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Una crisi economica generale




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Una crisi economica generale


Il boom speculativo del 1871-73 e lo scoppio della crisi economica

  • La creazione di immensi domini coloniali da parte delle nazioni sviluppate costituiva innanzitutto una risposta alla crisi di tipo nuovo che nasceva in Europa: una grave depressione dopo un ventennio di straordinario sviluppo.
  • La principale causa congiunturale che la scatenò fu il boom speculativo (speculazione = previsione dell'aumento di un bene al fine di realizzare un guadagno netto) provocato dalla conclusione della guerra franco-prussiana del 1870-71. Con la pace del maggio del 1871 la Germania aveva imposto alla Francia un'indennità di 5 miliardi di franchi-oro subordinando il ritiro delle truppe d'occupazione tedesche.
  • La Francia era un paese molto ricco e riuscì a fare affluire in breve tempo nelle banche tedesche il denaro richiesto.
  • Questi capitali vennero investiti in ambito europeo soprattutto in settori come la ferrovia, la siderurgia, l'edilizia. In previsione del futuro rialzo dei prezzi, nelle Borse Europee si creò un'ondata di speculazioni.

Si era assistito fino a quel momento a una forte crescita del settore ferroviario:

velocizzava i trasporti e  la commercializzazione dei beni di consumo.

Teneva alte le industrie meccanica, siderurgica ed estrattiva grazie alla domanda sempre crescente di Carbone e ferro.

Aveva ridotto i costi di trasporto e quindi anche i costi di vendita di alcuni prodotti.

Ma ora che quasi tutte le linee ferroviarie erano state completate, restavano quelle più difficili dai costi più elevati che non promettevano grandi profitti. Così chi aveva investito nelle ferrovie (Germania) comincia a perdere guadagni.

  • Così il prezzo divenne ben superiore all'effettivo valore del bene e molte banche furono costrette al fallimento soprattutto in Austria e Germania. Così di conseguenza crollarono le imprese più deboli, ci fu disoccupazione, minori redditi, minore domanda dei beni di consumo, così la crisi diviene generale.

Forte investimento di capitali soprattutto nel settore ferroviario----- declino del settore ferroviario Fallimento delle banche fallimento delle imprese più deboli Disoccupazione generale diminuzione dei redditi diminuzione della domanda di beni di consumo CRISI GENERALE

Cause strutturali della crisi

In questo periodo si fanno inoltre grandi scoperte scientifiche che cambiano il mondo nella sua quotidianità. L'invenzione del motore a scoppio riuscì a tagliare i costi e i tempi di trasporto; così divennero più competitive le merci americane che assicuravano beni di prima necessità a un più basso costo. Questo perché gli stati Uniti erano caratterizzati da una forte meccanizzazione, successivamente all'industrializzazione, soprattutto agricola e con costi bassissimi (infatti su quei prodotti non gravava la rendita fondiaria) si assicurava una produzione abbondante che se prima non era competitiva per la questione dei trasporti, adesso la situazione si ribalta. Molte aziende agricole furono messe fuori dal mercato.

Inoltre agli inizi dell'ottocento le merci industriali prodotte erano esportate in Cina, Russia, India. Con l'industrializzazione questi Stati diventano indipendenti e anche competitivi e il mercato Europeo diventava sempre più ristretto. Era divenuto difficile l'assorbimento del gran numero di beni prodotti. Questa sovrapproduzione portò alla riduzione della produzione e di conseguenza al taglio del personale e alla diminuzione dei salari. Questi due fattori determinano la diminuzione del potere d'acquisto dei cittadini che così non investono soldi nell'acquisto di altri generi: Così si ACUISCE LA SOVRAPPODUZIONE perché non si assorbono le merci prodotte.

Protezionismo e monopoli

Per fronteggiare la situazione in tutta Europa si adottarono tariffe doganali protettive. Per difendere la protezione nazionale si imposero dazi sull'importazione di merci. Si passa così da una politica doganale liberista a una protezionista.

  • Per quanto riguarda l'agricoltura in Italia si cercò di evitare il rinnovamento tecnologico ed essa andò incontro a un lento declino con conseguenze soprattutto per i paesi del Meridione; in Danimarca si puntò sulla trasformazione industriale dei prodotti; in Inghilterra si liquidò l'agricoltura e si preferì l'importazione.
  • INDUSTRIA:Le piccole industrie iniziarono a stringere accordi sui prezzi da fare ("cartelli") invece di farsi competizione. Le industrie fallite vennero inoltre acquistate a prezzi bassissimi da poche grandi imprese che si assicuravano il controllo di interi settori produttivi. Nascono così i monopoli che sono concentrazioni industriali dotate di tantissimi capitali che riescono a produrre una quantità ancora maggiore di merci e a CONTROLLARE I PREZZI DI MERCATO.
  • Nacquero inoltre meccanismi come le holdings: grandi società che controllavano i pacchetti azionari di maggioranza di un gran numero di imprese in diversi paesi.
  • Nasce il dumping, meccanismo attraverso il quale un'impresa forte economicamente, abbassa momentaneamente i prezzi di esportazione e così si assicura gli acquirenti portando al fallimento le imprese più deboli. Così si impossessa delle società deboli e, avendo il monopolio su quel bene, può fare decollare i prezzi.

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