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Traccia
Breve introduzione sul mondo greco classico e, in maniera più approfondita, sull'Ellenismo.
Differenze sul piano politico: da un governo democratico si passa ad un governo monarchico. Si impone inoltre una concezione del re del tutto nuova per la mentalità greca, ovvero quella del "re divinità".
Sempre sul piano politico spariscono le piccole città stato in favore di un impero di vaste dimensioni.
Le ripercussioni sulle città a causa dell'avvento della monarchia: spariscono luoghi ed edifici adibiti al governo democratico e si sviluppa un centro residenziale di alto livello dove ha sede anche l'abitazione del re.
La diffusione del greco koinè nel mondo Ellenistico.
Le diverse ripercussioni dell'imposizione della figura del "re divinità" sui territori conquistati.
Il mondo greco classico e quello Ellenistico (dal greco hellenìzein ovvero "parlare la lingua greca"), pur seguendo apparentemente lo stesso "corso storico" e condividendo le stesse basi culturali, sono due periodi profondamente differenti.
Gli aspetti di contrasto più evidenti sono sicuramente individuabili sul piano politico: il mondo greco classico era infatti incentrato sulle poleis, ovvero città-stato, che, del tutto isolate l'una dall'altra, creavano unità molto compatte e racchiuse in una limitata estensione territoriale; l'impero ellenistico, al contrario, è un'entità ben più vasta delle piccole città greche e rappresenta, dopo le riforme democratiche del mondo classico, una delle più grandi svolte dell'umanità nel corso della storia antica.
Ci troviamo infatti di fronte ad un impero dalle dimensioni incredibili, che racchiude al suo interno mentalità differenti e lontane tra loro (anche in senso geografico): basti pensare al mondo greco ed al mondo egizio che, così diversi e distanti, devono coesistere in un'unica unità politica e religiosa.
Il potere amministrativo non è più nelle mani del popolo ma è concentrato in un unico personaggio che, o imponendosi come divinità, o come salvatore o come benefattore, riunisce di fatto in sé ogni potere dello stato.
La ripercussione più chiara di questo fenomeno è sicuramente la trasformazione che le nuove città, sempre basate sul modello delle poleis, subiscono in questo periodo. Sparisce infatti ogni tipo di luogo adibito al governo della città (come ad esempio l'agora), le residenze diventano più lussuose e la vita in generale si trasforma da rigida e austera a frivola e ricca di divertimenti e piaceri (nascono infatti in questo periodo i ginnasi).
Il greco resta la lingua ufficiale dell'impero, ma si fonde con gli idiomi già radicati nelle regioni conquistate: la lingua greca si semplifica ma perde parte della sua ricchezza lessicale, diventando un linguaggio semplice e gergale detto koinè.
Accanto a questo importante mutamente ne troviamo un altro, probabilmente ancora più rilevante al fine di comprendere fino in fondo le grandi trasformazioni di questo periodo: sul piano politico ritorna, come già detto, la figura del re, ma il sovrano si propone (similmente a come già accadeva in Egitto) in quanto "rappresentazione" del dio in terra, con sottili differenze da regione a regione.
Questo fatto provoca essenzialmente due diverse ripercussioni sulle zone assoggettate dall'impero persiano. In Grecia e nelle zone ad essa strettamente collegate, ovvero i territori che erano stati la culla delle istituzioni democratiche, causa un forte malcontento tra la popolazione locale; nell'Egitto e nelle regioni più "abituate" a regimi monarchici ed autoritari, questa scelta politica favorisce un "passaggio di consegne" alla testa dello Stato meno traumatico.
Il periodo ellenico è dunque un tempo di grandi cambiamenti e, soprattutto, di fusione tra culture differenti allorché il mondo occidentale si fonde con quello orientale dando vita ad un sistema economico, politico e sociale senza precedenti nella storia dell'umanità.
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