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Sviluppi politici nelle due Irlande dal 1923 al 1968
I Repubblicani continuarono a presentare propri candidati alle elezioni nell'Irlanda del Sud, con l'etichetta del Sinn Féin, ma non riconoscendo lo Stato Libero essi non entravano poi in Parlamento. Nel 1926 De Valera si scisse dal Movimento Repubblicano, fondando il partito Fianna Fáil (=Soldati del Destino), i cui candidati eletti presero posto nel Parlamento di Dublino, pur protestando contro il giuramento di fedeltà alla Corona.
Alle elezioni generali del 1932 il Fianna Fáil ottenne la maggioranza dei seggi, e tra il 1936 e il 1938 De Valera, appoggiato all'inizio anche dall'I.R.A., di cui aveva subito liberato i militanti detenuti, ottenne di cancellare il giuramento, smise di pagare il tributo annuo, fece approvare una nuova Costituzione, fortemente orientata verso il clericalismo cattolico, che aboliva il Governatore britannico, proclamava l'unità dell'isola e faceva dell'Irlanda una Repubblica in tutto tranne che nel nome, e riusciva a farsi rendere dalla Gran Bretagna le basi navali. Nel frattempo il Governo De Valera era tornato a reprimere il Movimento Repubblicano, in quegli anni impegnato nel sostegno alle lotte operaie e negli scontri contro le bande clerico-fasciste delle Camicie Azzurre (sostenute dal Fine Gael =Famiglia dei Gaeli, il partito in cui si erano raggruppati i vincitori della guerra civile, trovatisi all'opposizione), predisponendo un insieme di leggi speciali eccezionali (Offences Against the State Act) che sono durate in gran parte fino ad oggi.
Con il precipitare della situazione mondiale verso la guerra, obbiettivo di De Valera era salvaguardare la neutralità dell'Irlanda: l'I.R.A. invece, con un sussulto militaristico, decise di intraprendere una campagna di attentati contro la Gran Bretagna (Gennaio 1939-Giugno 1944). De Valera reagì con l'internamento preventivo di tutti i Repubblicani, e diverse esecuzioni: il bilancio della campagna fu di una quarantina di vittime, in maggioranza Repubblicani. Finita la guerra mondiale, restarono nell'Irlanda del Sud i campi di concentramento per i Repubblicani (mentre invece nelle 6 contee e in Inghilterra essi venivano gradualmente rilasciati); fino a che nel 1948, con un risultato a sorpresa, le elezioni furono vinte dal Fine Gael e dal Clann na Poblachta (Lega della Repubblica), partito fondato da Sean MacBride , che formarono un Governo di coalizione, assolutamente eterogeneo nella composizione ma con alcuni obbiettivi di programma concordati. Infatti tale Governo (1948-1951 e 1954-1957) oltre a liberare gli internati proclamò ufficialmente la Repubblica (1 Gennaio 1949), facendo uscire l'Irlanda dal Commonwealth britannico, e promosse una campagna internazionale (di scarso successo) contro la persistente Partizione dell'Irlanda.
Nelle 6 contee del Nord-Est lo Stato della 'Irlanda del Nord' facente parte del Regno Unito aveva un Parlamento e un Governo propri, competenti per gli affari interni. Il nuovo staterello, separato artificialmente dall'Irlanda in modo da comprendere una maggioranza precostituita di Unionisti protestanti, era basato, come dimostravano le esplicite dichiarazioni dei suoi governanti, sulla discriminazione politica e religiosa. In più di un secolo di lavorìo dell'Ordine d'Orange le classi abbienti angloirlandesi unioniste di Belfast erano riuscite a legare a sé la classe operaia protestante sulla base del fanatismo religioso e di privilegi materiali che distinguevano i Protestanti in quanto tali dagli Irlandesi di religione cattolica: una situazione che ricorda il razzismo particolarmente fanatico dei 'bianchi poveri' nel Sud degli Stati Uniti e dei 'pieds noirs' di origine francese in Algeria. Le equazioni 'Unione con l'Inghilterra=difesa della fede protestante' e 'Irlanda indipendente=dominio del Papa di Roma' sono restate credibili fino ad oggi per la maggioranza dei Protestanti del Nord-Est (e certo il clericalismo cattolico sancito istituzionalmente dallo Stato Libero irlandese, che solo oggi comincia ad essere infranto, non li ha aiutati a cambiare posizione
La discriminazione religiosa si manifestava negli impieghi, sia nelle industrie private sia nella pubblica amministrazione, senza riguardo per la qualifica e la specializzazione; e nella assegnazione di case popolari e nei sussidi statali alle amministrazioni locali. La discriminazione politica era assicurata da un sistema elettorale di voto per censo, che assicurava ai Protestanti abbienti più di un voto a testa, e dal 'gerrymandering' (=cambiamento arbitrario dei confini delle circoscrizioni elettorali) che serviva ad assicurare ovunque una maggioranza unionista; inoltre le leggi repressive speciali permettevano di tenere sotto costante minaccia candidati ed eletti nazionalisti.
