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DIRITTO - ART. COSTITUZONE 1-25
- L' Italia è una repubblica. Non ha quindi un sovrano, bensì un capo dello stato.
La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale secondo l'art. 139.
- L'Italia è una repubblica democratica, ciò comporta che sia il popolo a decidere le sorti dello stato, manifestando liberamente per un miglior governo del paese. E' evidente che il potere del popolo si realizza tramite la votazione di rappresentanti.
Si assisterà, durante le votazioni, ad una divisione in maggioranza e in minoranza, e la vera democrazia si realizzerà quando la maggioranza permetterà alla minoranza di poter esercitare liberamente la sua attività.
- Chiunque può farsi portavoce d'idee politiche diverse da quelle della maggioranza, basta che non sia né violente né criminose.
- La sovranità popolare legittima ogni potere dello stato. Nessuno può esercitare poteri che non gli sono stati legittimati dal popolo.
- Nella nostra società, tutti gli uomini sono uguali, possono esprimere i loro pensieri e le loro idee. Non sempre però è stato così. Oggi i diritti come la dignità, il rispetto di ognuno, la vita, sono definiti inviolabili dalla costituzione. Una volta non era così.
Questi "inviolabili", sono diritti fondamentali. La costituzione li riconosce e li garantisce anche se non li crea. Questi diritti, sono definiti preesistenti e quindi sono classificati sopra la costituzione stessa.
- L'articolo 2 (il suo contenuto), è definito principio personalista, perché esso garantisce il primato della persona.
- L'uomo, appartenendo ad una società, riconosce anche dei doveri. Questi doveri sono chiamati inderogabili perché nessuno può sottrarsi ad esso.
- L'articolo 3, sancisce il principio di uguaglianza, definendola come non differenze all'interno di una società. La costituzione, oltre che a definirla, obbliga lo stato ad eliminare ogni barriera che va contro la democrazia.
Il primo comma dell'articolo 3, sancisce l'uguaglianza sociale di tutti. Il secondo comma, sancisce che lo stato deve eliminare ogni barriera al fine di eliminare la discriminazione sociale.
L'uguaglianza di fronte alla legge, permette a tutti lo stesso trattamento da parte della legge, ma la legge non deve conservare alcuna discriminazione.
- L'articolo 4, sancisce il diritto-dovere al lavoro. Il diritto al lavoro, non deve essere inteso come l'obbligo dello stato a dare lavoro a tutti. Lo stato cerca di potenziare le strutture al fine di raggiungere la piena occupazione. Inoltre lo stato deve intervenire con norme che permettano a tutti piene possibilità di entrare nel mondo del lavoro.
Oltre a ciò, lo stato cerca di stimolare i cittadini al lavoro che, comunque, non è obbligatorio (secondo comma).
ARTICOLO 5-6
- L'Italia è uno stato unitario. Che non consente separazioni del territorio. Uno solo sarà il governo, una sola pubblica amministrazione. Tuttavia tale principio è temperato dai principi d'autonomia e decentramento.
- Autonomia: parola greca che significa "stabilire le regole da solo", nel nostro ambito, significa tenere conto delle diversità culturali ecc..
- Decentramento: consente allo stato di creare propri uffici su tutto il territorio italiano, consentendo così una maggior velocità dello scambio di cose.
- Lo stato italiano è diviso in regioni alle quali lo stato da dei lavori amministrativi.
- La creazione delle regioni, è per la creazione di una solida repubblica democratica.
- Ci sono delle regioni con origine diversa da quell'italiana (sudtirolo), ma che convivono con noi nel territorio italiano. Lo stato deve assicurare loro tutto quello che è stato precedentemente detto nell'articolo 3. Per questo motivo ma anche per altri, nel territorio italiano, persistono 5 regioni a statuto speciale che sono: Sicilia, Veneto, Friuli-Venezia-Giulia, Sardegna e Valle d'Aosta.
ARTICOLO 7-8
- I diritti fondamentali d'ogni uomo, sia come singolo individuo sia come membro di una collettività, sono anche estesi alle comunità religiose.
- I rapporti tra le comunità religiose e molti stati, non sono mai stati ottimi. Basti pensare allo stato pontificio.
- In Italia, i rapporti chiesa-stato non sono mai stati ottimi, perché di tempo in tempo mutavano. La costituzione fa distinzione anche in base alle religioni.
- Articoli 7-8 trattano così i rapporti tra la chiesa e lo stato.
- Primo comma dell'articolo 7 parla della separazione dei poteri, per i quali lo stato italiano e la chiesa cattolica sono 2 ordinamenti diversi ed indipendenti.
- Nel 1948, sono stati firmati i patti lateranensi, mentre nel 1984 è stato firmato il nuovo concordato.
PATTI LATERANENSI |
NUOVO CONCORDATO |
La religione cattolica è la religione di stato. |
La religione cattolica non è più religione di stato. |
Roma è detta città sacra. |
Roma non è detta città sacra. |
Religione cattolica obbligatoria a scuola. |
Religione cattolica non obbligatoria a scuola. |
Stipendio ai parroci e esenzioni fiscali. |
No stipendio ai parroci e no esenzioni fiscali. |
- Orientamento dello stato è laico tra unità d'Italia e l'avvento del fascismo, confessionale dopo la scrittura dei patti lateranensi e ora incerto! !!!!!!.
- Conseguenza all'articolo 2 e 3. Se è vero che la libertà di coscienza è un diritto inviolabile, allora tutte le professioni religiosi sono libere, basta che non violino la legge! !!.
- L'articolo 9 sancisce la promozione, molto importante, e la diffusione della cultura e della ricerca, quali indici delle radici della nazione.
- Altro principio molto importante, è la tutela del paesaggio e delle forme di vita dall'aggressione dello smog e dell'inquinamento, nonché la tutela del patrimonio artistico e storico del nostro paese.
ARTICOLO 10
- Parla del principio internazionalista. Questo articolo e quello dopo trattano i rapporti con paesi extra nazionali.
- Il primo comma dell'articolo 10 sancisce i rapporti del nostro stato con gli altri stati. Lo stato italiano è deciso a eliminare tutto quello che contrasti la comunità internazionale.
- Il secondo comma viene analizzata la condizione dello straniero che viene in Italia, al quale si riconoscono i diritti di asilo e il diritto a non essere estradato per motivi politici. Può così chiedere l'asilo politico.
ARTICOLO 11
- L'Italia, si fa promotore della pace anche se subisce uno sgravo di potere.
- La pace è il presupposto di tutti quei paesi che sono democratici. La pace non è solo quella di guerra bensì anche quella in base alla quale tutte le persone vivono armoniosamente.
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