|
Visite: 1687 | Gradito: | [ Picolo appunti ] |
Leggi anche appunti:Lettera enciclica mit brennender sorge del sommo pontefice pio xi (14.03.37)LETTERA ENCICLICA MIT BRENNENDER SORGE DEL SOMMO PONTEFICE PIO XI (14.03.37) 1. Il crollo dello stato liberale e l'avvento del fascismoIl crollo dello stato liberale e l'avvento del fascismo Negli anni La Francia del re soleLa Francia del re sole Il regno di Luigi XIV Alla morte del cardinale |
Saggio breve: ambito storico
Mostra l'avvento dello stanziamento dello Stalinismo in Russia
Il termine stalinismo
indica propriamente la politica di Stalin nel periodo in cui fu a capo
dell'URSS, dal 1924 al
Guidata da Trockj, sosteneva che i capitali necessari per il decollo industriale dovevano essere ottenuti attraverso una collettivizzazione dell'agricoltura sotto il controllo dello stato. Abolizione della proprietà privata, i contadini lavoravano in fattorie collettive - kolchoz - o statali - souchoz - ,e prendevano lo stretto indispensabile per la sopravvivenza. I kolchoz e i souchoz sarebbero stati i maggiori acquirenti dei prodotti industriali.
Guidata da Bucharin, sosteneva che bisognava lasciare ai contadini un guadagno personale e avrebbero cosi richiesto una maggiore quantità di prodotti industriali.
Su come avviare l'industrializzazione, Stalin non prese una decisione precisa.
Prima si alleò con la destra per emarginare la sinistra, i cui esponenti tra cui Trockj si trasferì a Città del Messico,ma in seguito rintracciato e succiso dai sicari di Stalin, nel 1928-1929, quando ormai la sinistra non c'era più, Stalin impostò il suo programma di industrializzazione. Nessuno ormai avrebbe potuto contrastare i pani del dittatore,giacchè anche Lenin era deceduto nel giugno del 23.
Cominciò così nell'URSS lo stalinismo.
Accresciuto il suo potere personale con l'eliminazione degli oppositori, Stalin potè affrontare il problema del rafforzamento dell'Unione Sovietica con l'avvio del primo piano quinquennale (1928-1932); Stalin diede così avvio all'industrializzazione forzata e alla collettivizzazione delle campagne, che prevedeva l'eliminazione dei kulaki "in quanto classe". i kulaki vennero così espulsi dalle comunità rurali e milioni di loro morirono a causa di fucilazioni o deportazioni. Le campagne cambiarono totalmente fisionomia: a circa 2.600.000 aziende individuali si sostituirono 230.00 aziende collettive, sia cooperative che statali. Nelle prime, i kolchoz, la terra e i prodotti erano di proprietà comune, ma i membri del collettivo agricolo avevano a disposizione un piccolo appezzamento privato; nelle seconde, i sovchoz, la terra era invece di proprietà dello stato.
Nel 1933, alla fine del primo piano quinquennale, si era giunti in Unione Sovietica a un enorme sviluppo dell'industria pesante e a una diminuzione della disoccupazione, ma lo sviluppo agricolo era rimasto a livelli più modesti. Anche il secondo piano quinquennale (1933-1937) portò a un incremento della produzione industriale, mentre l'agricoltura, privata di milioni di lavoratori validi e travolta dalla repressione staliniana, si consumava ai margini del sistema economico. Nonostante squilibri e carenze, la politica dei piani quinquennali del Partito Comunista consentì una grande trasformazione della società sovietica, non solo a livello economico, ma anche a livello sociale.
Stalin voleva togliere il paese dall'arretratezza e altresì lo studioso Moshe Lewin,nel suo brano "L'arretratezza sociale come base dello stalinismo" afferma che l'unica possibilità di sviluppo si concretizzava proprio con l'intervento autoritario dello Stato,che però avendo una lunga serie di lacune,a cominciare dalla sua struttura, sino a pochi decenni prima quasi feudale,in questo momento storico,stentava comunque a decollare.
Molti studiosi hanno spesso fatto collimare gli aspetti politici che caratterizzarono il Leninismo,con quelli dello Stalinismo,eppure questa somiglianza è dovuta solo ad un legame di continuità. Se infatti con Lenin,si ebbe un regime meno totalitario rispetto a quello del suo successore,basti pensare all'avvio della Nep,la quale consentì un'iniziale evoluzione economica del paese.Viceversa Stalin adottò un sistema totalitario e dittatoriale attraverso cui imponeva un controllo di ogni aspetto economico e politico del paese.Non dimentichiamo però,che se ambedue i regini,riuscirono a mettere radici nel paese,questo fu dovuto soprattutto alle condizioni storiche che ne permisero l'insediamento,tra cui la mancanza in precedenza di esperienze democratiche o il fallimento della rivoluzione europea che isolò il paese,lasciando concentrare nelle mani del Partito tutto il potere.Lenin e Stalin sono solo due delle figure dispotiche che si alterneranno in questo secolo,assieme a Mussolini in Italia o Hitler in Germania.
Appunti su: saggio breve su lenin, |
|
Appunti Astronomia cosmologia | |
Tesine Architettura | |
Lezioni Archeologia | |