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Basi "scientifiche" della sinestesia
Come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, Kandinskij sostiene che vi siano delle corrispondenze specifiche tra colori, forme, suoni, odori, e altri tipi di sensazioni.
Cosa c'è di vero e scientificamente provato in questa teoria?
Prendendo in considerazione le modalità di propagazione di luce e suono, si possono fare alcune considerazioni.
E' interessante notare come entrambi si propaghino sotto forma di onde, anche se sono rintracciabili numerose differenze:
- il suono ha bisogno di un mezzo per propagarsi, mentre la luce può viaggiare anche nel vuoto;
- l'onda sonora assume velocità diverse a seconda del mezzo che attraversa (ad esempio è più veloce nei liquidi che nei gas), la velocità della luce invece è costante;
- il suono viaggia in media ad una velocità molto più bassa (nell'aria è di 300 m/s) di quella della luce (300.000 km/s).
Tuttavia sono riscontrabili delle caratteristiche comuni a tutti i tipi di onde, cioè la lunghezza d'onda, la frequenza e l'ampiezza.
Se nelle onde sonore la frequenza determina suoni gravi o acuti, nelle radiazioni luminose questa determina il colore. Così è spiegabile come sorga spontaneo associare ai suoni più acuti (alta frequenza) colori luminosi, e a quelli più gravi (bassa frequenza) colori scuri.
Inoltre le onde sonore, propagandosi in modo sinusoidale come la luce, condividono gli stessi fenomeni ad essa associati, come l'interferenza, la diffrazione, la riflessione, la rifrazione, e anche l'effetto Doppler.
Questo effetto spiega la variazione di frequenza che avviene se la sorgente o l'ascoltatore sono in moto relativo (fenomeno percepibile ad esempio da un osservatore fermo superato da un'ambulanza con la sirena accesa).
Anche per le onde luminose è valido l'effetto Doppler, e si manifesta, per esempio, nello spostamento verso il rosso delle righe spettrali della radiazione proveniente da galassie che si allontanano dalla Terra, la cui osservazione ha permesso di misurare la velocità di espansione dell'Universo (chiamata appunto Red Shift).
Nonostante queste affinità, è impossibile stabilire in modo scientifico una precisa corrispondenza tra colori e suoni: in questo caso entrano in gioco anche fattori soggettivi.
L'esperienza sinestetica, intesa come contaminazione di diverse sfere sensoriali, è comune a tutte le persone. Può capitare che la percezione di un odore o di un sapore evochi impressioni di altri sensi, o la vista di un cibo richiami nella mente il suo sapore. Questo è dovuto al fatto che i cinque sensi, pur essendo autonomi, spesso interagiscono tra di loro.
E' inoltre è dimostrato che la maggior parte delle persone tende ad associare a certi suoni determinati colori. Questo tipo di corrispondenze è universalmente riconosciuto, come anche la percezione "visiva" delle vocali: O e U a tinte scure, A, E, I con luminosità crescente, ed è valido nonostante la differenza di pronuncia nelle diverse lingue. L'uomo è quindi in grado di associare variazioni cromatiche a variazione uditive.
Esistono poi degli individui particolari, chiamati "sinesteti", dotati del cosiddetto "ascolto colorato", in grado di percepire colori e forme a seconda del suono udito. Questo è un processo che avviene in modo immediato e involontario, ma la sensazione persiste ed è insopprimibile, come se suono e colore fossero un tutt'uno.
Spesso i sinesteti sono addirittura in grado di collegare a suoni non solo colori, ma perfino forme, linee e figure, anche se molto semplici. Queste immagini possono variare di grandezza e luminosità a seconda del volume del suono (suoni più acuti evocano forme più piccole), e della sua velocità (ad esempio se la musica avrà un ritmo molto veloce, la forma diventerà spigolosa e tagliente).
Lo stesso principio è oggi utilizzato in alcuni riproduttori musicali per computer, come windows media player. Mentre si ascolta un brano sullo schermo compaiono forme astratte che si muovono, cambiano colore, si deformano, svaniscono, il tutto in perfetta sincronia con la musica. Viene così riprodotto in modo artificiale ciò che dovrebbe percepire chi possiede un "ascolto colorato".
Concludendo, ognuno di noi è dotato di "collegamenti sinestetici" nel proprio cervello, e quelle correlazioni tra i diversi sensi, che nei sinesteti sono portate allo stadio estremo, sono presenti anche tra le persone "normali".
Tutti sono quindi in grado di cogliere particolari corrispondenze tra impressioni sensoriali differenti.
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