Esplorazioni
geografiche
Viaggi tesi alla conoscenza o scoperta di territori inesplorati per
ragioni economiche, militari, politiche o puramente scientifiche. Mercanti
egizi e fenici, fin dal II millennio a. C., avevano intrapreso viaggi in Paesi
ben lontani dalla loro patria d'origine, ma i primi viaggi di esplorazione
sistematica hanno luogo a partire dal VII sec. a. C. nel bacino Mediterraneo.
Nel V sec. il cartaginese Annone giunge fino al golfo di Guinea. Pitea, greco
di Marsiglia, si spinge fino alla Britannia, alla Norvegia, alla Germania
settentrionale, e le imprese di Alessandro Magno portano le conoscenze
geografiche nel cuore dell'Asia. Nei secc. VIII-X d. C. gli Arabi giungono
nell'Asia centrale fino all'India, alla Cina, a Giava e toccano il Madagascar.
Nella stessa epoca i Normanni esplorano l'Oceano Atlantico settentrionale,
raggiungendo la Groenlandia e di qui le coste nordorientali del continente
americano. Nel XIII sec. Marco Polo, sulla spinta delle vie di comunicazione
con l'Oriente apertesi dopo le crociate, raggiunge Pechino via terra e fa
ritorno a Venezia attraverso le Indie Orientali e l'Oceano Indiano. La ricerca
di un passaggio marittimo per le Indie spinge molti navigatori lungo le coste
dell'Africa occidentale; ma il Capo di Buona Speranza viene raggiunto solamente
dal portoghese Bartholomeu Dias (1487) e doppiato, undici anni più tardi, dal
connazionale Vasco da Gama, che per primo giunse per tale via fino all'India.
Frattanto Colombo, alla ricerca di un'altra via diretta per le Indie, era
approdato, nel 1492, in America, seguito da Amerigo Vespucci e da altri, tra
cui Vasco Nuez de Balboa, che giungeva per primo alla costa pacifica dopo avere
attraversato l'istmo di Panamá. Infine il portoghese Ferdinando Magellano,
trovato il passaggio tra l'Oceano Atlantico e l'Oceano Pacifico a sud del
continente americano, compiva il primo viaggio di circumnavigazione del globo.
Molti territori settentrionali furono scoperti alla ricerca dei passaggi di
nord-ovest e di nord-est tra i due oceani. L'Oceania è stata l'ultima regione
del mondo toccata dalle esplorazioni: vi giunsero tra i primi l'olandese Abel
Tasman e il portoghese Pedro F. de Queiroz, seguiti dall'inglese James Cook
(secc. XVII-XVIII). Nel XVIII sec. si cominciano i primi rilevamenti
topografici su basi veramente scientifiche nelle Americhe (A. Malaspina, S.
Fraser), in Australia (George Bass), in Africa (H. M. Stanley, D. Livingstone,
V. Bottego). Nel XIX sec. l'esplorazione del continente africano apre la via al
colonialismo. Il Polo Nord è conquistato da Edwin Peary nel 1909 e il Polo Sud
nel 1911 da Roald Amundsen.