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Argentina




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ARGENTINA


ASPETTO GEOGRAFICO

L' Argentina, paese del Cono Sud dell' America Australe, occupa un vasto territorio a forma di triangolo. Misura 3.700 km da nord a sud e 1500 km da est a ovest nella sua sezione più larga, per una superficie complessiva di 2.767.000 kmq.

Il clima dell' Argentina va da subtropicale a nord est (con estati calde e inverni miti) a oceanico freddo nella Patagonia. L' estesissima Pampa invece, grazie all'influenza benefica dell' Atlantico, gode di un clima temperato che favorisce l' agricoltura. Il clima delle regioni andine presenta le tipiche caratteristiche montane: forti escursioni termiche, inverni rigidi ed estati temperate. L' estremo settentrionale andino è caratterizzato da vaste aree aride di altura, mentre nella zona andina meridionale, grazie all' influenza del Pacifico, le piogge sono abbondanti.

I corsi d' acqua hanno due diverse provenienze: i grandi fiumi che scendono dal Brasile vanno a formare la gigantesca insenatura del Rio de la Plata che separa l' Argentina dall' Uruguay, mentre i fiumi di più modesta portata scendono dalle Ande.

Il territorio dell' Argentina è quasi interamente definito dalla natura prima che dall' uomo: a occidente il confine con il Cile corre lungo le Ande, che nella provincia di Mendoza raggiungono la maggiore altezza del continente europeo; a oriente si trovano l'Atlantico e il fiume Uruguay; a nord i fiumi Iguazù, Paranà, Paraguay e Pilcomayo dividono l'Argentina dal Brasile, Paraguay e Bolivia. Solo il confine di nord-ovest con la Bolivia (Puna) è frutto di una divisione politica.

Dai più alti rilievi andini le formazioni montuose digradano verso est dando vita alla Precordigliera, alle sierras e a mesetas che scendono a terrazzo verso l'Atlantico. La parte orientale del paese è invece costituita da estese pianure: Pampas, Chaco, Mesopotamia.

Le spiagge oceaniche sono larghe, sabbiose,aperte nella provincia di Buenos Aires, mentre in Patagonia sono strette e chiuse da scogliere.

La temperatura dell'acqua è piuttosto bassa a causa dell' influenza delle correnti marittime provenienti dall' Antartide, che si scontrano con quelle calde del Brasile all' altezza dello sbocco del Rìo de la Plata.


PROFILO STORICO-CULTURALE

L' Argentina è una repubblica federale di tipo presidenziale, comprende 23 province. Resasi indipendente dalla Spagna nel 1816, l'Argentina ha subito da allora varie vicissitudini di carattere politico, che non hanno consentito quello sviluppo che le condizioni ambientali, le risorse naturali e il tipo di popolazione avrebbero permesso.

Le vicende storiche recenti di questo Paese, come di molti altri dell'America Latina, sono legate ai colpi di Stato. Nel 1946 J. D. Peròn, eletto presidente, perseguì una politica nazionalista e populista, finchè nel 1955 fu deposto e esiliato. Da allora si susseguirono governi militari e civili sino al 1973, quando ritornò al potere Peròn e, dopo la sua morte, la moglie Evita Martinez.

Nel 1976 il potere passò nelle mani di una giunta composta da comandanti dell' esercito, della marina, dell' aviazione . Solo nel 1882,dopo la sconfitta subita dai militari argentini nello scontro armato con la Gran Bratagna per il il controllo delle isole Falkland e della Georgia del sud, si ritornò alle libere elezioni.

Le vicende legate al peronismo prima e alle giunte militari poi hanno limitato la possibilità di reale progresso, soprattutto in campo industriale, togliendo le illusioni di un rapido sviluppo che sembrava imminente quando l' Argentina era il principale esportatore di carne nel mondo.



I PERSONAGGI


EVITA

Venne alla luce nel 1919 e fu una dei cinque figli illegittimi nati dall' unione fra sua madre e Juan Duarte. Dopo la morte del padre, la famiglia si spostò in una piccola cittadina del nord-ovest e quì fu mantenuta da un nuovo amante della madre. In questo ambiente di povertà Evita crebbe sognando di divenire attrice famosa e così, appena le si presentò la possibilità, fuggì a Buenos Aires con un cantante.

Attraversò un periodo di totale indigenza, poi la sua sorte cambiò radicalmente. Un ricco industriale si innamorò di lei e fece in modo che avesse un suo programma personale alla radio.

Successivamente si sposò con Peròn, colonnello militare, e fu lei a convincerlo che l'unica base sicura per il suo potere erano le masse finora trascurate dei lavoratori. Fu questa la prima volta nella storia dell'Argentina che la classe operaia ebbe dei riconoscimenti per il proprio ruolo.

