POLITICO SULL'IMMIGRAZIONE

Dopo aver analizzato alcuni articoli apparsi su diversi quotidiani sia locali sia nazionali

( nello specifico "Il Mattino di Padova" e "Repubblica") è emerso, come previsto, che il dibattito politico sull'immigrazione è un argomento sempre d'attualità e in continuo sviluppo. Tuttavia, ha suscitato scalpore in particolare un articolo apparso su "Repubblica" attorno alla metà di Ottobre di Orazio La Rocca nel quale sono riportate le parole del cardinale Biffi, uno dei personaggi più importanti nella gerarchia clericale Vaticana, il quale ha espresso il proprio parere negativo sui musulmani presenti in Italia, e molti esponenti politici e culturali si sono schierati con lui.

Primo fra tutti un altro esponente della Chiesa, il cardinale Sodano, Segretario di Stato del Vaticano, che ha definito le parole del collega "sagge, giuste e non eccessive".

Nelle parole del cardinale Biffi, i beni sociali in questione sono stati ovviamente gli immigrati dal punto di vista etico-religioso, accusati da Biffi di distruggere l'identità Cristiana Italiana. Da qui ci si rende conto che ovviamente alla Chiesa è stata assegnato un ruolo molto importante nella responsabilità del mantenimento della religione, e questo ha fatto sì che a poco a poco i vari esponenti politici si schierassero pro o contro i cardinali.

In questo modo, la posta in gioco è notevolmente aumentata, trasformando una questione religiosa in una questione politica: il Polo, infatti, sembrerebbe aver dato parzialmente ragione ai cardinali Sodano e Biffi per bocca di don Baget Bozzo, un esponente sia religioso che politico del partito di centrodestra, che ha affermato che Biffi "con le sue parole difende l'integrità Nazionale".

La sinistra, invece, sembra essersi pronunciata in buona parte contro Biffi e Sodano, affermando i principi di pluralismo e libertà di religione.

Tuttavia, la questione politica si è trascinata avanti in modo sempre più importante, cambiando attori e protagonisti nel corso degli ultimi mesi: è di pochi giorni or sono, l'entrata in scena del Presidente della Repubblica Ciampi, il quale si è reso protagonista della questione esprimendo il suo parere sull'immigrazione ma cambiando bene sociale, costituito non più dalla religione, bensì dal lavoro.

In un articolo del "Mattino di Padova" del 6 Dicembre 2000 di Gabriele Rizzardi sono riportati i pensieri del Presidente della Repubblica, il quale ha sostanzialmente "aperto le porte" a coloro che vengono dall'estero in Italia per lavorare, purché muniti di regolare permesso di soggiorno e quindi soggetti a tutti i diritti e doveri imposti dalla legislazione Italiana, e ha costruito una sorta di "muro virtuale" contro l'immigrazione clandestina, che purtroppo spesso coincide con i fenomeni della prostituzione e della delinquenza.

E' interessante notare come la posta in gioco, dopo queste dichiarazioni, sia diventata il Presidente stesso, il quale è diventato punto di riferimento per i partiti politici.

Tuttavia, il Presidente così facendo sembrava aver mantenuto una relazione di negoziazione tra il centrosinistra e il centrodestra; difatti sembravano essersi trovati d'accordo una volta tanto i maggiori esponenti di Forza Italia e Alleanza Nazionale con un rappresentante della sinistra così influente come Francesco Rutelli, mentre hanno mantenuto posizioni del tutto distaccate i Democratici di Sinistra, che nonostante questi tentativi di mediazione hanno continuato ad accusare il centrodestra di strumentalizzazione delle parole di Ciampi al fine ultimo di accaparrarsi voti.

Tutti questi dibattiti, comunque, non hanno portato a nulla di buono in quanto il problema dell'immigrazione clandestina è oggi più che mai una realtà e i vari scontri ideologici tra partiti non fanno che alimentare la questione aumentando gli scontenti tra il popolo italiano e lasciando ancora inalterato il flusso migratorio verso il nostro Paese.