Infatti lo Special Powers Act dal 1922 conferiva al Governo delle 6 contee poteri straordinari contro la 'sovversione', cioè contro ogni azione, anche pacifica, che mettesse in questione il sistema politico e l'unione con la Gran Bretagna. Esso prevedeva l'incarcerazione senza mandato e l'internamento senza processo e a tempo indeterminato, la proibizione per decisione governativa di associazioni e pubblicazioni politiche, la pena di morte per il possesso illegale di armi ed esplosivi (il porto d'armi non veniva comunque mai concesso ai cattolici), la flagellazione dei prigionieri politici e la confisca dei beni dei condannati per 'delitti contro lo Stato'. Il Public Order Bill del 1951 permetteva al Governo di proibire qualsiasi manifestazione 'non tradizionale', cioè non orangista; e il Flags and Emblems Act del 1954 rese reato la semplice esposizione del tricolore irlandese.
Leggi coloniali quindi, ben diverse dalle garanzie del diritto di espressione e manifestazione vigenti in Gran Bretagna. Tutori dell'ordine due corpi di polizia armata: la R.U.C. (Royal Ulster Constabulary, Régia Polizia dell'Ulster) e i volontari B-Specials, interamente composti da Protestanti. Venivano ufficialmente incoraggiate le attività dell'Ordine di Orange, anche quando uscivano dalla legalità: tra il 1932 e il 1935, ad esempio, per spezzare un movimento che aveva in quegli anni visti uniti lavoratori cattolici e protestanti, le parate annuali orangiste si trasformarono in pogrom contro i quartieri cattolici, con decine di vittime.
Nella Repubblica d'Irlanda dal 1957 al 1973 una serie di governi del Fianna Fáil, il partito di De Valera, favorì la modernizzazione economica dell'isola e l'apertura all'Europa. Si ebbe una nuova industrializzazione, anche fuori di Dublino, con capitali americani ed europei, che ridussero grandemente la tradizionale dipendenza economica dalla Gran Bretagna. Quanto all'I.R.A., una nuova campagna militare contro lo Stato orangista del'Irlanda del Nord (Dicembre 1956-Febbraio 1962), detta 'dei confini', non ebbe altri risultati che una ventina di vittime e l'applicazione piena delle leggi speciali contro i Repubblicani nelle 6 contee e nell'Irlanda del Sud, con l'internamento di centinaia di persone.
Note:
Nella
Guerra d'Indipendenza del 1919-1921 ci furono non più di 2.700 vittime,
includendo nel conto i morti (in grande maggioranza civili cattolici non
belligeranti) nelle 6 contee del Nord-Est, dove la Tregua non entrò di fatto in
vigore e ci furono scontri fino al 1923. Al momento della Tregua, nel Luglio
1921, non più di 4.500 Irlandesi erano prigionieri dello Stato britannico, e
nel corso del conflitto solo 24 Repubblicani vennero giustiziati coi crismi
legali dagli Inglesi.
Invece nella Guerra civile del 1922-1923 nelle 26 contee del Sud i morti furono
circa 4.000, in grande maggioranza soldati dell'I.R.A.; al momento del 'cessate
il fuoco', nel Maggio 1923, quasi 15.000 Repubblicani erano prigionieri del
Free State, e ci furono 77 esecuzioni ufficiali di Repubblicani.
Sean MacBride (1904-1988), militante repubblicano, capo di stato maggiore dell'I.R.A. dal 1936 al 1938, figlio di John MacBride,uno dei sette firmatari della Proclamazione del 1916, poi fucilati dagli Inglesi, e di Maud Gonne (la musa del poeta Yeats). Uscito dall'IRA, nel 1946 fondò il nuovo partito. Giurista, ministro degli Esteri di Dublino (1948-51), poi cofondatore e presidente di Amnesty International (1961), vice Segretario generale dell'ONU (1973) e Premio Nobel per la Pace nel 1974.
Una delle prime
'riforme' dello Stato Libero delle 26 Contee, nel 1925, fu l'abolizione del
divorzio; mentre la Costituzione del 1937, introdotta da De Valera, sanciva il
'ruolo speciale' e preminente della Chiesa cattolica nello Stato.
Alcune tappe della recente, contrastata lotta per la laicizzazione e la
liberazione dalla tutela clericale nell'Irlanda del Sud:
permessa per la prima volta la vendita di contraccettivi a maggiorenni non
sposati, ma con prescrizione medica.
1983: vince, con il 66% dei votanti favorevole, un referendum sostenuto
dalla Chiesa cattolica per inserire nella Costituzione un emendamento che renda
per sempre impossibile la legalizzazione dell'aborto, riconoscendo pari diritti
al feto e alla madre.
1985: viene liberalizzata la vendita di contraccettivi ai maggiorenni.
1986: viene sconfitto, con il 63% dei votanti contrario, un referendum
per togliere dalla Costituzione il divieto totale del divorzio, che avrebbe
permesso al Parlamento di introdurre una forma di divorzio, peraltro molto
restrittiva.
1992: si votano tre referendum: 1) se l'aborto possa mai venir reso
lecito in Irlanda; 2) se possano venir date informazioni sull'aborto; 3) se sia
penalmente perseguibile chi vada ad abortire all'estero. La risposta della
maggioranza dei votanti ai tre quesiti è: 1) No; 2) Sì; 3) No.
1993: viene permessa la vendita di contraccettivi anche ai minori,
tramite distributori automatici, allo scopo di combattere la diffusione
dell'AIDS. Vengono depenalizzati i rapporti omosessuali tra adulti consenzienti
(in Gran Bretagna ciò era avvenuto nel 1967; in Irlanda del Nord nel 1982).
1995: un referendum approva di strettissima misura la rimozione dalla
Costituzione del divieto totale del divorzio, con una maggioranza del 50,28%
soltanto; il che apre la via all'introduzione di una legge sul divorzio
concordata tra i partiti.
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