Evita creò anche delle organizzazioni assistenziali e appoggiò la causa dei diritti femminili.

Morì nel 1952 per cancro, senza concludere tutti i suoi progetti.



I DESAPARECIDOS

Quando i militari tornarono al potere nel 1976, dopo la morte di Evita, formarono la prima giunta militare del 'processo di ricostruzione nazionale' e furono quindi i responsabili politici dell'eliminazione fisica degli oppositori. Nelle sanguinarie mani della dittatura caddero guerriglieri, studenti, intellettuali, operai, artisti, oltre ad amici e parenti di sospettati.

Il destino di queste 30.000 persone costituisce la pagina più buia della storia argentina contemporanea: essi semplicemente desaparecieron, scomparvero.

Ciò che emerge da questa tragedia è la sua natura quasi 'scientifica': le torture, i ricatti morali, l' uso di sacerdoti per estorcere confessioni, lo stupro e l'uccisione di bambini per convincere i genitori a collaborare furono anche modelli sperimentali da esportare in Europa in caso di bisogno.

Nel 1982 il generale Galtieri, ultimo presidente della dittatura, invadendo le isole Malvinas, buttò in aria trent' anni di negoziati diplomatici. Argentina e Gran Bretagna firmarono un accordo per sfruttare il petrolio delle isole e Buenos Aires dovette riconoscere la sovranità britannica sull'arcipelago.


CARLOS GARDEL

Di lui si sà con certezza solo che morì nel 1935 in un incidente aereo a Medellìn, in Colombia, dopo una carriera trionfale testimoniata da migliaia di registrazioni, tanghi per lo più, e da una decina di film che lo videro protagonista.

Profondità e sobrietà interpretativa, fraseggio musicale fluido, capacità di sfruttare un testo sino alle minime sfumature, voce pastosa, immagine, carisma.

Al mito senza pari capace di annullare il tempo si aggiunge il culto quotidiano, officiato dal suo canto che le radio trasmettono 24 ore su 24.

E lui, magnanimo, ogni volta che gremiscono il cinema per celebrare l' anniversario della sua morte, permette che l'operatore mandi indietro la pellicola.

La sua tomba al cimitero di Chacarita (Buenos Aires) è meta di pellegrinaggi popolari ogni 24 Giugno.



I CIBI TIPICI: UNA CUCINA FONDATA SULLA CARNE

La giornata dei lavoratori agricoli comincia prestissimo, con una pausa a mezzodì per far colazione e riposare. Spesso in questi casi si mangiano l'asado con cuero e le empanadas, bevendo forte. L' asado con cuero e una specialità argentina: si fa cuocere a fuoco lento su un tappeto di brace la metà d' una bestia, un vitello o un bue giovane, nella sua pelle, cosicchè dopo parecchie ore la carne, tenuta a una certa distanza dal fuoco e protetta dalla pelle, conserva il suo sugo e risulti assai saporita.

Il campagnolo è molto esigente in fatto di carne; intenditore delle parti più saporite, preferisce mangiarle ancora calde, appena tagliate dalla bestia, che stà ancora arrostendo.

L' empada, di derivazione spagnola, è un piatto che varia a seconda delle provincie: si compone solitamente di carne tritata condita con vari ingredienti e avvolta in una sfoglia di pasta, che si cuoce al forno o si fa friggere. L' empada che è una specie di 'calzone' può anche essere imbottita di farina di mais o di marmellata.

Dopo il pasto si prende il mate, la bevanda più diffusa in tutto il territorio argentino, che è un infuso preparato con  foglie di un arbusto abbastanza simile al te. Le sue foglie sminuzzate e seccate si mettono in un bricco e vi si versa acqua calda a poco a poco. Tale infuso si beve a piccoli sorsi succhiandolo con una cannuccia dalla bombilla, piccolo recipiente che ha la forma di una boccia bucherellata.



GLI ITALIANI IN ARGENTINA

Dal punto di vista statistico, gli italiani nati in Italia che oggi vivono in Argentina sono 1.198.000. Ecco perchè si dice che la capitale argentina è, dopo Roma, la città in cui vivono il più alto numero di italiani al mondo.

A spingere verso il grande viaggio era la certezza che, trovato un lavoro, si poteva vivere degnamente e far studiare i propri figli.

Gli italiani si riversarono in tutti i settori produttivi, raggiungendo in molti casi un rapido successo nel commercio, nelle libere professioni e nelle arti.

Nel mondo della politica, l' apporto italiano alla nascita dei primi sindacati e alla diffusione di anarchismo, socialismo e comunismo fu decisiva. A partire dagli anni Settanta la presenza di italo-argentini ai vertici dello stato non fece più notizia: ad esempio, quattro degli ultimi cinque dittatori militari che occuparono la presidenza avevano origini italiane.

Durante gli anni Ottanta Buenos Aires vide, davanti al consolato italiano, interminabili file di nipoti di emigrati che chiedevano di poter acquisire la cittadinanza dei nonni. In questo modo molti giovani tornarono in Italia a cercar fortuna, fuggendo dalla disastrata situazione economica della loro seconda patria. La fine dell'iperinflazione che ha martoriato il paese per lunghi anni e la crescita economica ripresa a partire dal 1992 ha momentaneamente interrotto questo rientro in Italia dei discendenti di emigrati.


LE CITTA' E LA POPOLAZIONE

L' Argentina è anomala nel contesto dell' America meridionale perchè presenta una crescita demografica assai ridotta. Questa situazione deriva da più fattori. In primo luogo dal fatto che l' emigrazione verso questo paese, esaurita ormai da anni, proveniva dall'Europa, mentre scarsa risulta quella dai paesi confinanti; in secondo luogo perchè è bassa la mortalità globale. Eppure questo stato di cose non libera l'Argentina dai problemi che caratterizzano l'America latina, in particolare quelli connessi al sottosviluppo.

L' emblema di questa situazione è Buenos Aires. Questa capitale, insieme a Rio de Janeiro e San Paolo, è uno dei più grandi agglomerati urbani di tutta l'America meridionale e dell'emisfero australe.

L' intero paese gravita attorno a questa metropoli, dalla quale si dipartono tutte le viarie per raggiungere i tutti i diversi punti della nazione, e che da sola assicura la quasi totalità delle importazioni e buona parte delle esportazioni.

Anche quì come nelle altre metropoli sudamericane, gli squilibri sociali sono assai evidenti: mentre il centro della città è la sede degli affari e del governo, nell'immediata periferia si collocano le residenze eleganti, ma nell'hinterland sorgono i quartieri industriali e quelli più poveri. E' in queste zone che emerge preponderante il problema delle bidonville; quì regna la miseria e il degrado non solo sociale ma anche morale, contrapposti al benessere presente nelle gigantesche proprietà dei ricchi latifondisti argentini.


ECONOMIA E RISORSE NATURALI

Le caratteristiche territoriali hanno orientato l'Argentina a sviluppare prevalentemente, sul piano economico, l'agricoltura estensiva per produrre beni alimentari, soprattutto cereali, destinati all'esportazione.

Le ampie distese pianeggianti hanno favorito l'allevamento.

Dopo la seconda Guerra Mondiale la concorrenza straniera e l' aumento della produzione mondiale hanno provocato la diminuzione non solo della domanda dei prodotti argentini, ma anche del loro prezzo.

In questa situazione economica l' Argentina non ha saputo convertire appropriatamente la propria struttura produttiva e così, come effeto immediato, si è prodotto il crollo dei redditi pro capite, l' abbandono delle campagne, la fuga nelle città, l'instaurarsi di un'industria precaria.

L'Argentina, disponendo di discrete risorse minerarie, guarda all'industrializzazione come al settore su cui puntare per il proprio sviluppo. Anche in questo settore però dopo un boom iniziale si è verificato un arresto e, attualmente un regresso.

Ciò che manca non sono ne' i capitali ne' le basi energetiche, ma un'adeguata politica nazionale che sia in grado di rendere competitiva l'industria argentina.

Tutte le maggiori industrie del paese,anzichè decentrarsi sul resto del territorio, si sono estese attorno alla capitale. Questa scelta degli imprenditori è stata indotta da alcuni fattori come la situazione della rete stradale e ferroviaria che è insufficiente e da rimodernare.


I GAUCHO

Il termine Gaucho significa orfano. Non per niente i primi gauchos furono i figli di conquistatori spagnoli e di donne indiane di lingua guaranì che, sentendosi respinti dalla società spagnola perchè meticci e bastardi, si allontanarono dai centri abitati iniziando una vita errante.

La chiusura delle missioni gesuitiche, decretata dalla Corona spagnola alla fine del Settecento, spinse verso le grandi praterie del sud molti di questi meticci , che avevano ereditato dagli spagnoli la cultura del cavallo e dagli indigeni lo spirito libertario.

In base ad una legge che vietava 'l'ozio', cioè il non avere un lavoro fisso, migliaia di gauchos furono arruolati negli eserciti, dove raramente venivano retribuiti. Quando gli indiani delle praterie furono sterminati, e le terre conquistate spartite tra i grandi latifondisti, in poco tempo la vita nomade del gaucho divenne impossibile. Per poter sopravvivere molti di loro divennero ufficialmente ladri.




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